La presenza di adduzioni del gas, dell'acqua e dell'elettricità rendono la cucina ed il bagno i luoghi generalmente più pericolosi di una casa per chi la abita.
In una casa, la cucina ed il bagno risultano generalmente gli ambiente più pericolosi, nei quali sono concentrati rischi e pericoli per le persone in misura maggiore rispetto agli altri spazi abitativi. Tali ambienti sono, infatti, caratterizzati dalla presenza, dell'elettricità, dell'acqua, di diverse apparecchiature ed elettrodomestici e dal gas, con la fiamma viva dei piani cottura.
Spesso, inoltre, nei bagni è facile trovare installata una caldaia che, a sua volta, in pochi decimetri cubi concentra la presenza di tutti gli elementi sopra citati, elettricità, acqua e gas.
L'installazione interna delle caldaie è comunque autorizzata dalle attuali leggi e norme vigenti in materia, in particolare per quanto riguarda le caldaie di tipo C, ossia a camera stagna e tiraggio forzato.
Cucina e bagno sono ambienti nei quali è fondamentale, in fase di progettazione, tenere conto delle esigenze di aerazione e ventilazione inderogabili. In generale, per la cucina, che è anche un ambiente di lavoro perché qui si effettua la preparazione e la cottura dei cibi, l'aerazione e/o la ventilazione sono necessarie principalmente per ridurre la presenza di vapori dovuti alla cottura degli alimenti, di residui dei prodotti delle combustioni, di residui di gas non combusti, etc.
Impianti di ventilazione meccanica
In alternativa ai sistemi di ventilazione e/o aerazione naturali, nelle cucine e nei bagni possono essere utilizzati degli elettroventilatori, disponibili in commercio per far fronte alle più disparate esigenze di ricambio d'aria, i quali generalmente sono in grado di rinnovare il volume di aria di una cucina due o tre volte in un'ora.
In alcuni casi, essi sono obbligatori secondo la normativa che regola la realizzazione degli impianti a gas ad uso civile, per potenze non superiori a 35 kW.
La norma fondamentale di riferimento è la UNI CIG 7129, il cui ultimo aggiornamento risale a Marzo 2008: in particolare in essa vengono definiti in maniera chiara ed inequivocabile i concetti di aerazione e ventilazione degli ambienti dove sono presenti carichi gas, quali potrebbero essere una semplice caldaia di potenza dell'ordine di una ventina di kW o un piano cottura.
Il tipico piano cottura di 4 o 5 fuochi, presente in molte cucine italiane, ha una potenza dell'ordine di 5 o 6 kW termici. Per garantire l'aerazione di un locale, la UNI CIG7129/08 propone la presenza di un foro permanente di apertura opportuna realizzato in prossimità del soffitto, generalmente una ventina di centimetri al di sotto di esso.
Per garantire la ventilazione, invece, consiglia la realizzazione di un foro permanente realizzato in prossimità del pavimento dell'ambiente di riferimento.
Per le cucine con piani cottura ordinari, come quelli descritti sopra, i fori devono essere, in funzione della potenza gas, dell'ordine di 100 centimetri quadrati netti.
Il netto fa riferimento alla presenza di eventuali griglie sugli stessi fori. Per le caldaie a camera stagna installate all'interno, non sono previsti invece fori di aerazione e ventilazione, ma semplicemente l'areabilità degli ambienti, ossia la presenza di una finestra o in alcuni casi anche la semplice comunicazione dell'ambiente di installazione con un altro ambiente aerabile.
La presenza dei fori di aerazione e di ventilazione va sicuramente nella direzione della sicurezza degli ambienti e delle persone, tuttavia può essere deleterio ai fini del comfort, costituendo una comunicazione diretta dell'ambiente cucina o bagno con l'esterno. La presenza di tali fori incide negativamente sulla spesa energetica degli ambienti considerati, sia nel caso del riscaldamento invernale che nel caso del condizionamento estivo.