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Negli ultimi anni, complice l'introduzione di diverse norme agevolative per il settore casa, come il Superbonus 110, si assiste spesso a richieste di utilizzo del bonifico parlante.
Cosa è il bonifico parlante e in che cosa si differenzia rispetto al più noto e diffuso bonifico ordinario?
Le prime e più generali informazioni sul bonifico parlante sono note ai più.
Ciò nondimeno, ci sono aspetti specifici che è bene conoscere con la dovuta attenzione, al fine di vedersi costretti a fornire spiegazioni all'Amministrazione finanziaria in sede di controllo o, in casi estremi, vedersi mettere in discussione l'incentivo fiscale.
Il pagamento mediante bonifico parlante, infatti, non è solo uno strumento di versamento ma è anche una condizione per usufruire dei vantaggi riservati dalla normativa fiscale. Dunque interessa tutti coloro che vogliono usufruire del Superbonus 110, dell'Ecobonus, Sismabonus e in generale tutti i bonus fiscali relativi alla casa.
Il bonifico parlante è la tipologia di pagamento per le spese sostenute per le detrazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione su immobile (a esempio ordinaria e straordinaria manutenzione) di proprietà o interventi di miglioramento energetico (ecobonus) e messa in sicurezza da un punto di vista sismico (sismabonus) o il superbonus 110 che li comprende.
Ma è anche previsto per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici (bonus mobili).
È importante chiarire che, a seguito dell'introduzione di sistemi di monitoraggio fiscale, il bonifico parlante rappresenta la modalità di pagamento prevista ex lege per la totalità delle detrazioni fiscali.
Per definire cosa si intende per bonifico parlante è utile distinguerlo rispetto al bonifico ordinario.
Ciò che differenzia le citate modalità di pagamento è essenzialmente la tipologia e il numero di informazioni che sono ivi indicate: più dettagliate nel caso del bonifico parlante rispetto al bonifico ordinario.
Il bonifico parlante è a tutti gli effetti un bonifico bancario o postale che, fornisce ulteriori informazioni, atte a dimostrare la sussistenza delle condizioni e dei presupposti per accedere ai benefici fiscali previsti dalle norme agevolative.
A decorrere dall'1 luglio 2010 alla disposizione di pagamento effettuata con bonifico si applica la ritenuta di acconto di cui all'art. 25, D.L. n. 78/2010, attualmente fissata all'8%.
Il bonifico parlante deve contenere specifiche e tassative informazioni alcune delle quali sono analoghe al bonifico ordinario e, in particolare:
Oltre a tali informazioni, come rilevato, comuni rispetto al bonifico ordinario, il bonifico parlante deve altresì riportare:
È importante precisare che nelle ipotesi in cui vi siano più beneficiari della detrazione che abbiano sostenuto le relative spese per gli interventi, il bonifico deve recare l'indicazione del codice fiscale di tutti i soggetti che intendono fruire delle agevolazioni.
Con riferimento a interventi eseguiti su parti comuni di edifici condominiali, il bonifico deve recare il codice fiscale del condominio o, nel caso dei condomini minimi per i quali a norma dell'art. 1129 c.c. non è prevista come obbligatoria la nomina di un amministratore, occorre indicare il codice fiscale del condòmino che provvede al pagamento (Agenzia delle Entrate, circolare 2 marzo 2016 n. 3).
La parte forse più complessa da compilare è rappresentata dall'indicazione della causale bonifico parlante.
In tale sezione, come rilevato, occorre indicare anche il riferimento normativo dell'agevolazione di cui si intende usufruire.
Di seguito, per facilitare la compilazione, si indicano le causali dei principali bonus attualmente previsti:
Nota: in riferimento alle detrazioni, si precisa che le percentuali sono variabili in base alla specifica tipologia di intervento in concreto eseguita.
Sovente accade che per inesperienza o per effettiva difficoltà nell'interpretare le numerose norme agevolative a oggi vigente che spesso prevedono anche analoghi interventi si incorra in una errata indicazione della causale di versamento.
In questi casi si perde il beneficio fiscale?
La risposta è, in linea di massima, no.
Superato un primo approccio eccessivamente formalistico e rigoroso sostenuto dall'Amministrazione finanziaria, l'errore occorso nella indicazione della causale di versamento non comporta la perdita del vantaggio fiscale.
In tale senso si è espressa l'Agenzia delle Entrate, la quale ha chiarito che se nel bonifico parlante sono riportati, per mero errore materiale, i riferimenti normativi errati l'agevolazione può comunque essere riconosciuta senza necessità di ulteriori adempimenti (Circolare n. 11/E del 2014).
Sarà l'Amministrazione finanziaria, in sede di controllo, verificherà se il comportamento risulta posto in essere per eludere il rispetto della normativa sull'applicazione della ritenuta.
Chiarite le principali informazioni che il bonifico parlante deve necessariamente contenere, proviamo a capire come compilare il bonifico per ristrutturazione edilizia.
Preliminarmente occorre precisare che i diversi istituti di crediti offrono soluzioni semplificate ad hoc, mettendo a disposizione del correntista un apposito modello bonifico per agevolazioni fiscali.
Qualora, in casi a oggi non frequenti, l'istituto di credito non abbia predisposto la disposizione per procedere con bonifico parlante, in tale caso, è possibile utilizzare il bonifico ordinario avendo cura di rispettare, in ogni caso le indicazioni previste per il bonifico parlante e tutte le informazioni previste
Supponiamo di aver eseguito interventi di ristrutturazione edilizia e di dover procedere al versamento degli importi pattuiti con la ditta che ha eseguito l'intervento.
In tale caso, di seguito le voci e le informazioni da indicare:
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