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Autonomia dal punto di vista energetico e energia pulita per Roma e i romani: questi i punti di forza dell'impianto fotovoltaico realizzato da Acea S.p.A. all'interno del centro commerciale all'ingrosso più grande d'Italia, Commercity, inaugurato il 5 maggio scorso alla presenza del sindaco della capitale Gianni Alemanno.
È una di quelle notizie che, oltre a far bene al cuore e a far sperare in un futuro migliore, più pulito e libero dall'inquinamento, ci consente di comprendere come, con uno studio accurato del territorio urbano e suburbano e degli edifici pubblici e privati che lo costellano, sia possibile integrare i più avanzati sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili in contesti già consolidati o appena nati, come in questo caso, senza dover penalizzare l'estetica e la fruizione degli spazi.
L'impianto, infatti, lungi dall'essere un di più, un accessorio posticcio faticosamente accostato o sovrapposto a realtà architettoniche che le risultano estranee (come avviene nella maggior parte delle realizzazioni), ne costituisce invece perfetto completamento, secondo quanto previsto dal progetto originario.
I quasi tremila posti auto a servizio del parco commerciale sono infatti stati coperti da un sistema di pensiline che ospita, all'estradosso della copertura, moduli fotovoltaici in silicio policristallino, orientati in modo da offrire il massimo delle prestazioni senza interferire con l'ingombro a terra della struttura nel suo complesso;quest'ultima, inoltre, risponde alle più recenti disposizioni vigenti in materia di sicurezza antisismica, pur essendo relativamente snella e garantendo la possibilità di conservare a piano strada agevoli percorsi pedonali.
Le parole dell'Assessore all'Urbanistica del Comune di Roma, Marco Corsini, esprimono con chiarezza il ruolo pilota di questa iniziativa, destinata ad avere molti seguaci in ambito pubblico e privato:
il parco fotovoltaico è l'esempio di come la realtà di uno spazio pubblico, come un parcheggio, possa coniugarsi con la sostenibilità energetica e ambientale.
L'urbanistica, in quanto governatrice dei processi di trasformazione del territorio, è quella che può e deve maggiormente concorrere allo sviluppo ecosostenibile della città.
Ecco alcuni numeri per calibrare la portata dell'intervento: potenza complessiva di 4.980 KWp (kilowatt di picco), 17.475 moduli distribuiti in cinque sezioni, ciascuna con una potenza di 996 kWp, produzione di energia elettrica annua da fonte solare stimata in 5,73 GWh l'anno.
Tutto questo consente di evitare un'emissione di anidride carbonica in atmosfera pari a 3.130 tonnellate annue, con conseguente risparmio di 1.072 Tonnellate Equivalenti di Petrolio / anno.
www.acea.it
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