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Centralino Casa, Norma CEI 64-8, V3

La nuova variante V3 della norma CEI 64-8 descrive come deve essere il centralino domestico.
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La nuova variante V3 della norma CEI 64-8 prescrive che il centralino domestico, quadro elettrico e cervello dell'impianto elettrico domestico, deve essere progettato e realizzato considerando dei possibili futuri ampliamenti prevedendo un adeguato numero di moduli e lasciando circa un 20% di spazio libero, oltre quello strettamente necessario; in ogni caso il numero minimo di moduli di un centralino deve essere non inferiore a due. Quanto descritto per il centralino o quadro principale del generico appartamento, vale anche per gli eventuali sottoquadri.

centralino elettricoPer un centralino con un numero di moduli pari a 12, devono essere previsti almeno due moduli liberi; il numero di moduli liberi devono essere 4 per i centralini con 24 moduli e diventano 6 per i centralini con 36 moduli a servizio delle apparecchiature di protezione e manovra dell'impianto domestico.

Una delle modifiche tra impianto di terra e centralino, introdotte dalla variante V3 della norma CEI 64-8 è che il conduttore di protezione principale dell'impianto di terra dell'edificio, deve raggiungere direttamente il centralino o il centralino principale nell'appartamento, se ne sono presenti più di uno; ciò permette di introdurre una efficace istallazione degli SPD, limitatori di sovratensioni dovuti fondamentalmente a scariche elettriche provocate dai fulmini o da manovre sulla rete elettrica.



Prima dell'introduzione della variante V3 nella norma CEI 64-8, la protezione da sovratensione per scariche elettriche, provocate da fulmini, doveva essere obbligatoriamente realizzata solo al fine di salvaguardare vite umane in regioni nelle quali l'indice di fulminazione degli edifici era elevato, i principi da seguire erano e sono descritti nella norma CEI 81-10.

Pur restando valido quanto indicato precedentemente dalle norme, per gli impianti di primo tipo e di secono tipo, la variante V3 ha introdotto l'obbligo dell'utilizzo dei limitatori di sovratensioni per tutte le apparecchiature presenti negli edifici serviti da un impianto elettrico di terzo tipo, caratterizzati cioè da un impianto elettrico integrato con le funzioni domotiche.

Nell'ottica di una accurata protezione delle apparecchiature elettrodomesticipresenti in casa la variante V3 della norma CEI 64-8 prescrive di organizzare il centralino con a monte un dispositivo di protezione magnetotermico con a valle dei dispositivi di protezione differenziali. Questi ultimi a loro volta hanno per ogni circuito, a valle, un dispositivo magnoetotermico di protezione.

In un appartamento standard i due dispositivi differenziali a monte dei circuiti suddetti devono essere almeno uno di tipo A e uno del tipo AC; le due diverse tipologie identificano due diverse modalità di intervento, in particolare i differenziali di tipo A, più costosi di quelli AC, sono efficaci per la protezione delle apparecchiature con funzionalità elettroniche, come lavatrici e condizionatori, essendo in grado di rlevare diverse tipologie di correnti; mentre i dispositivi differenziali con caratteristica di intervento AC sono efficaci per la protezione delle prese elettriche ordinarie di 10/16 A.

La nuova variante, ai fini della continuità di servizio raccomanda anche la possibilità di utilizzare dispositivi differenziali con elevata immunità contro gli scatti intempestivi o in alternativa dotati di riarmo automatico.

riproduzione riservata
Centralino Casa, Norma CEI 64-8, V3
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  • Enrica1
    Enrica1
    Mercoledì 25 Aprile 2018, alle ore 20:15
    Vorrei sapere se in un centralino non viene lasciato il 20% libero è a norma ugualmente?
    rispondi al commento
    • Pasquale
      Pasquale Enrica1
      Lunedì 30 Aprile 2018, alle ore 14:43
      Sì, è a norma. Solitamente si lascia qualche posto libero per eventuali aggiunte che nel tempo si rendono necessarie. Cordiali saluti.
      rispondi al commento
  • Frodob
    Frodob
    Mercoledì 28 Maggio 2014, alle ore 12:51
    Buongiorno, sono al termine di una lunga trafila con il mio appartamento (appartamento acquistato da costruttore).Ci sono un po' di cose che non mi convincono, sbaglio o i pulsanti che gestiscono le luci esterne (giardino) devono essere, secondo la norma, obbligatoriamente con luce che attesti lo stato delle lampade? Sbaglio o c'è l'obbligo di alemno 1 presa in ogni stanza?Un corrido ricreato in fase di compromesso, rientra tra le "stanze"?
    rispondi al commento
  • Dalmy
    Dalmy
    Venerdì 7 Marzo 2014, alle ore 14:11
    Buongiorno a tuttivorrei esprimere, se possibile , il mio parere riguardo alla V3: non mi pare corretto imporre un tot di prese o di luci minimo per ambiente, mentre sono d'accordo sul sezionare le linee in modo da garantire la continuità di esercizio ove possibile e sulle lampade di emergenza, tutto il resto dovrebbe essere a discrezione del proprietario in accordo con le norme sulla sicurezza, prestazioni dell'impianto comprese,
    rispondi al commento
  • Fabrizio De Donatis
    Fabrizio De Donatis
    Venerdì 29 Marzo 2013, alle ore 17:20
    In sostanza il progetto risale al 2008 ma la realizzazione è a fine 2012.
    In questo caso è cambiata la norma ma non il progetto, dunque il progetto andava aggiornato alla nuova norma o vale lo stesso progetto già valido per la precedente norma?
    La 37/2008 non si esprime sull'aggiornamento del progetto in caso di variazione della norma prima della realizzazione ed installazione dell'impianto.
    Inoltre questi insistono con la 46/90... molte grazie
    rispondi al commento
  • Fabrizio De Donatis
    Fabrizio De Donatis
    Venerdì 29 Marzo 2013, alle ore 15:03
    Gent.mo Ing. Granato, molte grazie per la sua celere ed importante risposta.
    Vorrei porle un ulteriore quesito, il costruttore mi risponde che il Comune di S.Costanzo (PU) adotta la 46-90 e quindi si devono attenere a quella, e che comunque la DIA è del 2008.
    Funziona davvero così?
    Non è a scala nazionale?
    Ho però foto comprovanti che l'impianto è stato realizzato tra dicembre 2012 e gennaio 2013.
    Ancora grazie per pazienza ed il suo contributo.
    rispondi al commento
    • Ing.granato
      Ing.granato Fabrizio De Donatis
      Venerdì 29 Marzo 2013, alle ore 20:28
      Per Fabrizio De Donatis: la dichiarazione di conformità deve far riferimento alla data di realizzazione degli impianti (gennaio 2013) anche a S. Costanzo si deve fare la 37/08.
      rispondi al commento
      • Fabrizio De Donatis
        Fabrizio De Donatis Ing.granato
        Martedì 2 Aprile 2013, alle ore 13:06
        Per Ing. Vincenzo Granato: davvero molto gentile. che misure di "mediazione" e tutela può consigliare di adottare. Fin ora tutti i lavori sono stati eseguiti in maniera impeccabile, questo è l'unico oggetto di screzio ed il geometra dice che dovrà chiedere un consulto con il suo ingegnere. Temo per un rimando di certificato come se l'impianto fosse stato realizzato a data precedente la 64-8. Le citate foto, possono avere valenza? grazie ancora
        rispondi al commento
        • Ing.granato
          Ing.granato Fabrizio De Donatis
          Martedì 2 Aprile 2013, alle ore 16:12
          Per Fabrizio De Donatis: si faccia fare la 46/90 poi la porti da un avvocato.
          rispondi al commento
  • Fabrizio De Donatis
    Fabrizio De Donatis
    Giovedì 28 Marzo 2013, alle ore 13:57
    Gentilissimi, sto per rogitare con un'impresa per una nuova abitazione.
    SCIA del 04/2012, preliminare di acquisto il 31/10/2012. A pochi giorni dal rogito scopro questa 64-8, controllo l'impianto e vedo che non corrisponde per buona parte, l'elettricista mi dice che vale la 46-90. ma come? Se le tracce sono state (foto testimoni) a metà dicembre 2012 e la stesura dei tubi corrugati dell'impianto a metà gennaio 2013?
    Che normativa devo pretendere?
    rispondi al commento
    • Ing.granato
      Ing.granato Fabrizio De Donatis
      Venerdì 29 Marzo 2013, alle ore 12:45
      Per Fabrizio De Donatis: la CEI 64-8 è la norma a cui deve fare riferimento la dichiarazione di conformità della ditta secondo il D.M. 37 del 2008 e non più secondo la Legge 46 del 1990.
      rispondi al commento
  • Ing.granato
    Ing.granato
    Martedì 4 Settembre 2012, alle ore 17:29
    Per Perfetti: per i nuovi impianti per le moderne tv e accessori occorrono 6 prese, il tipo di differenziale dipende dai carichi, AC per le comuni prese.
    Ok per l'emergenza.
    4 mmq la sezione minima.
    rispondi al commento
  • Fabio Perfetti
    Fabio Perfetti
    Lunedì 3 Settembre 2012, alle ore 22:39
    1) Dove esiste una presa TV è obbligatorio installare una scatola a 6 moduli per le prese corrente?
    2) La variante V3 obbliga l'installazione nei centralini di almeno 2 differenziali possono essere entrambi di tipo AC?
    3) La variante V3 obbliga l'installazione delle lampade di emergenza, sono sufficenti quelle estraibili nei frutti delle scatole 503?
    4) Secondo la variante V3 qual'è la sezione minima del conduttore di protezione che deve raggiungere il centralino?
    rispondi al commento
  • Ing.granato
    Ing.granato
    Lunedì 27 Agosto 2012, alle ore 14:31
    Per Perfetti: l'unico limitatore resta quello presente di default nei contatori dell'ente distributore di energia, saluti.
    rispondi al commento
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