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L'attenzione per l'ambiente è uno dei temi caldi della nostra quotidianità, accolto sotto la propria bandiera dalle aziende dei vari settori a volte solo per fini di marketing, per seguire le mode, ma sempre più spesso per un interesse reale.
L'edilizia è forse il settore con la più imponente impronta ecologica e per questo è diventato anche quello che più di ogni altro si sta preoccupando di ridurre tale impatto, adottando soluzioni sempre più green.
Ciò accade dal cucchiaio alla città, riprendendo lo slogan di Gropius, nel senso che si parte dalla progettazione di case ecologiche con materiali da costruzione sempre più ecocompatibili, per arrivare al più piccolo dettaglio del complemento d'arredo.
La progettazione sostenibile a qualsiasi livello, per essere tale deve pensare all'oggetto durante tutto il suo ciclo di vita: dalla culla alla tomba si diceva un tempo, in quanto si pensava alla ecosostenibilità di tutta la filiera, dal progetto, alla produzione, allo smaltimento finale.
Oggi, l'economia circolare ci impone invece il cradle to cradle, ossia “dalla culla alla culla”, in quanto si pensa ad oggetti che abbiano una seconda vita anche dopo la fine di quella per la quale sono stati progettati.
Per essere sicuri di trovarci, quindi, di fronte ad arredi sostenibili è necessario che essi abbiano seguito e seguano alcune semplici regole nel loro ciclo di vita:
Insomma, in poche parole, potremmo ridurre tutto a tre R: Recycle, Reuse, Repair.
I materiali più utilizzati nel design di arredi sostenibili sono quelli naturali o quelli derivanti dal riciclo di materiali provenienti da scarti di lavorazione o dal semplice riutilizzo di oggetti già in uso: legno, acciaio, alluminio, bambù e i nuovi materiali.
Al primo posto tra questi c'è sicuramente il legno, che sta tornando in voga negli arredi in massello, con caratteristiche di naturalità, calore, bellezza ed eleganza.
Ovviamente, come si è detto, si deve stare attenti che si tratti di riuso o di legni certificati FSC.
NIDI per le sue camerette usa solo pannelli ecologici certificati ISO 9001, prodotti con basse emissioni di formaldeide e fatti con legno rigenerato.
Inoltre questa azienda impiega sistemi di imballo ecocompatibili e completamente riciclabili.
Per gli elementi laccati vengono usate solo vernici all'acqua, per ridurre le emissioni tossiche nell'atmosfera del 95% e rendere gli ambienti di vita più salubri.
Un altro materiale simile al legno è il bambù, materiale con alto tasso di rinnovabilità, impatto ecologico vicino allo zero e alta capacità di assorbimento di CO2.
Da sempre esso è stato utilizzato in edilizia, anche per la produzione di arredi, oggi dalle linee molto contemporanee, come questa libreria componibile di We Do Wood
Si chiama SJ BOOKCASE MIDI ed è fatta di moduli componibili da posizionare come si vuole.
Oltre ai materiali tradizionali ci sono poi quelli nati da sperimentazioni intorno al riciclo e al riuso.
Tra questi c'è il cartone pressato, con il quale diverse aziende riescono a produrre oggetti di design molto particolari, belli e funzionali.
Un esempio è Lessmore Design azienda che tra i suoi prodotti annovera la scrivania More Plus Desk, in cartone pressato e con piano in vetro sotto il quale si possono mettere delle finiture ad hoc, come i licheni ad esempio. Questo arredo è risultato vincitore inoltre anche di premi di settore.
Lessmore Design produce anche Mattoni, una libreria modulare realizzabile in cartone o legno, che consente anche di inserire un modulo speciale per coltivare un angolo di verde all'interno dei propri spazi.
StayGreen propone vari arredi e complementi di arredo sostenibili in cartone, come la libreria Omm, ispirata alla forma geometrica del cerchio, o anche il divano Dan Dan, che fa parte di un sistema modulare per poltrone e sofa con struttura in cartone pressato, opportunamente rifinita, e tappezzeria in ecopelle.
Altro prodotto di questa azienda è la lampada Praga, a sospensione e caratterizzata da una forma ellittica, rifinita sul bordo in ecopelle.
Un materiale recente è PaperStone , per la produzione di mobili ed arredi e per la progettazione ecosostenibile.
Si tratta del primo materiale composito al mondo prodotto con carta e cartoni riciclati al 100% certificati FSC, con strati sovrapposti di carta che vengono successivamente impregnati con una resina pigmentata denominata PetroFree™ ricavata principalmente dalla spremitura dei gusci degli anacardi e quindi non contenente composti chimici derivanti dal petrolio.
Alcune aziende che operano nel campo dell'arredamento hanno impiegato questo materiale per i loro prodotti.
Tra queste c'è Key Cucine che nella sua Cucina Eco ha usato PaperStone® per il piano di lavoro dall'originale superficie a scacchiera.
La cucina Salinas di BOFFI progettata da Patricia Urquiola, utilizza materiali tradizionali ma tutti selezionati per arrivare ad un prodotto ecosostenibile, associati anche all'impiego del PaperStone®.
Anche ALTAMAREA ha impiegato questo nuovo materiale, che ha tra le sue caratteristiche anche una grande resistenza, per la sua linea Volo Green, vincitrice dei Green Dot Awards nel 2013.
Altro materiale composito ecologico usato dalla stessa azienda Key Cucine è il Swanstone, creato con silicato d'alluminio, vetro smerigliato e riciclato in polvere finissima, legante di resina a base di soia e una parte di materiale riciclato.
Con questo materiale l'azienda ha realizzato il top della Cucina Inside.
Un altro materiale che si sta diffondendo molto nella produzione di arredi e complementi arredo è la bioplastica.
Un esempio di arredo realizzato con questo materiale è la sedia Kuskoa Bi di Alki realizzata con base in legno e seduta in bioplastica appunto, disponibile anche con rivestimento in tessuto e imbottitura.
Kartell azienda che usa solo materie prime riciclabili ed è certificata Greenguard, ha lanciato la sua linea in bioplastica, polimero vegetale proveniente da fonti di scarto della canna da zucchero.
La troviamo nella sedia disegnata da Antonio Citterio, Bio-Chair, e in una versione sostenibile della sua serie di contenitori Componibili, disegnata nel 1967 da Anna Castelli Ferreri.
Una simpatica soluzione per complementi di arredo è quella proposta da Fattelo! per delle lampade ricavate dal riuso dei cartoni di latte e succhi in Tetrapak. Si chiama Noctambula.
Le componenti sono collegate direttamente al supporto, senza cavi, e la lampada è alimentata da pile. È possibile realizzarla col fai da te, scaricando il tutorial direttamente dal sito oppure si può acquistare il kit con tutte le componenti da assemblare.
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