Bolletta del gas: addio all'IVA agevolata al 5%

Gas: addio all'IVA agevolata al 5%

Purtroppo la Legge di Bilancio 2024 non ha prorogato il regime agevolato per l'IVA del gas metano.
Tale misura era stata introdotta nel 2022 per far fronte al periodo di emergenza e di particolare difficoltà economica, eredità della pandemia Covid19 prima e della guerra in Ucraina poi.

Pertanto, dal 1° gennaio 2024 sul gas metano tornerà ad essere applicata l'aliquota ordinaria che oscilla tra il 10% e il 22%.

Questo interessa sia gli usi civili sia quelli industriali, incluse le forniture per teleriscaldamento per la somministrazione di energia termica. Il teleriscaldamento funziona appoggiandosi a una centrale termica che produce calore e lo distribuisce a una serie di edifici attraverso una rete di condotti. Pertanto, abbiamo la generazione di energia in un unico punto che poi provvede a distribuirla a più edifici.

Il gas per usi civili è soggetto all'aliquota ridotta pari al 10% però solamente per i primi 480 metri cubi all'anno.
Superata questa soglia, la percentuale passa al 22%.

Naturalmente, questa notizia è una doccia fredda per tutti, in particolare per i condomìni in cui gli impianti di riscaldamento e dell'acqua calda sono centralizzati.

Infatti, si trovano a fronteggiare costi decisamente superiori alle stime fatte sulla base del biennio 2022-2023, dal momento che si contava su una proroga di questa agevolazione per il 2024.
Pertanto, ora dovranno rielaborare i conteggi per i preventivi di spesa per l'esercizio appena iniziato.

I condomìni dovranno rielaborare i loro preventivi di spesa 2024

Anche il regime tutelato del gas, ossia quello in cui le tariffe sono stabilite dall'Autorità Arera, cessa con effetto 01/01/2024, ma non per tutti.

Infatti, rimane aperta questa opzione per i soggetti vulnerabili.

Di seguito i requisiti per rientrare in questa categoria:

• avere più di 75 anni di età;
  
  
• beneficiare di bonus sociale per disagio economico come previsto dall'articolo 1, comma 75, della legge 124/17;
  
  
• essere titolari di una fornitura di gas ubicata in una struttura abitativa di emergenza;
  
  
• avere una disabilità come definita dall'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104.