Trapani, idropulitrici, gazebi per giardino: ecco come prenderli in prestito nella biblioteca degli oggetti per ridurre l'impatto su portafogli e ambiente
Biblioteche degli oggetti, cosa sono
A meno che non siate degli appassionati di fai da te, quante volte avete usato il trapano in casa?
Quante l'idropulitrice per pulire il giardino o la scopa a vapore per igienizzare i pavimenti?
Ci sono degli oggetti di cui ogni tanto ci capita di avere bisogno per dei lavori di manutenzione o di pulizia domestica.
Cosa fare in questi casi? Vale la pena acquistarli per utilizzarli poche ore e poi riporli per anni in un angolo della soffitta o del garage?
Prendeteli in prestito in una biblioteca degli oggetti!
Si tratta di realtà cittadine che funzionano in maniera simile alle classiche biblioteche di libri:
- ci si iscrive al servizio gratuitamente o pagando una quota associativa;
- si riceve una tessera personale;
- il socio si impegna a condividere un proprio oggetto per il periodo di validità della tessera;
- in cambio, potrà prendere in prestito ciò di cui necessita senza soldi, restituendolo entro una certa data;
- alla fine dell'anno in corso, il socio può decidere se rinnovare l'iscrizione, rientrare in possesso di quanto messo in condivisione o donarlo alla biblioteca.
Quali oggetti si possono trovare? Si va dai piccoli elettrodomestici, quali la macchina per fare la pasta o il pane, ad attrezzi per i lavori di fai da te, come trapani o cuffie antirumore.
Ma non solo: è possibile prenotare l'attrezzatura per la montagna (scarponi, sci), per il campeggio (tende, materassini ad aria), il tempo libero (videoproiettori, giochi in scatola), per organizzare feste in casa (gazebi per giardino, stoviglie).
Insomma, c'è davvero di tutto!
Gli oggetti vengono controllati prima e dopo il loro prestito, in caso di danni, la persona che lo aveva in consegna, d'accordo con il team della biblioteca, si impegna a ripararlo o sostituirlo con uno dello stesso valore, a proprie spese.
I vantaggi sono notevoli: da una parte, più risparmio e spirito di condivisione, dall'altra, meno accumulo e impatto sull'ambiente, riducendo lo sfruttamento delle risorse e la produzione di rifiuti.
Dove si trovano le biblioteche degli oggetti?
In Italia, la più conosciuta è Leila, a Bologna, ma c'è anche la biblioteca Zero a Palermo, quella di CittAttiva a Ravenna, di Rivolta d'Adda, nel Cremonese, del comune di Formigine, nel Modenese, e l'Oggettoteca a Firenze, nata, tra le altre cose, per promuovere l'autonomia di ragazzi disabili.
Con l'auspicio che, da Nord a Sud del Belpaese, possano presto diffondersi molte altre realtà, che ne dite di riproporre questa idea, in piccolo, nel vostro quartiere?
Sarà un modo per darsi una mano tra vicini e magari il prossimo Natale eviterete di acquistare la moka da 20 tazze per il pranzo in famiglia. Ottimo, no?