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Per il Friuli Venezia Giulia la scadenza del Piano Casa è a novembre 2017

C'è tempo fino al 2017 in Friuli Venezia Giulia per usufruire delle opportunità offerte dal Piano Casa regionale: le domande sono possibili entro il 19 novembre
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Piano Casa, nel Friuli c'è tempo fino al 2017


Piano Casa Friuli: scadenza 2017Le opportunità offerte dal Piano Casa in Friuli Venezia Giulia si protraggono fino al 19 novembre 2017, quindi altri due anni a disposizione per poterne usufruire.

Com'è noto dalla Legge Regionale 5/2013, infatti, si stabilisce nell'art. 4 la proroga di otto anni, a partire dal 2009, del Codice regionale dell'edilizia, meglio conosciuto come Piano Casa.

Le norme riguardano in generale, come noto, gli ampliamenti fino al 35%, comprendendo in questa definizione anche le sopraelevazioni e i recuperi dei sottotetti a destinazione finale abitativa.

Una ulteriore opportunità, in aggiunta a queste generali, è stata considerata proprio dalla succitata legge del 2013, laddove chiarisce come sia offerta la possibilità di assimilare i corpi distaccati alla categoria degli ampliamenti, allargando così la rosa degli interventi edilizi.


Piano Casa: come nasce questo strumento e a chi può essere utile


Piano Casa Friuli: edilizia privataSi è partiti nel 2009 dall'idea di dare un po' di respiro al settore edilizio in piena crisi. Da qui la proposta governativa di un vero e proprio Piano che contenesse tutta una serie di incentivi e, più in generale, dei provvedimenti nuovi o semplificativi di altri già presenti.

Questo per spingere soprattutto il settore delle ristrutturazioni in ambito privato, non solo
l'housing sociale, semplificando le procedure (introduzione della Scia) e consentendo ampliamenti di edifici in una misura percentuale opportunamente fissata in modo da evitare conflitti con parametri metrici e vincoli legislativi più specifici legati all'assetto territoriale italiano nella sua complessità.

Quest'ultima caratteristica ha determinato la successiva declinazione di questo strumento da parte di ogni Regione in base a specificità proprie locali, per cui ognuna di esse ha, in seguito, legiferato sui tempi e le modalità da rispettare nei vari passaggi, nonché su casistiche esclusive o inclusive per evitare abusi o, al contrario, per incentivare interventi altrimenti non permessi.

I proprietari degli immobili a cui il Piano Casa si rivolge possono usufruire di tutta una serie di norme per intervenire in maniera più o meno significativa sulla cubatura della propria abitazione, ampliandola sia in fase di ristrutturazione sia in fase di ricostruzione dopo demolizione.

Sempre dal 2009 sono in vigore le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) che sanciscono il divieto ad intervenire in aree ad alto rischio idrogeologico così come il rispetto rigido della normativa antisismica (non dimentichiamo che il 2009 è l'anno del sisma nel territorio aquilano, l'ennesimo nel Paese).


Piano Casa in Friuli Venezia Giulia e in generale


Nel capo VII della Legge Regionale 19 dell'11 novembre 2009 vi sono le Disposizioni straordinarie per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.

Nello specifico, l'Art. 57 chiarisce le finalità generali di questo Piano, facendo riferimento agli articoli 58-59, ovvero: Gli articoli 58 e 59 individuano misure straordinarie finalizzate al rilancio dell'attività economica mediante la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente alla data di entrata in vigore del presente capo, attuata attraverso interventi edilizi realizzabili anche in deroga alle distanze, alle altezze, alle superfici e ai volumi previsti dagli strumenti urbanistici comunali.

Tali interventi, da iniziare entro cinque anni dalla data di entrata in vigore della Legge, si traducono in un evidente miglioramento delle prestazioni igienico-sanitarie ed energetiche dell'edificio o dell'unità immobiliare oggetto degli interventi stessi, pur nel pieno rispetto delle più generali normative in tema di sicurezza e di tutela del patrimonio culturale e non riguardano in alcun modo edifici soggetti a vincoli espropriativi o di assoluta inedificabilità né a provvedimenti sanzionatori per abusi edilizi.

Cosa significa tutto ciò? Semplificando, l'intento del legislatore è stato quello di affrontare la risoluzione della crisi di settore mettendo in campo strumenti meno farraginosi per attrarre capitali privati da immettere in circolo, basandosi, comunque, su motivazioni che tengono conto di reali esigenze che richiedono, ormai, un'attenzione sempre più forte.


Non si può più, infatti, prescindere dall'intervenire sugli edifici esistenti per riqualificarli dal punto di vista energetico ma anche architettonico, risparmiando così l'uso del suolo e riqualificando esteticamente città e piccoli centri in egual misura.Piano Casa Friuli: ristrutturare edifici esistenti

Le procedure sono semplificate grazie alla possibilità di ricorrere, in alcuni casi, alla Scia in alternativa al Permesso di costruire.

Il carattere straordinario della Legge in questione si traduce sia nel fatto che prevale sulle altre normative locali, sia nella sua applicabilità in un tempo determinato, che in Friuli Venezia Giulia, come abbiamo visto, coincide con la scadenza nell'anno 2017.


Piano Casa in Friuli, in sintesi


Volendo sintetizzare gli interventi consentiti: gli edifici residenziali possono essere ampliati per una misura massima di 200 mc mentre è previsto un bonus pari al 35% di cubatura in più nel caso di edifici esistenti ristrutturati.

Piano Casa Friuli: demolizioni per adeguamentiAncora: in caso di demolizione e ricostruzione di edifici residenziali, il Comune può stabilire tramite convenzione un incremento pari al 50% dei crediti edificatori, mentre un incremento di superficie fino al 35% è il premio previsto ad ampliamenti di edifici non residenziali.

In caso di demolizione e ricostruzione di edifici non residenziali, il Comune può, allo stesso modo, stabilire con convenzione l'incremento pari al 50% dei crediti edificatori.

Per quanto riguarda l'ampliamento volumetrico di 200 mc negli edifici residenziali esistenti, questo è possibile in tutte le zone, anche in quelle classificate A, centri storici e B0, purché rispettino allineamenti e massime altezze degli edifici esistenti oltre che tipologia architettonica.

In particolare l'ampliamento è possibile anche in forma di corpo distaccato o sopraelevazioni, anche in deroga alle massime altezze purché in misura non superiore ai due piani o ai 6 mt e solo se non espressamente vietato da altre disposizioni locali.

Non si può aumentare il numero delle unità immobiliari esistenti.


Piano Casa Friuli e recupero sottotetti e simili


Per quanto riguarda il recupero dei sottotetti a fini abitativi, quest'azione è possibile all'interno di una ristrutturazione edilizia o di un restauro, di una manutenzione straordinaria o un risanamento conservativo dell'edificio in cui si trovano. Inoltre, cosa imprescindibile, questi locali devono risultare esistenti alla data 19 novembre 2009 e la loro sagoma rimarrà inalterata.

L'altezza minima affinché sia possibile l'intervento è di 1.30 m, mentre quella media è di 1.90.
Anche cantine, taverne e locali seminterrati possono essere oggetto dell'intervento di recupero, purché l'altezza non risulti inferiore ai 2.20 m.

Piano Casa Friuli: recupero sottotettiSe ci si trova in zone al di fuori di quelle definite A o B0, allora il recupero può avvenire anche con innalzamento del colmo e conseguente variazione della pendenza di falda, si possono inserire abbaini, terrazzi e finestrature varie, in più si può aumentare il numero delle unità immobiliari, ma solo se quest'azione non contrasta con gli standard urbanistici.

Condizione richiesta affinché tali interventi siano consentiti è il miglioramento delle condizioni igieniche, funzionali, di sicurezza e soprattutto della qualità energetica dell'edificio (d.lgs 192/2005). Il Codice Regionale prevede per questi interventi il fatto che non siano computati nella volumetria, né nella superficie utile e neanche nel computo del contributo di costruzione.

La riduzione del 10% della trasmittanza permette la deroga ai valori minimi e massimi di distanze e altezze purché non in contrasto con speciali vincoli architettonici o di pregio dell'edificio.


Piano Casa Friuli: titolo abitativo e oneri


Per gli ampliamenti e la costruzione di pertinenze, secondo la Legge Regionale, nel caso questi superino il valore del 20%, è prevista la richiesta del Permesso di costruire o, in base all'art. 18, la presentazione della Scia da parte del proprietario dell'immobile o da chi ne ha diritto.

Piano Casa Friuli: iter burocraticoPer quanto riguarda il contributo, non dovuto se l'intervento prevede l'eliminazione di barriere architettoniche, questo può essere corrisposto sia nella forma di costituzione di diritti perpetui su aree come pubblico uso, sia mediante realizzazione in maniera diretta delle opere di urbanizzazione previste dai regolamenti comunali, sia corrispondendo un contributo calcolato in base a determinati parametri territoriali propri del Comune (verde pubblico, spazi destinati ad attività collettive, verde pubblico, etc.)


Piano Casa Friuli, quando si può ristrutturare e ampliare


Gli interventi di ristrutturazione di edifici ed unità immobiliari ad uso in tutto o in parte residenziale
è permessa dal Piano Casa solo, come abbiamo visto, per edifici esistenti alla data 19 novembre 2009.

La ristrutturazione può comportare anche un Piano Casa Friuli: in caso di ristrutturazioneampliamento del 35% del volume, mediante sopraelevazione o in corpo separato (strutture interrate o fuori terra), all'esterno delle zone omogenee specificate prima. Le condizioni sono, però, che la sopraelevazione non superi i 2 piani o i 6 metri e che gli standard urbanistici, se non presenti, siano individuati in un'area distante non più di 1000 metri.

Il numero delle unità immobiliari relative può essere aumentata, mentre il titolo richiesto, anche in questo caso, può essere una Scia, in alternativa al Permesso di costruire.


Piano Casa, demolizione e ricostruzione in edifici residenziali


Con il Piano Casa è possibile ristrutturare mediante demolizione totale o parziale dell'edificio, sempre che questo sia esistente alla data del 19 novembre 2009.
Questi interventi permettono anche l'adeguamento di edifici ad eventuali caratteristiche storiche ed ambientali (sismiche), relative al territorio.

In caso di diminuzione del volume, il Comune può concordare il trasferimento in altra area dei diritti, con un aumento del 50% dei crediti edificatori. Il titolo richiesto in questo caso è il Permesso di costruire, mentre per gli oneri la linea adottata è la stessa dei casi precedenti.


Piano Casa, come procedere


Piano Casa Friuli: come procedereL'iter procedurale, ovviamente, parte dalla lettura attenta di quanto prevede la Legge Regionale (suppl. 23 Bollettino Ufficiale 46 del 18/11/2009), in cui è definita la richiesta, per tali interventi, del Permesso di Costruire, con alternativa della presentazione di Scia in alcuni casi.

È necessario l'intervento di un progettista abilitato che, in alternativa al proprietario, può anche presentare personalmente tale richiesta al Comune o allo Sportello Unico, allegando tutti gli attestati comprovanti titolarità, elaborati progettuali e autocertificazioni di conformità ai regolamenti vigenti igienico sanitari.

Da questo momento si innesca il meccanismo procedurale con le scadenze così definite: 10 giorni di tempo per avere dal Comune o Sportello Unico il nominativo del responsabile che avrà 60 giorni per curare l'istruttoria relativa, con approvazione finale e rilascio del titolo od eventuali richieste di modifiche se necessarie.

Tali termini sono soggetti a variazioni o integrazioni di numero di giorni, in base ad eventuali problematiche che si dovessero presentare o per progetti in Comuni con più di 100.000 abitanti.

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Piano Casa Friuli Venezia Giulia: proroga al 2017
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