Con la conversione del Decreto Legge n. 93 dello scorso anno, si è dato l'avvio alla riforma promessa dal nuovo governo che ha previsto, tra l'altro, l'abolizione dell'Imposta comunale sugli Immobili per la prima casa.
Il provvedimento è stato naturalmente accolto con favore da parte dei contribuenti, soprattutto da coloro che risultano proprietari unicamente della casa di abitazione, ma nello stesso tempo ha suscitato il timore che gli enti locali, privati di un consistente introito, emanassero prima o poi nuovi balzelli per compensare la mancanza di entrate così creatasi ed autofinanziarsi.
Purtroppo i nuovi provvedimenti non si sono fatti attendere, e già diversi Comuni stanno studiando altre tasse per rimpinguare i propri bilanci.
Il provvedimento più ovvio è stato quello di ritoccare al rialzo le rendite catastali, ed è stato ciò che ha fatto l'amministrazione comunale del capoluogo lombardo, andando a colpire circa 16.000 proprietari di alloggi.
Il Comune di Milano, infatti, ha richiesto per quattro microzone del territorio cittadino, un riclassamento dei valori catastali che porterà ad un rialzo della rendita.
Ricordiamo che la rendita catastale è quel valore che viene preso a riferimento per il computo delle tasse sugli immobili, tra cui anche l'Ici.
Quindi, un ritocco verso l'alto di tali valori, porterà nelle casse del comune introiti maggiori per quegli immobili che sono tenuti ancora a versare l'Ici, che risulteranno così penalizzati.
Nel resto d'Italia, inoltre, sono diversi i Comuni che hanno aumentato le aliquote per il pagamento dell'Ici, anche in questo caso andando a tassare ulteriormente gli immobili tenuti ancora a pagarla.
Altri tributi che hanno visto un po' in tutto il Paese un aumento, sono quelli sui rifiuti solidi urbani, sui passi carrai e sull'occupazione di suolo pubblico.
Ci sono poi casi di contribuenti che si sono visti recapitare cartelle esattoriali per mancato pagamento dell'Ici, pur avendola regolarmente pagata, con conseguente perdita di tempo dovuta alla burocrazia necessaria per dimostrarlo.
A parte, comunque, la reazione alla recente abolizione dell'Ici, va detto che negli ultimi anni (tra il 2001 e il 2006) i Comuni avevano già fatto registrare un aumento delle tasse locali del 10,1%.
