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Il legno utilizzato per le barrique è un legno di rovere molto pregiato, non a caso viene adoperato per realizzare queste botti dalla capienza di 225 litri, la cui funzione è appunto quella far maturare e affinare il prezioso vino contenuto al loro interno.
Il vino, durante il periodo di invecchiamento/maturazione all'interno delle botti, si arricchisce di diverse fragranze e di sapori insoliti, che condizionano fortemente il prodotto finale, il suo retrogusto e l'odore tipico del legno di cui si impregnerà.
Le barrique nello specifico sono delle particolari tipologie di botti, realizzate con doghe di rovere spaccate e non segate. Le doghe, prima di andare a costituire la botte, subiscono un processo di stagionatura e tostatura, per poi essere assemblate a formare la botte, da cerchi di acciaio, senza l'utilizzo di alcuni tipo di collante, che potrebbe alterare il sapore e l'odore del vino contenuto al loro interno.
La fase di assemblaggio delle varie doghe avviene mediante un processo di affumicatura o tostatura dall'interno per mezzo di una fiamma viva. Le doghe di legno con il calore tendono a curvarsi naturalmente pronte per poi formare così la tipica forma ovalizzata e tronca caratteristiche della botte che appunto verrà tenuta insieme da semplici cerchi in acciaio.
Terminato il periodo di invecchiamento del vino, nella maggior parte dei casi queste botti vengono abbandonate e adoperate talvolta come legna da macero, fatta eccezione per alcune tipologie di vino, che invece richiedono proprio l'utilizzo di botti già usate.
Ma la loro vita utile nel campo vinicolo non supera le tre vendemmie, e in ogni caso dopo massimo cinque anni il legno non è più utilizzabile per questo scopo.
Solo di recente si è capita l'importanza e il pregio di questo legno così particolare, che oltre a conservare le caratteristiche di robustezza e durabilità tipiche della pianta di rovere, presenta un valore aggiunto che è appunto la colorazione e la profumazione dovuta al passaggio del vino al suo interno. Infatti, essendo il legno un materiale poroso tende ad assorbire i pigmenti del vino e anche alcuni odori.
Viste le ottime caratteristiche del legno anche dopo il suo primo utilizzo, si è giunti all'idea di riciclare e recuperare le doghe così pregiate delle barrique assemblandole in modo differente e lavorandole fino a ottenere veri e propri oggetti di design e di arredo realizzati artigianalmente.
L'idea è nata da Fabrizio Riva che ha portato avanti il progetto Barrique la terza vita del Legno, i cui prodotti hanno dato vita a una vera e propria linea di arredi originali e senza tempo: San Patrignano Design Lab.
Tutti questi complementi d'arredo hanno visto la collaborazione di 30 grandi architetti e designer che hanno progettato, a tema libero, un oggetto di design, usando il legno di recupero delle botti; questi progetti si sono concretizzati grazie ai ragazzi della comunità di San Patrignano, che li hanno resi reali.
In questo modo, la curvatura delle doghe in legno di rovere, figlia del calore del fuoco, con il loro colore vinaccia, segno indelebile del vino che nelle botti viene lasciato maturare, ha trasformato un elemento vivo come il legno che è stato dapprima interpretato e poi modellato.
Il tutto impiegando un legno di scarto, anche se per sua natura e utilizzo ma resta sempre un materiale nobile, un legno robusto e dal colore inconfondibile.
Questo progetto ha quindi permesso ai ragazzi della comunità di recupero di San Patrignano di formarsi, imparando un mestiere di cui oggi vanno perdendosi le competenze, quello dell'artigiano, che trasforma le barrique facendole rivivere in oggetti di design.
Così, grazie alla collaborazione tra Riva 1920 di Maurizio e Davide Riva, da oltre 90 anni produttori di mobili in legno, e la Comunità di San Patrignano, sono nati alcuni dei più bei progetti in grado di dare una terza vita al legno delle barrique.
Tra gli innumerevoli oggetti di design creati da San Patrignano Fab Lab ritroviamo ad esempio lo Stave Table, realizzato con la collaborazione di Giuliano Cappelletti: si tratta di un tavolo che diventa simbolo della perfetta fusione del legno e del vetro, in cui le doghe delle barrique sono disposte di profilo con il semplice scopo di mettere in risalto la loro forma curva.
Le doghe disposte a formare un cerchio vengono utilizzate come base per il tavolo, che viene completato da una superficie in vetro. Tra le tavole è possibile notare la presenza di uno spazio che permette l'attraversamento della luce, creando in questo modo un gioco di pieni e vuoti molto originale e interessante. La lastra di vetro piuttosto spessa funge da superficie d'appoggio per il tavolo ed è poggiata a sua volta su una piccola struttura metallica sottostante che, oltre a rendere più stabile l'intera struttura, contribuisce in modo significativo al gioco di trasparenza ed opacità.
Altro oggetto molto originale è Dogadoga, nato dall'idea di Claudio Bellini. Parliamo di un fantastico portaoggetti di design realizzato appunto con le doghe delle barrique.
La Panca San Patrignano reinterpretata con la collaborazione di Luca Sacchetti, invece, è ottenuta da fasce da botte accostate tra loro a conformare una seduta. L'idea di fondo stilizzata dall'artista è quella dell'onda, che nasce proprio dalla curvatura tipica delle doghe delle barrique.
Esistono anche dei complementi d'arredo e utensili vari realizzati con le doghe delle barrique, tra questi troviamo Catch Me ideato da Terry Dwan: un contenitore creato con lo stesso principio costruttivo delle botti stesse, in cui due un cerchi metallici con differenti profili e dimensioni tengono insieme le doghe, dando vita a un contenitore utilizzabile in molteplici modi, e di sicuro effetto estetico.
Altri oggetti molto originali sono ad esempio il Vassoio,nato dalla collaborazione con Pierluigi Cerri, la Single Lamp una lampada a led del designer Paolo Pininfarina e il Paravento Plié, progettato sotto la guida di Matteo Thun.
Proprio quest'ultimo oggetto è un chiaro esempio di come la botte, una volta terminata la sua funzione di contenitore per il vino, si scompone liberandosi dalle cerchiature metalliche.
Il paravento adopera le doghe come segmenti lignei che grazie all'alternanza di pieni e vuoti, genera una struttura pieghevole caratterizzata da parti concave e convesse.
Ciò consente all'oggetto stesso di assumere diverse configurazioni secondo l'esigenza del momento. Tutti questi e molti altri oggetti ed elementi d'arredo sono acquistabili direttamente sul sito di San Patrignano Design Lab.
Anche l'azienda Curvin, realizza una serie di oggetti molto originali; con la sua linea di tavoli, sedie ed elementi d'arredo ha reinterpretato la curvatura delle botti di rovere associandola a elementi di vetro, creando così una linea dal tratto tradizionale e contemporaneo insieme.
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