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Il bonus arredi 2019: tutto quello che c'è da sapere

Il bonus mobili, l'ulteriore beneficio per chi usufruisce della detrazione fiscale legata alle ristrutturazioni, è confermato nel 2019, con qualche restrizione.
Pubblicato il / Aggiornato il

Legge di Bilancio e bonus mobili


Il bonus mobili e grandi elettrodomestici, noto anche come bonus arredi, è l'ulteriore detrazione, legata ovviamente all'acquisto dei mobili, prevista per chi usufruisce delle detrazioni fiscali legate alle ristrutturazioni.

La detrazione presenta analogie con la detrazione a suo tempo prevista dal DL n. 5 del 2009 (anch'essa diretta ad agevolare l'acquisto dei mobili destinati ad arredare immobili oggetto di interventi di recupero per i quali si era ottenuta la detrazione relativa).

Bonus arredi cosa sapere
La norma è attualmente prevista dall'art. 16, D.L. 63/2013, con previsioni a termine che vengono prorogate di anno in anno.

La Legge di Stabilità del 2016 aveva mantenuto la detrazione pari al 50% delle spese sostenute per i mobili ed elettrodomestici dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2016, a beneficio di coloro che avevano usufruito della detrazione del 50% per gli interventi di ristrutturazione (per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2016).

La detrazione, da ripartire in dieci quote annuali tra gli aventi diritto, era da calcolare su un ammontare complessivo di 10000 euro.

Doveva trattarsi di

mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, nonchéA per i forni, per le apparecchiature per le quali sia prevista l'etichetta energetica, finalizzati all'arredo dell'immobile oggetto di ristrutturazione.



Bonus arredi 2019


Dalla Legge di Bilancio 2017 in poi è stato ristretto l'ambito della norma: il bonus valeva cioè per le spese documentate sostenute sino al 31 dicembre 2017, ma era legato solo agli interventi di recupero del patrimonio edilizio iniziati dopo l'1 gennaio 2016, mentre nelle norme precedenti non era previsto tale limite (cioè il limite riguardo alla data dell'intervento di recupero, ma solo un limite riguardo al momento dell'acquisto del mobile/elettrodomestico).

Detrazioni fiscali, bonus arredi
Dunque, le spese sostenute nel 2017 potevano essere detratte solo se riferite a interventi iniziati dopo il 2016; se relative a interventi precedenti non potevano godere della detrazione.

Stesso principio per il 2018 e per il 2019: quest'anno, in particolare, godono della detrazione le spese per mobili ed elettrodomestici sostenute nel 2019 e riferite ad interventi iniziati dal gennaio 2018.

Inoltre, anche nel 2019 (come nel 2018 e nel 2017) è sparito il bonus mobili previsto per il 2016 per l'acquisto da parte di giovani coppie acquirenti di un'abitazione da destinare a casa principale - dei mobili per l'arredo della stessa.

Dal 2018 anche per la detrazione mobili ed elettrodomestici è prescritta la comunicazione all'ENEA (come per le detrazioni in materia di riqualificazione energetica e ristrutturazioni); anche se l'Agenzia ha chiarito che la mancanza di detto adempimento non preclude la fruizione della detrazione (Circ. n. 46E/2019).

Un quadro completo ci è fornito dalla Guida Bonus mobili ed elettrodomestici, anche quest'anno emessa dall'Agenzia delle Entrate a fini divulgativi.


Bonus arredi e detrazioni per le ristrutturazioni


Abbiamo detto che il bonus deve essere legato alla cosiddetta detrazione fiscale per le ristrutturazioni; più precisamente, si tratta della detrazione fiscale di cui all'art. 16-bis, DPR 917/1986 (il testo unico delle imposte sui redditi, noto anche come il TUIR) e dall'art. 16, DL 63/2013.

Detta detrazione, cui qui accenniamo soltanto, è stata confermata: abbiamo quindi una detrazione dall'imposta lorda del 50% su un importo massimo di 10.000 euro, da ripartire in dieci quote annuali.


Bonus mobili: quali sono gli interventi di ristrutturazione


Bonus arredi e interventi di ristrutturazioneGli interventi di ristrutturazione che godono dell'agevolazione fiscale sono quelli previsti dall'art. 16-bis, 917/1986.

Si badi: gli interventi cui fare riferimento sono, anche nel 2019, solo quelli di recupero edilizio, quindi non tutti quelli elencati dall'art.16-bis, ma solo quelli, tra questi, che sono appunto diretti al recupero edilizio.

Non consentono invece l'agevolazione sui mobili i lavori di riqualificazione energetica di cui all'art. 14, D.L. 63/2013, per i quali, come noto, è pure prevista una distinta detrazione fiscale.

Gli interventi possono riferirsi sia a singoli appartamenti che a parti comuni.

Precisamente, secondo la guida dell'Agenzia delle Entrate, sono ammessi i seguenti interventi indicati dall'art. 16-bis summenzionato: sui singoli appartamenti, interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia (lett. b); i lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti non rientra nell'elenco, dunque non consente il bonus mobili; ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se vi è la dichiarazione di emergenza (lett. c); restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, su interi fabbricati, compiuti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie se entro 18 mesi dalla fine dei lavori vendono o assegnano l'immobile (co.3); manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali (lett. a).

Bonus arredi agevolazioni fiscali

La data dell'inizio degli interventi di ristrutturazione deve precedere quella del pagamento delle spese per i mobili; mentre non è necessario che anche le spese legate all'intervento precedano quelle legate all'acquisto del mobile.

Il tutto è riferito alla singola unità abitativa: se le abitazioni su cui si effettuano i lavori sono più di una, la stessa persona può avere una detrazione per ogni abitazione.

Spiega l'Agenzia delle Entrate che la detrazione è ammessa anche se i beni acquistati andranno ad arredare un ambiente immobile diverso da quello oggetto dell'intervento di ristrutturazione.

Effettivamente, la norma prevede che deve trattarsi di mobili «finalizzati all'arredo dell'immobile oggetto di ristrutturazione» (D.L. 63/2013, art.16).

Dunque, l'acquisto va ricollegato all'intervento edilizio, ma non deve essere destinato necessariamente all'ambiente oggetto dell'intervento, ma all'immobile inteso nel complesso.

La stessa Agenzia precisa che, nel caso di interventi sulle parti condominiali, il singolo condomino non può avvalersi della detrazione sui mobili per arredare il proprio immobile: in tal caso la spesa dovrà comunque essere diretta ad acquistare arredi di queste parti.


Quali mobili ed elettrodomestici rientrano nel bonus arredi?


Mobili ed elettrodomstici compresi nel bonus arrediQuali mobili ed elettrodomestici si possono acquistare con il bonus?

Mobilinuovi, tra cui ad es. «letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione» (v. guida «Mobili ed elettrodomestici»); sono esclusi ad es. porte, pavimentazioni, tende e tendaggi.

Grandi elettrodomestici nuovi, tra cui si annoverano: «frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento» (v. Guida «Mobili ed elettrodomestici»).

Gli elettrodomestici sono ammessi anche se privi di etichetta energetica, se non è ancora stato previsto l'obbligo.

Si può trattare anche di mobili acquistati all'estero.

Si può usufruire della detrazione anche per le spese di trasporto e montaggio.


Gli adempimenti per ottenere il bonus arredi


Per ottenere il bonus arredi è necessario innanzitutto che il contribuente fruisca della detrazione di cui all'art. 16-bis, TUIR, rispettando le prescrizioni previste in proposito.

Deve poi indicare nella dichiarazione dei redditi le spese sostenute; pagare mediante bonifico o carta di debito o credito; e conservare la documentazione richiesta al fine di attestare l'effettivo pagamento

ricevuta del bonifico; ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito); documentazione di addebito sul conto corrente; fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti (Guida Mobili ed elettrodomestici)


Vanno bene anche gli scontrini, se consentono di risalire all'acquirente e se danno le stesse informazioni prescritte per le fatture riguardo ai beni acquistati.

Per ulteriori informazioni si rimanda alla Guida dell'Ade che, oltre a contenere un'esposizione divulgativa delle nome, riporta un elenco di tutti i provvedimenti di riferimento; mentre, per l'applicazione dei casi concreti è opportuno rivolgersi ad un professionista esperto ed allo sportello locale dell'Agenzia delle Entrate, oppure, nei casi di ulteriore dubbio, mediante proposizione di interpello all'Agenzia.

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Commenti e opinioni



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Alert Commenti
  • Matteogti
    Matteogti
    Mercoledì 2 Agosto 2017, alle ore 19:54
    Ciao. Per il pagamento dei mobili quale causale bisogna indicare nel bonifico?
    rispondi al commento
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