Bonus 600 euro ai lavoratori dipendenti per il caro bollette

Bonus bollette 600 euro: come funziona il contributo erogato ai lavoratori dipendenti dall'azienda a titolo di rimborso delle spese per le bollette di acqua luce e gas
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Decreto Aiuti bis e Bonus 600 euro


Il Decreto Aiuti bis (DL 115/2022), pubblicato nella G.U. del 23 settembre scorso, ha previsto un pacchetto di misure per far fronte alle difficoltà economiche cui da tempo vanno incontro le famiglie a seguito della crisi energetica e il conseguente problema del caro bollette.

Tra queste misure figura il cosiddetto Bonus bollette da 600 euro, più precisamente un contributo erogato dai datori di lavoro direttamente nella busta paga dei lavoratori dipendenti al fine di fornire un sostegno per far fronte all'aumento dei costi dell'energia.

Come meglio vedremo, tale contributo, che si sostanzia in un rimborso dei costi delle utenze domestiche, è esentasse.

Vediamo di cosa si tratta e qual è la differenza rispetto al Bonus sociale.


Che cos'è il Bonus 600 euro?


Per capire come funziona il Bonus 600 euro erogato dal datore di lavoro, è necessario chiarire sin da subito che non ci troviamo di fronte a un bonus vero e proprio (come certamente è il Bonus sociale).

Bonus bollette
Si tratta infatti più propriamente di un incremento dei cosiddetti fringe benefits, il cui tetto viene elevato a 600 euro.
Ai benefici aziendali previsti dalla previgente normativa vengono aggiunte le spese che le famiglie italiane devono sostenere per far fronte alle bollette di acqua, gas e luce.

Siamo di fronte a una indennità una tantum esente dal pagamento delle tasse.

Cosa sono i fringe benefits


Per meglio capire come funziona il Bonus bollette 600 euro specifichiamo che i Fringe Benefits sono le risorse che i datori di lavoro mettono a disposizione dei lavoratori dipendenti al fine di creare welfare aziendale.

Tale beneficio non concorre alla formazione del reddito del lavoratore dipendente, purché sia rispettato il limite di spesa, inizialmente fissato a 258,23 euro annuali e oggi elevato, con il Decreto Aiuti bis, a 600 euro.

Bonus 600 euro
Con l'articolo 12 del Decreto Aiuti bis, convertito con la legge 142/2022, viene modificato quanto previsto nell'articolo 51, comma 3 del Tuir, dove sono esclusi dal pagamento delle tasse soltanto le cessioni di beni e prestazioni di servizi erogati dal datore di lavoro, entro un tetto pari a 258,23 euro all'anno.

Per il periodo di imposta 2022 (quindi fino al 31 dicembre dell'anno in corso) le cose cambiano in quanto tale soglia viene elevata a 600 euro e i datori di lavoro avranno la possibilità di erogare ulteriori compensi extra (oltre a quelli già previsti) che non siano oggetto di tassazione.


Cosa rientra nel Bonus 600 euro


Per quanto riguarda le voci di spesa previste dalla normativa originaria possiamo citare:

  • la concessione di auto aziendali;

  • polizze assicurative;

  • prestiti agevolati;

  • immobili in locazione o comodato d'uso;

  • buoni acquisto o voucher.

Con le novità introdotte dal Decreto Aiuti bis fanno il loro ingresso anche le utenze domestiche per pagare le forniture di acqua, luce e gas.

Anziché limitare l'erogazione a beni e servizi si è deciso di estendere il beneficio alle bollette così da aiutare le famiglie a far fronte al particolare momento di difficoltà che si sta attraversando.


Bonus 600 euro a chi spetta e come viene erogato


Come anticipato il Bonus 600 euro spetta ai lavoratori dipendenti.
Non a tutti però. Soltanto a quelli a favore dei quali il datore di lavoro abbia deciso di concedere il beneficio.

Esso viene erogato a discrezione del proprio datore di lavoro a rimborso della spesa sostenuta per i consumi di gas, idrici ed energetici.
È infatti una misura di welfare aziendale.
Non vi è alcun obbligo a carico dell'azienda così come accade per il Bonus benzina.

In entrambi i casi non è infatti lo Stato ad erogare il beneficio bensì la singola azienda con le proprie risorse.

Entriamo più nel dettaglio chiarendo quelle che sono le modalità di utilizzo del Bonus.
Vi sono due possibilità per riconoscere il Bonus bollette 600 euro:

  • l'anticipazione di una somma da parte del datore di lavoro quale contributo per il pagamento delle bollette;

  • il rimborso, in tutto o in parte, delle spese sostenute dal lavoratore che dovrà fornire adeguata documentazione in merito.


In entrambi i casi la somma erogata sarà completamente detassata entro la soglia delle 600 euro.

Un altro aspetto importante da sottolineare è che non esiste una soglia di reddito minimo da rispettare o una domanda che deve essere presentata dal lavoratore.


Durata del Bonus 600 euro


In merito alla sua durata ricordiamo che il Bonus bollette da 600 euro, almeno per ora, è previsto fino al 31 dicembre di quest'anno, salvo ulteriori proroghe del Governo che a breve si insedierà.

In mancanza di proroga, a partire dall'inizio del 2023 il limite di fruizione dei fringe benefit ritornerà ad essere pari a 258 euro.


Cosa succede se viene superata la soglia dei 600 euro


Qualora l'importo erogato dall'azienda sia superiore alle 600 euro, esso contribuirà alla formazione del reddito del lavoratore con conseguenze dal punto di vista fiscale.

Bonus consumi 600 euro
A seguito del superamento di detta soglia soltanto la parte eccedente il limite di legge sarà oggetto di tassazione. Sui primi 600 euro si potrà godere dell'esenzione.


Che cos'è il Bonus sociale e differenze con il Bonus 600


Spendiamo ancora due parole per spiegare in cosa consista il Bonus sociale che continua a restare in vigore, al fine di cogliere le differenze rispetto al Bonus 600 euro di cui abbiamo parlato.

Siamo di fronte a un bonus vero e proprio che consiste in una misura finalizzata ad abbattere la spesa che le famiglie devono sostenere per l'energia elettrica, l'acqua e il gas. Il bonus viene riconosciuto dallo Stato a coloro che si trovano in difficoltà economica.

Esso spetta infatti a favore di quelle famiglie che hanno un Isee al di sotto della soglia minima pari a 12.000 euro, almeno fino al 31 dicembre 2022.

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Bonus 600 euro a chi spetta
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