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Dal 12 al 20 marzo 2022, torna alla Fiera di Parma il Mercanteinfiera, una Mostra Internazionale di Modernariato, Antichità e Collezionismo che si svolge regolarmente due volte all'anno, in autunno e in primavera. La fiera ospita antiquari provenienti da tutta Europa che propongono pezzi unici che fanno gola ai cultori e ai collezionisti dell'antiquariato.
Nei 4 padiglioni, sviluppati su un totale di 40.000 mq di superficie espositiva, sfilerà tutta la storia dell'arte dal Seicento al Novecento, passando per il Classicismo e il Romanticismo, fino ad arrivare al Realismo e all'Art Decò.
Non mancheranno poi rarità, come un ricercato visore stereoscopico dei primi anni del XX secolo, per vedere le cartoline in tridimensionale. O un quadro dipinto da Luciano Lutring, pittore e criminale noto come il solista del mitra poiché nascondeva le armi nella custodia di un violino.
Saranno inoltre presenti le grandi firme dell'orologeria (Rolex, Patek Philippe, Audemars Piguet), della moda vintage e del design storico (Gio Ponti, Fornasetti, Gaetano Pesce) che hanno creato oggetti iconici, tanto da essere ancora oggi presenti nelle nostre case.
L'edizione primaverile del Mercanteinfera, è coadiuvata da due mostre collaterali:
Pur diverse per le storie narrate, le due esposizioni hanno in comune la dimensione del sogno.
Nella prima, il sogno di 14 milioni di italiani che a inizio secolo si imbarcavano verso il Nuovo Mondo. Nella seconda, il sogno di un uomo, Adriano Olivetti, che ambiva a un modello economico-industriale basato su valori quali giustizia, solidarietà e umanità.
Ilaria Dazzi, Exhibition director di Mercanteinfiera, ha spiegato il perché della sua scelta per queste due mostre.
Da un lato, per contribuire a un senso di memoria civile dal momento che le storie delle migrazioni di oggi sono le stesse di quelle vissute dai nostri antenati. Nel caso di Olivetti, invece, è sotteso il desiderio di ricordare, dandogli il giusto riconoscimento, un genio del design (e non solo) che è riuscito a innovare l'industria italiana.
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