Arredi reali

Secolo dei lumi fu il 18 che trasformò l'ancora ponderoso stile Luigi XV in forme più semplici e meno barocche.
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Rivoluzioni nella Rivoluzione e quella francese fu foriera di grandi cambiamenti.
Storici e sociali. Letterari ed artistici, finanche nell'arte, nell'arredamento e nell'architettura. Stili, contenitori e contenuti.

Cambiamenti, innovazioni, perfezionamenti, cambi di rotta.
In una parola: rivoluzioniRiproduzione di una consolle Luigi XVI con materiali originali con piano in marmo di Francesco Serretti, ciò che modifica un modo d'essere e di apparire.

Dal 14 luglio 1789 in poi, il terreno inizia a smuoversi.

La Rivoluzione francese segnò il limite tra l'età moderna e l'età contemporanea nella storiografia francese. Con il regno di Luigi XVI si gridava Liberté, Égalité, Fraternité ma la trasformazione sociale, nella moda, nell'arte e nel modo di vivere avvenne, in parte, già in precedenza con Luigi XIV e Luigi XV.

La metamorfosi era dunque già nell'aria.


Si arrivò, in quegli anni chiassosi ed irruenti, alla conclusione dello stile Jeanne-Antoinette Poisson, ispirato alla marchesa o Madame de Pompadour ( morta nel 1764 ) dove le curve fluenti negli arredi, simili alla armonia del corpo femminile, si amalgamavano perfettamente con il futuro stile Liberty.

Secolo dei lumi fu il 18 che trasformò l'ancora ponderoso stile LuigRibalta Luigi XVdi Francesco Serrettii XV in forme più semplici e meno barocche.

La Francia culla dell'Illuminismo diede vita alle arti applicate con soluzioni decorative che seguivano orme più graziose e piacevoli, in polemica con la sontuosa magniloquenza dell'arte barocca.

È solo con il regno del cittadino Chartres, l'Égalité fils, Luigi Filippo d'Orlèans ovvero Luigi Filippo I, (Re dei francesi dal 1830 al 1848) che si abbandonarono del tutto i decori e le istanze di magnificenza frutto del fasto imperiale dei periodi precedenti.

Salotti, salottini, sale da conversazione, boudoirs, impreziositi dall'eccesso, dall'estro, dal futile e dall'esotico del nuovo rocaille, con Luigi Filippo furono stravolti.

L'interesse fu rivolto alle esigenze ed al gusto semplice.

Gli arredi si trasformarono in elementi aulici e di rappresentanza e si cominciò a manifestare un interesse rivolto alle esigenze, non solo deVis a vis stile Luigi Filippo di Francesco Serrettilla nobiltà, ma anche al gusto di un più vasto strato sociale.

Fu definito lo stile degli industriali borghesi e le sue forme massicce furono evidenziate maggiormente dall'utilizzo di materiali e legni importanti e massicci: noce, mogano, palissandro, ebano, pero annerito, ma anche il tasso, il noce, ed il faggio.

Le macchine utensili, frutto della tecnologia e del progresso, resero duro il lavoro agli artigiani ed iniziò il ribasso dei costi di realizzazione. L'industrializzazione provocò dunque l'assenza di decorazioni lasciando trapelare freddezza: niente rilievi, ori e bronzi.

Tale fenomeno generò ben presto una sorta di omologazione seriale e le uniche forme di movimento negli arredi furono: la svasatura a forma di tulipano per la cornice degli armadi, alcune leggere scolpiture per sottolineare le volute dei mobili e le cosce a ranocchio per i tavolini.

La linearità proposta negli arredi segna che il barocco stava ormai tramontando ed i nuovi temi a cui si fa riferimento sono quelli Medioevali e Rinascimentali.
Uno stile che ancora oggi è apprezzato da molti e quando si dice mobile in stile ci si riferisce proprio al periodo in questione.


Avere oggi in caDivanetto tosacno in noce, stile Luigi Filippo di Francesco Serrettisa un pezzo d'antiquariato di questo genere è davvero una fortuna.
Farlo restaurare non è una impresa da poco, occorrono artigiani e laboratori specializzati che sappaino custodire e valorizzare l'oggetto invecchiato.

Francesco Serretti, trasportato dall'amore e la conoscenza dell'antico, si occupa di questo ramo importante, utilizzando solo ed esclusivamente materiali naturali, colle animali, colori traspiranti nel rispetto dell'ambiente.

Il risultato è unico, originale e irripetibile.

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