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Le possibilità di adattamento che la natura offre sono davvero innumerevoli.
E certe creature le sanno sfruttare nei modi più inconsueti.
Tra le modalità di sussistenza più curiose, le Tillandsie ne hanno scelto una davvero originale: si nutrono di aria.
Ben note ai Maya, che le utilizzavano per ornare case e templi, sembra siano rimaste sconosciute ai naturalisti europei fino al 1623, anno in cui il botanico e medico svizzero Gaspar Bouhin ne descrisse una specie nel suo Pinax Theatri Botanici.
Ma è un secolo più tardi che il naturalista svedese Carl von Linné le battezza Tillandsie Utriculate, dal nome del botanico svedese E. Til-Landz.
Della famiglia delle Bromeliacee, le Tillandsie disdegnano la terra e scelgono di vivere liberamente dove capita, sui rami degli alberi, sui fili della luce, sulle rocce o sui muri.
L'habitat si estende dal sud degli Stati Uniti alla Patagonia, con oltre cinquecento specie finora identificate, che costituiscono un ottimo esempio di versatilità nella capacità di sfruttare le più eterogenee condizioni ambientali, ma si adattano bene anche a vivere all'interno, purché ci sia abbastanza luce e una buona ventilazione.
La Tillandsia Usneoides, specie prediletta per la sua facilità di coltura e di assorbire gli inquinanti, è ricoperta da peli sottili detti tricomi che assumono un ruolo importante per l'assorbimento di umidità e sostanze nutritive dall'aria: lavorando come pompe aiutano l'umidità e sali minerali in essa contenuta a penetrare nelle piante attraverso gli stomi.
Vivono ottimamente infatti all'aria aperta, specialmente se appese all'ombra di un albero o legate a un pezzo di corteccia, in una posizione protetta dal sole delle ore più calde.
Il bisogno di luce solare diretta varia secondo la specie; nei casi in cui il termometro scende al di sotto dei 4-5 gradi e non si ha la possibilità di ripararle senza spostarle, è bene spostare le piante al chiuso, così da evitare sbalzi bruschi di temperatura.
La temperatura minima invernale non deve infatti essere inferiore a 12-13 °C, per essere ottimale.
Le Tillandsie tenute all'aperto in giardini o terrazzi ricevono l'acqua dalla rugiada e dalla pioggia. Nei periodi in cui le precipitazioni sono abbondanti non hanno bisogno di cura alcuna, altrimenti è necessario bagnarle spruzzando le foglie con acqua il cui pH sia compresso tra 4,5 e 6,5.Anche se ricevono direttamente dalla natura l'apporto di sostanze nutritive essenziali, per crescere e riprodursi, a volte queste possono venire a mancare quando le si allontana dal loro habitat.
Per sopperire a queste carenze bisogna far ricorso ai fertilizzanti; i più adatti sono quelli composti da azoto, fosforo e potassio, elementi indispensabili per un sano sviluppo delle foglie e dei fiori.
L'assorbimento di acqua e sali minerali avviene attraverso le squame che tappezzano le foglie.
È bene perciò annaffiare almeno una volta al giorno durante il periodo vegetativo o anche due se fa molto caldo ed utilizzando, se possibile, acqua non calcarea, meglio se piovana.
Una precauzione da prendere dopo l'annaffiatura nebulizzata, è quella di lasciarle scolare un pochino per evitare ristagni e marcescenze.La riproduzione è varia: le specie che producono una rosetta di foglie, prima di morire dopo la fioritura, emettono polloni basali che, in primavera, possono essere staccati delicatamente e fissati su un nuovo supporto o in un nuovo vaso contenente lo stesso substrato utilizzato per la pianta madre (per T. cyanea e T. lindeniana).
Per ottenere buoni risultati occorre innalzare al massimo l'umidità atmosferica. T. usneoides invece si può moltiplicare staccando un ciuffo di foglie, che dovrà essere legato, con fil di ferro plastificato, a un pezzo di corteccia.
In generale è bene mantenere alta l'umidità, per facilitare l'attecchimento. L'alto tasso di umidità può inoltre aiutare contro foglie fragili e tendenti al bruno.
Di sicuro la specie più bella delle tillandsie è la Tillandsia Cyanea, utilizzata dagli antichi Maya, oggi molto apprezzata come pianta da interno, nel Sud Italia trova posto anche all'esterno.
Molto ricercata per varie ragioni scopriamo quali:
- è una pianta tropicale;
- il fiore prevalentemente di colore fucsia ravviva l'ambiente;
- in commercio si trova a prezzi economici;
- facile da riprodurre, basta sistemare in nuovi vasi i polloni.
Per quanto riguarda i parassiti, invece, le Tillandsie possono essere attaccate dalle cocciniglie cotonose, specie in presenza di clima caldo e secco.
Bisogna asportarle e trattare la pianta con un prodotto anticoccidico o con un batuffolo di cotone bagnato con acqua e alcool.
Dopo aver citato, giustamente, la Tillandsia Cyanea per i suoi fiori, suscitano altresì interesse anche le seguenti specie: Tillandsia Argentea, Tillandsia Scarposa, Tillandsia Caput-Medusae, Tillandsia Ionantha Ionantha, Tillandsia Brachycaulos Multiflora, Tillandsia Usneoides.
Dove trovarle?
In qualsiasi fioraio oppure online su Bakker o su Amazon
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