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L'attuale crisi mondiale ha creato un problema energetico globale, che sta incidendo notevolmente sulle tasche degli italiani. Il rincaro dei carburanti in un Paese in cui l'85% dei trasporti avviene su gomma, causerà una spesa aggiuntiva di circa 250 euro a famiglia. Infatti, gli attuali prezzi di diesel e benzina per l'autotrazione sono saliti a dei livelli mai raggiunti.
Per questo motivo si sta pensando a implementare l'uso di energie alternative, in cui rientra anche la questione biodiesel.
Questo carburante, prodotto da fonti rinnovabili, potrebbe essere tranquillamente utilizzato nei motori diesel e sostituire il normale gasolio raffinato dal petrolio.
Si potrebbe così anche ridurre notevolmente il prezzo medio del carburante.
Invero, il problema attualmente più grosso è che si è bel lontani dalla realizzazione di una produzione commerciale.
Il biodiesel altro non è che un combustibile per motori diesel.
Si può ottenere tramite una semplice reazione chimica partendo da fonti rinnovabili. Quelle reperibili da chiunque sono gli oli vegetali, di colza o di girasole, gli oli esausti e i grassi animali.
Il biodiesel almeno nel nostro Paese, è utilizzato essenzialmente per l'alimentazione di impianti di riscaldamento. Come carburante, invece, è usato soprattutto dalle aziende di trasporto o agricoltura.
Per fortuna, visto anche il periodo storico che stiamo attraversando, la quantità usata a livello nazionale è in stabile crescita. Nonostante questo, però, rispetto a quella dei combustibili fossili, la percentuale è ancora troppo bassa.
Per quanto riguarda le auto, il biodiesel può essere utilizzato solamente come additivo e in piccola percentuale (fino al 7%) in base alle vigenti normative europee.
Pertanto è già presente in percentuali minime nella maggior parte dei diesel attualmente in commercio.
In questo modo però è molto apprezzato per le sue capacità lubrificanti.
La differenza principale tra diesel e biodiesel risiede nell'impatto ambientale che il primo ha in più rispetto al secondo. Il diesel infatti non è una fonte rinnovabile e presenta anche emissioni ad alto tasso inquinante.
Il suo utilizzo infatti immette nell'aria sostanze pericolose come fuliggine, idrocarburi, particolato e azoto.
Per contro il biodiesel è, come visto, una fonte rinnovabile che presenta anche scarse emissioni di inquinanti e minore impatto sull'ambiente.
Il biodiesel emette nell'ambiente CO2 rinnovabile. Questo significa che quasi tutta l'anidride carbonica emessa durante la combustione è destinata ad essere riassorbita in tempistiche decisamente brevi dalla coltura dalla quale proviene (colza, girasole, soia, mais).
Per quel che riguarda il gasolio invece la CO2 emessa verrà riassorbita dal sistema da cui proviene, il petrolio, solamente in tempi geologici vale a dire in migliaia di anni.
Preparare il biodiesel in casa non è affatto difficile sulla carta e basterebbero pochi materiali, come pentole, recipienti, mestoli, olio vegetale, soda caustica, alcool.
Proteggersi per prima cosa con dei guanti per via della pericolosità della soda caustica. Procedere inizialmente sciogliendo completamente la soda caustica nell'alcool.
Mettere l'olio a bagnomaria fino a raggiungere una temperatura a non più di circa 50/55 °C facendo ben attenzione a non superarla. Per questo è importante munirsi di un fornello regolabile e di un termometro. Non fare mai questo procedimento sulla fiamma viva.
Soda caustica a scaglie CAG Chemical
Aggiungere il composto di soda caustica ad alcool e, sempre a temperatura costante, mescolare per 1 ora. In questo modo il catalizzatore separerà il biodiesel dalle impurità. A questo punto riempire per metà d'acqua il contenitore grande e versare il composto riscaldato.
Questo a contatto con l'acqua renderà subito visibile la separazione.
Lasciar riposare per 48 ore per far completare il processo di purificazione.
Si dovrebbero formare tre strati. Più in basso l'acqua, in mezzo il gliecerolo e sopra in sospensione, il biodiesel.
Basterà poco però, per non riuscire a produrre un biodiesel sufficientemente puro e questo spesso avviene poiché non si riesce a mantenere la temperatura costante e sempre sotto i 60 °C.
Un altro problema può derivare dal tipo di alcool utilizzato. A volte infatti nell'acool denaturato posso essere disciolte sostanze che, mescolate alla soda caustica, generano un gel che impedirà la perfetta reazione, come il denaturante di stato e il metiletilchetone (mek). L'alcool ha bisogno di essere non denaturato e anidro (ovvero privo di acqua).
È anche possibile utilizzare il metanolo (o alcool metilico), ma non è così facile da trovare, a causa di severi controlli da parte dello Stato dopo i casi di sofisticazione del vino che si sono verificati anni or sono. In più c'è da considerare che il metanolo è un composto tossico sia per contatto che per ingestione.
Proprio per questa serie di motivi è di gran lunga preferibile optare per il comune etanolo, ovvero, il classico alcool etilico rosa in vendita al supermercato.
L'alcool etilico, come detto, deve essere assolutamente privo di acqua perché essa promuove una reazione di saponificazione che renderebbe il biodiesel totalmente inutilizzabile. C'è quindi bisogno di alcool etilico assoluto al 99,9%.
Esistono anche macchinari per produrre biodiesel ma spesso queste sono professionali con dei costi decisamente alti. Per fortuna però esistono delle eccezioni.
BioBot 20 per la produzione di biodiesel
Alcuni produttori come l'inglese BioBot propongono soluzioni abbastanza piccole, come la nuova biobot 20 che però peseranno sempre intorno ai 20 kg con una capienza di circa 18 litri. I prezzi si aggirano intorno ai 450 euro, e garantiscono una produzione di biodiesel decisamente semplice.
L'idea di produrre biodiesel dall'olio esausto può attirare molti ma bisognerà sempre tener conto del fattore spazio. Queste macchine infatti è meglio non utilizzarle all'interno di ambienti dove normalmente si abita ma optare sempre per un garage o un posto auto all'esterno.
In caso di utilizzo dell'olio esausto sarà molto importante, al fine di una corretta reazione, eliminare l'acqua e le eventuali scorie di cibo. Andrà anche aggiunta una parte in più di catalizzatore per la neutralizzazione degli acidi grassi liberi.
Il costo di produzione nel biodiesel non è facilmente determinabile perché l'unica variabile fissa è il costo della soda caustica tra i 6 € e gli 8 €/kg.
Si può cercare di abbattere questo costo utilizzando oli esausti, perché acquistando oli vegetali ovviamente le spese saliranno.
Infine, come detto in precedenza, il problema dell'alcool è che deve essere purissimo e anidro. Il metanolo sarebbe, appunto, la soluzione ideale ma i suoi alti costi farebbero schizzare il prezzo di produzione alle stelle. Sul sito ufficiale della macchina per produrre biodiesel BioBot 20, l'azienda assicura che questo costo si aggira intorno agli 0,2 €/litro.
*Questo articolo è stato scritto a semplice scopo esplicativo. La testata Lavorincasa.it declina ogni responsabilità per qualunque danno o conseguenza derivante dall'uso dei suoi contenuti.
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