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Quante volte vi siete chiesti davanti a un oggetto di antiquariato in vendita se fosse davvero autentico?
La domanda è lecita perché negli ultimi secoli il numero di copie e falsi presenti sul mercato è cresciuto enormemente a causa dell'aumento della domanda e della continua diminuzione di oggetti autentici.
Diventa pertanto fondamentale da parte dell'acquirente porre come condizione di acquisto la garanzia di autenticità, senza affidarsi al solo giudizio di un grande esperto o di una famosa casa d'aste.
Si tratterebbe semplicemente di adottare quelle precauzioni a cui ricorriamo ogni volta che acquistiamo qualsiasi altro prodotto. Infatti, è consuetudine che gli oggetti in vendita siano accompagnati dal certificato di garanzia.
Per quanto riguarda l'acquisto di mobili antichi, è bene aver presenti alcuni concetti.
Innanzitutto, è necessario sapere che non esistono mobili totalmente autentici di età superiore a 150-200 anni.
Questo perché il mobile è sempre stato considerato oggetto di uso comune, utilizzato regolarmente nella vita quotidiana e, pertanto, nel corso degli anni avrà subito riparazioni, restauri o anche cambiamenti per adeguarsi a nuove necessità di utilizzo.
È corretto anche ricordare che un mobile antico diviene oggetto d'arte solo nel momento in cui lo stile e la tecnica dell'artista siano ritenuti di pregio da un esperto qualificato e, al contempo, si riesca a datarlo attraverso metodi scientifici riconosciuti.
Pertanto, la garanzia di autenticità di un mobile antico passa inizialmente attraverso l'analisi di un tecnico competente, che valuterà lo stile dell'opera e il metodo di fabbricazione.
A tal proposito, bisogna porsi il dubbio se il mobile sia stato realizzato manualmente o con mezzi industriali. Questo ad esempio può essere un buon metodo per riconoscere se l'oggetto sia stato realizzato prima o dopo il diciottesimo secolo, periodo durante il quale si è diffusa la meccanizzazione.
Inoltre, se possibile, è necessario recuperare tutta la documentazione in grado di raccontarci la storia del manufatto. Infine, da non sottovalutare, è l'esame scientifico, che ne stabilisce l'età oggettiva.
Fino a qualche tempo fa, per datare un mobile si applicavano solamente le tecniche del radiocarbonio e della dendrocronologia. Negli ultimi tempi, invece, si è diffusa la datazione spettroscopica, che si basa sulle variazioni chimiche di specifiche molecole del legno dopo l'abbattimento dell'albero.
Questo metodo è stato sviluppato dal laboratorio del Museo di Arte e Scienza di Milano ed è riconosciuto dalla Guardia di Finanza, che è la più alta istituzione per la lotta contro le falsificazioni e imitazioni.
A questo punto, il venditore, dopo essersi avvalso di tutti i metodi di verifica, può rilasciare il certificato di autenticità, come garanzia dell'acquisto.
Purtroppo il rifiuto dei metodi scientifici è attualmente per il commercio una necessità. Nel lungo periodo, però, sia gli acquirenti che i venditori trarranno sicuramente benefici da una maggiore trasparenza nel mercato dell'arte.
Il desiderio di conoscenza dell'acquirente e il progresso dei metodi scientifici stanno subendo un processo irrefrenabile, che andrà solo a vantaggio di questo settore.
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