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Con la Legge di Bilancio 2022 viene prorogato fino al 2023 il bonus idrico, ovvero il credito d'imposta introdotto dalla Manovra economica 2021, pari al 50% delle spese effettuate per l'acquisto di sistemi di depurazione per il miglioramento dell'acqua da bere. Se le risorse stanziate per il 2022 sono pari a 5 milioni di euro, la cifra scenderà a 1,5 milioni per il prossimo anno.
Con provvedimento del 16 giugno 2021 l'Agenzia delle Entrate ha stabilito i criteri per accedere all'agevolazione e ha stabiito regole operative e modalità di fruizione del bonus.
Possono fruire del bonus idrico 2022 coloro che acquistano sistemi finalizzati a migliorare la qualità dell'acqua potabile. Stiamo parlando dei sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento o addizione di anidride carbonica ad uso alimentare.
La spesa potrà essere agevolata sia che si tratti di acquisto per la casa che per l'azienda. Un incentivo alla riduzione dell'uso dei contenitori di plastica e al miglioramento della qualità dell'acqua potabile.
Più nello specifico, potranno beneficiare del bonus idrico, per immobili posseduti o detenuti in base a titolo idoneo:
La Legge di Bilancio 2021 ha introdotto un credito di imposta pari al 50% in riferimento alle spese sostenute per l'acquisto e l'installazione dei sistemi volti al miglioramento della qualità dell'acqua proveniente dall'acquedotto.
Da tener presente che la spesa dovrà essere sostenuta nel lasso di tempo che va dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023.
Sono previsti due diversi limiti di spesa, differenti a seconda della tipologia di beneficiario:
La Legge di Bilancio 2021 che ha introdotto il bonus idrico non lo ha subordinato alla presenza di un limite ISEE; esso dunque è accessibile a tutti per abitazioni private o immobili destinati ad uso commerciale.
Migliorare l'acqua corrente che si consuma negli edifici e ridurre l'utilizzo delle bottiglie di plastica è l'obiettivo che lo Stato si prefigge con la misura introdotta.
Per accedere al credito di imposta del 50% bisognerà presentare la domanda all'Agenzia delle Entrate che con il provvedimento del 16 giugno 2021 ha approvato l'apposito modello.
L'interessato dovrà scaricare, compilare e inviare il modello Comunicazione delle spese per il miglioramento dell'acqua potabile sul sito web delle Entrate.
Si segnala che il modulo con il quale dovrà essere comunicata al Fisco la somma di denaro che è stata pagata per l'acquisto dei sistemi di depurazione dovrà essere inviato dal 1° febbraio al 28 febbraio dell'anno successivo a quello in cui è stata sostenuta la spesa.
Il modello, da inviare all'Agenzia delle Entrato per fare la domanda, dovrà essere trasmesso esclusivamente in via telematica, mediante il servizio web messo a disposizione dal Fisco nell'area riservata al contribuente.
Quest'ultimo potrà procedere direttamente o avrà facoltà di avvalersi del servizio di intermediari abilitati.
Una volta che il contribuente abbia effettuato l'invio della domanda, l'Agenzia delle Entrate entro il termine di 10 giorni provvederà a rilasciare la ricevuta con la quale si attesta la presa in carico o il rifiuto della richiesta, con indicazione di quelle che sono le motivazioni.
Novità arrivano infatti con il provvedimento dell'Agenzia delle Entrate del 28 gennaio 2022 con il quale si porta a 10 giorni il termine prima fissato a 5 giorni per la ricevuta di scarto o accettazione della domanda. Più tempo dunque a disposizione del Fisco per dare l'ok al bonus.
Tra i documenti comprovanti il diritto al bonus idrico vi sono la fattura elettronica e il documento commerciale che riporti il codice fiscale del soggetto che ne faccia richiesta.
Il pagamento deve essere effettuato: con versamento bancario o postale o, più in generale con mezzi di pagamento tracciabili.
Non tutto è perduto per chi ha già sostenuto la spesa prima dell'entrata in vigore del provvedimento del 16 giugno 2021 e ha pagato mediante l'uso di contanti.
Saranno validi infatti anche eventuali pagamenti avvenuti con modalità alternativa.
Condizione necessaria è che si provveda a integrare la fattura elettronica o il documento commerciale che certifica la spesa, con l'indicazione del codice fiscale del contribuente richiedente.
Per quanto concerne le modalità di utilizzo del codice di imposta, si specifica che vi sono due opzioni:
Per ciò che concerne la compensazione tramite F24 si specifica che il codice tributo e le istruzioni verranno comunicati dall'Agenzia delle Entrate con apposita risoluzione.
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