Abitare tra le nuvole
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Ad appena poco più di 5 anni (per la precisione 5 anni e due mesi) dalla posa della prima pietra, ai primi di Dicembre è stato completato quello che è diventato a tutti gli effetti il grattacielo più alto del mondo: localizzato nell'emirato del Dubai, il Burj Dubai (letteralmente Torre di Dubai in arabo) è alto complessivamente 818 metri e si presenta come elemento iconico e nuovo simbolo architettonico dell'emirato.
Per non permettere che diventasse un enorme contenitore che si svuota dopo la chiusura degli uffici, e per giustificare l'enorme investimento finanziario ad esso devoluto, sin dalla fase di ideazione è stato stabilito che una grossa quota parte delle superfici utili fosse destinata a residenze di lusso: sono infatti previsti 900 appartamenti, di varia pezzatura, oltre ai quali vi saranno ospitati uffici, una piscina oltre il settantesimo piano, punti panoramici e un Armani hotel, struttura ricettiva di alto lusso la cui concezione è stata interamente pensata dallo stilista italiano.
Il Burj Dubai ha battuto tutti i record precedentemente detenuti da altre struttura simili: edificio più alto in assoluto, maggior numero di piani –162- e ha la particolarità di essere stato realizzato con struttura portante in cemento armato; ai non addetti ai lavori la cosa potrà risultare strana, ma fino ad una decina di anni fa i grattacieli oltre i 150 metri si realizzavano usualmente in carpenteria metallica, perché la tecnologia del CLS armato dell'epoca non permetteva di raggiungere altezze molto elevate senza prevedere , alla base delle strutture, aumenti di sezione tali da impedire il vero e proprio funzionamento degli edifici.
Le cose sono cambiate con l'avvento deicalcestruzzi ad alte prestazioni, che hanno consentito di ridurre notevolmente le sezioni resistenti delle strutture verticali, il cui primo sensazionale impiego in strutture verticali molto alte è stato nei primi anni 90 per le Petronas Towers, in Malaysia, per la cui realizzazione fu scelta questa tecnologia per la difficoltà a reperire maestranze locali che sapessero lavorare e posare in opera strutture in carpenteria metallica adatte alla realizzazione di grattacieli.
Il costo dell'opera, ciclopica per dimensioni, ha superato i 4 miliardi di dollari, budget inserito in un più ampio capitolo di spesa di ben 20 miliardi di dollari destinato al completamento di tutto il complesso urbano di cui il Burj Dubai è il simbolo ed il faro.
È ragionevole pensare, viste le somme in ballo, che le residenze previste nella torre saranno di altissima qualità realizzativa e ricche di sfarzo e di tecnologia dell'ultima generazione, appannaggio dei super-ricchi della regione del Golfo Persico tanto quanto di quelli del resto del mondo.
Con l'inaugurazione prevista per il prossimo 4 Gennaio 2010, assisteremo finalmente al disvelamento di tutte le meraviglie interne di questa nuova pietra miliare dell'ingegneria e dell'architettura, e sicuramente scopriremo che hanno avuto un ruolo determinante le principali imprese italiane produttrici di prodotti di qualità per le finiture interne e di design, imprese che hanno una solida nicchia di mercato nel business delle costruzioni nei paesi di quell'area geografica visto l'amore dei potenti del luogo per il lusso, lo stile e la qualità italiana, come dimostra, appunto, la presenza dell'Armani Hotel come elemento di punta della ricettività alberghiera del Burj Dubai.
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