9 domande per l'architetto prima del progetto e ristrutturazione di casa

Sono tanti i dubbi che sorgono prima di una ristrutturazione ed è per questo che ci si rivolge a un architetto; di seguito alcune tra le domande più frequenti.
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Le domande più frequenti da fare al tuo architetto prima di ristrutturare casa


Quando si decide di ristrutturare casa l'emozione e altri sentimenti contrastanti potrebbero avere il sopravvento e giocare brutti scherzi.

Perciò è molto importante restare lucidi e farsi guidare da un architetto che vi assista in questo piacevole viaggio verso l'innovazione.

Immaginare il progetto di casa propria foto di GettyImagesImmaginare il progetto di casa propria, foto di GettyImages

Tra rappresentazioni grafiche e giri in diversi showroom in compagnia del proprio tecnico, sarà possibile immaginare il restyling dell'ambiente domestico; scrutare questioni logistiche e funzionali, scagionare dubbi e insicurezze del cliente, cambiare piacevolmente idea su alcuni preconcetti.


1. Il progetto che vorrei fare è fattibile?


Molto spesso il cliente ha già bene in mente come intervenire in casa propria, perché vorrebbe assecondare alcune esigenze mai soddisfatte o subentrate in un secondo momento durante la fase di vita dell'abitazione.

Ipotesi di progetto foto di GettyImagesIpotesi di progetto, foto di GettyImages

Anche se ci si rivolge a un architetto non è sbagliato, durante una prima conoscenza, discutere e confrontarsi riguardo il concept progettuale. L'architetto plasma e veste ad hoc i desideri del cliente.

Qualora le idee del committente non fossero realizzabili o non favorissero la funzionalità e l'estetica degli interni, l'architetto saprà come argomentare la difficile realizzazione oppure trovare un'alternativa che si avvicini ad accontentare il cliente.


2. La mia idea verrà rispettata?


Si, l'idea progettuale che in fase definitiva viene promossa dal Tecnico a progetto esecutivo viene rispettata.

In linea di massima le idee del cliente, siccome nascono da alcune esigenze abitative, sono sensate e perciò l'architetto cerca di assecondarle adattandole all'ipotesi progettuale.

Presentazione del progetto foto di GettyImagesPresentazione del progetto, foto di GettyImages

Può capitare, durante una prima fase di individuazione del progetto di valutare uno o più ipotesi di progetto per poi scegliere quello definitivo che diventerà di fatto il progetto esecutivo.

Una volta stabilito il progetto, con il parere positivo e definitivo del cliente, questo sarà trasmesso alla direzione cantiere che seguirà la definizione e il disegno dei dettagli progettuali.


3. Servono permessi speciali per rifare il bagno e cucina?


Gli interventi di manutenzione ordinaria generalmente non richiedono titoli abilitativi o permessi speciali. Perciò non è necessario fare alcuna comunicazione esterna o depositare documenti al comune.

Bisogna redigere pratiche amministrative prima dell'inizio di lavori di ristrutturazione, qualora ci siano cambiamenti di ridistribuzione interna della casa o addirittura interventi sostanziali alle parti strutturali.

Ristrutturare la cucina foto di GettyImagesRistrutturare la cucina, foto di GettyImages

Tra i permessi più comuni c'è la CILA (comunicazione di inizio lavori asseverata) adoperata per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, che non toccano parti strutturali dell'edificio ma modificano la disposizione interna degli spazi.

La SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) è necessaria quando si interviene con una manutenzione straordinaria delle parti strutturali di un immobile oppure se si va ad intervenire sulla sagoma dell'edificio.


4. Possiamo abbattere una parete?


Purché non sia portante. Qualora si voglia intervenire su un setto portante per interventi di apertura, cerchiatura, puntellatura e così via, è bene rivolgersi ad uno strutturista e richiedere dei permessi al genio civile.

Cosa intende il cliente con l'abbattiemnto di una parete


Spesso il cliente quando parla di parete intende l'abbattimento del tramezzo.
Si, i tramezzi possono tranquillamente essere abbattuti ed essere ricostruiti secondo il nuovo progetto redatto dall'architetto.


5. Abito in un condominio: devo avvisare prima di fare i lavori?


Sicuramente è buona educazione avvisare l'amministratore di condominio riguardo l'inizio di lavori di ristrutturazione.

Anche se la proprietà è privata, il condomino e di conseguenza l'impresa esecutrice dei lavori tendono a comunicare, a titolo informativo, la durata indicativa dei lavori e gli orari in cui potrebbe essere fatto un po' più di rumore.

Di norma per le attività rumorose si rispettano sempre gli orari stabiliti dal regolamento di condominio e anche i giorni di festa; inoltre, è talvolta necessario chiedere delle autorizzazioni speciali al condominio.

Indicativamente gli orari da rispettare, nei giorni feriali, per i lavori di ristrutturazione in un condominio (e non solo) sono dalle 8:00 del mattino fino alle 12:30/13:00 e dalle 15:00 alle 19:00.

Come accennato precedentemente, si seguono regole differenti quando si lavora durante i giorni festivi.


6. Mi conviene fare un'assicurazione in caso di danni?


L'assicurazione al committente per i lavori edili è un di più, che ci fa sentire al sicuro, una polizza che copre la responsabilità civile del committente di un opera edile.

Come tutte le polizze è una precauzione che ha un costo ma che ci rende più sereni, ed è a facoltà del soggetto.

Assicurazione in caso di danni foto di GettyImagesAssicurazione in caso di danni, foto di GettyImages

Durante i lavori di ristrutturazione è importante tenere sotto controllo, oltre agli aspetti organizzativi, gli incidenti di percorso che potrebbero eventualmente accadere in un cantiere.

Se qualcosa si rompe o causa danni a terzi, ne potrebbe rispondere l'assicurazione di responsabilità civile del committente in modo sicuramente più rapido e semplice.


7. Posso visionare una bozza prima del progetto definitivo?


Assolutamente si. Le fasi preliminari prima di arrivare al progetto definitivo approvato dal cliente sono tante.

L'architetto quando firma l'incarico si presta a un sopralluogo qualitativo dell'appartamento, al rilievo metrico dello stesso e al ridisegno dell'immobile secondo lo stato attuale e il nuovo progetto.

La bozza di progetto, foto GettyImagesLa bozza di progetto, foto GettyImages

Spesso si è fortunati e i cambiamenti allo stato di fatto sono immediati, altre volte le ipotesi di progetto per la ristrutturazione delle parti interne sono più di una.

Le bozze di progetto si discutono e osservano con il cliente e solo quando si ha l'approvazione dal proprietario di casa è possibile definire un progetto definitivo e può di fatto essere promosso a progetto esecutivo.


8. Il costo della ristrutturazione sarà rispettato?


Se non ci sono cambiamenti e aggiunte in corso d'opera, il costo di ristrutturazione viene rispettato.

L'architetto progettista, in seguito al sopralluogo e al rilievo metrico degli spazi, redige un computo metrico di dettaglio che viene trasmesso all'impresa esecutrice dei lavori e diventa un CME (Computo Metrico Estimativo).

Nel CME sono indicate le quantità e tutti gli interventi da fare durante la fase di ristrutturazione, seguendo quello che è il progetto definitivo approvato dal cliente.

Resta ovvio che qualora in fase esecutiva il cliente faccia delle richieste che vedono l'aggiunta di altre fasi lavorative, queste, a discrezione dell'impresa, verranno conteggiate perché di fatto diventa lavoro in più.

Ristrutturare l'ambiente domestico foto di GettyImagesRistrutturare l'ambiente domestico, foto di GettyImages

Inoltre, bisogna precisare cosa si intende per costi di ristrutturazione, se in questi sono comprese anche le forniture o le finiture particolari bisogna avere a monte le idee chiare.


Solitamente però, la spesa delle forniture non è compresa nel costo di ristrutturazione stabilito con l'impresa edile ma, fa parte di un conteggio indicativo considerato dal cliente e l'architetto per avere una stima delle spese.

Il cliente può scegliere di posare una mattonella più o meno costosa o di comprare una carta da parati importante, oppure scegliere sanitari o rubinetterie dalle finiture particolari e di ottima marca che andranno a gonfiare sicuramente il prezzo medio.


9. I tempi di esecuzione dei lavori saranno rispettati?


La risposta è simile all'eventuale aumento di prezzi. Anche per le tempistiche si ha una idea chiara, stabilita con l'impresa esecutrice in fase di contrattazione: una volta firmato il contratto si ha una data indicativa di inizio e di fine lavori.

Certo è che se i lavori vengono sospesi, per volontà personali del cliente o perché alcune indecisioni hanno lasciato in pausa per qualche tempo il cantiere, la fase esecutiva potrebbe subire dei rallentamenti.

I tempi di esecuzione del cantiere seguono un preciso stato di avanzamento di lavori, se non si conclude un'operazione non si può passare a quella successiva.

Progetto esecutivo foto di GettyImagesProgetto esecutivo, foto di GettyImages

Esempio: se il cliente per indecisioni personali tarda nella scelta di una fornitura (come l'infisso o la mattonella) l'impresa una volta pronta alla posa dei pavimenti dovrà necessariamente attendere che questi arrivino in cantiere.

E ancora, se i lavori sono praticamente ultimati e resta da montare gli infissi che non arrivano, l'impresa non potrà ritenere chiuso il cantiere, perché successivamente alla posa degli infissi il lavoro continua con l'aggiunta di pezzi mancanti o rappezzi di pittura.
Spesso se si tarda nell'ordine dei materiali di fornitura, i tempi di consegna da parte del fornitore si fanno sentire e l'impresa in mancanza di altre fasi lavorative sul cantiere è costretta a fermarsi e aspettare.

La causa di ritardo da parte dei fornitori dei materiali non è sempre da attribuire alle tempistiche di scelta da parte del cliente, può purtroppo anche dipendera da incidenti di percorso da parte del fornitore o dell'azienda fornitrice scelta che, portano a brutti ritardi di consegna e attese fastidiose.

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