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L'Italia è un paese di maestranze, di arte e di tipicità locali.
Anche nell'edilizia queste caratteristiche sono ben visibili, soprattutto nei piccoli centri e ad opera di artigiani, artisti ed appassionati, che non hanno studiato in università di architettura o si sono formati con corsi del settore, ma da autodidatti hanno dato vita ad opere uniche nel loro genere.
Ed ecco giardini mostruosi, abitazioni eccentriche, sculture e installazioni realizzati da ex muratori o operai che si appassionano ad un materiale, a prodotti di scarto, e con essi realizzano opere degne di nota.
Queste opere, localizzate non solo in Italia ma in tutto il mondo sono segnalate in diversi siti che si occupano di dare visibilità a tutte le forme di arte.
In questo articolo ci occuperemo di descrivere i manufatti italiani, sparsi da nord a sud su tutta la penisola, dal carattere unico ma tutti accomumati dall'essere vere e proprie opere d'arte, nate senza un progetto ben preciso, con materiali non convenzionali e dalla conformazione fiabesca.
I Monumenti di pietra, di Guerino Galzerano, situati a Castelnuovo Cilento, si articolano in quattro opere: l'abitazione in via Roma, il giardino contiguo al castello medievale, il borgo di Santa Caterina e la tomba monumentale nel cimitero.
Esse sono costituite da miriadi di piccole pietre tondeggianti che poste le une accanto alle altre creano un interessante mosaico monocromatico.
La casa, sua prima opera, è completamente ricoperta, all'interno e all'esterno, di questo rivestimento litico che ci riporta indietro alle antiche costruzioni con struttura in pietra.
Purtroppo ad oggi queste realizzazioni versano in un cattivo stato e necessiterebbero di un'operazione di restauro per cui non è possibile ammirarle nella loro completezza.
Essa rappresenta uno dei primi prototipi di casa futuristica costruita alla fine degli anni Settanta.
La sperimentazione e la tecnologia hanno fatto notevoli passi in avanti, per cui oggi la realizzazione potrebbe passare inosservata o essere superata nella fama da grattacieli rotanti o dalla domotica, ma per i materiali e le tecniche usati, va sicuramente menzionata.
Il progettista, Annunzio Lagomarsini, ha lavorato per molti anni nell'impresa edile di famiglia, occupandosi da autodidatta degli aspetti strutturali e ingegneristici.
Utilizzando materiali di scarto dei cantieri edili o navali ha costruito, da solo e senza disegni, ma con un semplice modellino in miniatura custodito nel garage, una villetta di 110 mq, completa di allacci e comfort, posta a Castelnuovo Magra in provincia di La Spezia.
Essa si eleva per 20 metri su di una struttura composta da leve e contrappesi mossi da cilindri idraulici, che permette alla casa di ruotare a 360° e di scorrere su due binari per 12 m.
Spostandoci in Lombardia, precisamente a San Daniele Po, troviamo il Cantiere infinito di Enrico Capra , muratore in pensione dal 1994.
Da allora si dedica a tempo pieno alla sua casa, un cantiere visionario in continua evoluzione con la realizzazione di cupole, ringhiere, balconi...
Le facciate della casa sono rivestite con decorazioni, soprattutto con forme in terracotta ricavate da vecchi mattoni di recupero che l'artista lavora e scolpisce, ma anche cemento, mattonelle e riquadri intonacati e dipinti con motivi geometrici.
All'interno le pareti sono a volte spoglie, a volte rivestite di mattonelle o marmo, a volte decorate con bassorilievi di cemento.
Nelle vicinanze di Verona, Angelo Cerpelloni, muratore e manovale, con il desiderio di riutilizzare le conchiglie regalate dagli amici di ritorno dalle vacanze, in sette anni ha ricoperto la facciata della sua casa e gli interni.
Oggi, la Casa delle conchiglie, è stata oggetto di un restauro che ha modificato il lavoro iniziale dell'artista, ma ne ha permesso la conservazione.
Infine Casa Bepi, decorata da Giuseppe Toselli, il quale, durante la Seconda guerra mondiale trasformò la sua casa in un cinema all'aperto per bambini.
Negli anni Cinquanta iniziò a dipingerne le pareti esterne, tracciandovi motivi geometrici con l'uso di colori accesi e vivaci.
Dopo la morte dell'artista fu la sorella Albertina a prendersi cura della casa, inserita perfino nelle guide turistiche della città di Venezia, e grazie alla sua sensibilità l'opera continua a vivere arrivando ai nostri giorni.
I progetti sopra elencati costituiscono una piccola lista di tutti quei manufatti che possono essere considerati delle vere e proprie opere d'arte in quanto uniche nel loro genere.
Esse andrebbero tutelate e conservate per trasmettere alle future generazioni il senso dell'uso e del riuso dei materiali di scarto e l'importanza della cura dei dettagli.
Info: costruttoridibabele
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