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Le fiere di settore sono occasione per presentare novità, attrarre investitori, muovere interessi culturali ed economici; e quando, oltre alla fiera, tutta la città che la ospita diventa luogo di incontri ed installazioni, ci troviamo davanti ad una commistione ben riuscita di marketing e design.
È il caso del Bologna Water Design che, per il terzo anno consecutivo, anima la città nella settimana dedicata ai prodotti ceramici e all'arredo bagno, messi in mostra al Cersaie nei padiglioni della Fiera.
In questo modo, mentre la fiera diventa fulcro di incontri per gli addetti del settore, alcuni spazi prendono vita grazie ad installazioni, mostre e convegni aperti a tutti.
Con uno salto di qualità notevole rispetto alle edizioni dei precedenti anni, il Bologna Water Design 2013 ha proposto alla città eventi, convegni ed installazioni meritevoli che hanno conferito carattere e dinamismo a luoghi abbandonati ma degni di essere visitati.
Il tema dell'acqua è chiaramente il filo conduttore della manifestazione che da Via D'Azeglio si è dipanata fino alla periferia della città, presentando progetti e prodotti interessanti.
Anche la statura dei protagonisti invitati è stata ben studiata: dalle archistar ai più piccoli ma valevoli studi, dalle grandi aziende agli artigiani, fautori di progetti impacchettati in suggestive installazioni.
L'ex Ospedale dei Bastardini, aperto al pubblico dopo vent'anni, è stato il luogo destinato ad ospitare incontri e mostre sul tema dell'acqua, spingendo i visitatori a meditare sull'uso, talvolta smodato, della stessa e a ripensare all'ambiente bagno.
Proprio su questo tema, il critico d'arte Philippe Daverio, in collaborazione con Jacopo Muzio, e con la partecipazione tecnica di Fantini Rubinetti e Platek Light, è stato invitato a progettare Il bagno immaginato, uno spazio nuovo, quasi surreale nel quale l'acqua è assoluta protagonista: in una cappella sconsacrata del Settecento, fontane e vasche in marmo della Henraux si adagiano accanto a fregi e sculture in una dimensione quasi atemporale, cercando di conferire all'ambiente bagno un nuovo significato.
Grazie alle installazioni d'arte tutti gli oggetti acquistano valore, ancor più se sono realizzati con cura e attenzione ai materiali e ai dettagli: questa è la filosofia di Pozzi-Ginori spa che, in Jewel Light, ingabbia all'interno di un reticolo di luce dei wc posizionati su dei totem e messi in mostra come gioielli.
Il visitatore, girando intorno alla struttura a led aveva modo di visionare, in maniera del tutto inusuale, i prodotti esposti.
L'acqua e la luce sono due degli elementi presenti in natura che modificano e plasmano la nostra vita in maniera lenta ma inesorabile.
Mettere insieme questi due elementi, seppure si tratti di luce artificiale, significa dar vita ad uno spazio in cui la visione degli oggetti cambia, si moltiplica: e il risultato è Design Reflection, l'installazione curata da Ludovico Lombardo nella quale, camminando su passerelle sospesi sull'acqua, si raggiungevano i prodotti della Falper srl e della KWC.
Come sopra accennato, i prodotti esposti provenienti dalle grandi aziende italiane di settore, si affiancavano alle creazioni di artigiani che ancora oggi lavorano sapientemente i materiali: e questo è il caso dell'installazione di Simona Marta Favrin e Nicola Moretti, maestro vetraio.
Mostro della Laguna è in nome del progetto in cui l'arte di saper lavorare il vetro unitamente alla tecnologia danno vita ad un grande rettile che emerge imponente dalle acque.
Parlando di acqua è impossibile non parlare del giusto uso che se ne dovrebbe fare e il tema del riciclo.
L'acqua, in quanto bene limitato, andrebbe utilizzata in maniera parsimoniosa: era questo il messaggio di molte installazioni presenti nella manifestazione.
Le Fontane Inconsapevoli a cura dello Studio Benaglia + Orefice, in collaborazione con Geberit Marketing e Distribuzione SA, azienda che da anni ha avviato una politica basata sul risparmio dell'acqua, invitava lo spettatore a riflettere sul tema dello spreco: da centinaia di bottiglie appese a testa in giù scendono lentamente gocce d'acqua, il cui suono amplificato, scandisce l'unicità e sottolinea la necessità di una politica del singolo volta al risparmio e al riuso.
L'installazione No WAteR presso lo spazio dell'Ex Maternità è curata da Open Project in collaborazione con Petracer's e Resiplast, e MartiniLight.
Anche il loro assunto di base parte da un uso corretto e democratico dell'acqua, la cui gestione, invece, è spesso dettata da ragioni geopolitiche e causa di guerre tra popoli.
Da qui il nome No WAteR che, attraverso giochi di parole e focus sui conflitti legati allo sfruttamento delle risorse, cerca di fornire consigli e suggerimenti utili ad un uso dell'acqua più parsimonioso da parte dei paesi industrializzati.
Infine un'occhiata alla creazione di Daniel Libeskind: Cersaie è sinonimo di prodotti ceramici, una delle eccellenze del Made In Italy, in particolar modo del territorio emiliano.
All'interno del cortile del Priore dell'Ex Maternità, Pinnacle diventa l'esaltazione della ceramica di Casalgrande Padana e delle architetture medievali della città: una scultura alta otto metri, composta da due facciate che si vanno ad unire sulla cima, e rivestita da pannelli in gres porcellanato metallizzato, che, grazie all'illuminazione di GUZZINI spa, riflettono e risaltano lo spazio che la ospita.
Queste descritte sono solo alcune delle creazioni visitate nell'edizione del 2013 del Bologna Water Design: attendiamo con ansia la prossima edizione perché, così come è stata concepita, ci sembra un'ottima opportunità per fornire visibilità ai talenti, per dare slancio alla città e all'Italia tutta, come patria del design e dei prodotti dall'alta qualità.
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