Temperatura condizionatori a non più di 25 gradi: multe ai trasgressori
Tutti, sicuramente, hanno ancora in mente la famosa frase pronunciata dal Premier Mario Draghi lo scorso 6 aprile in conferenza stampa:
Meglio la pace o l'aria condizionata?
Piuttosto provocatoria, in breve tempo la frase ha fatto il giro del web ed è divenuta virale!
Dalle parole ai fatti il passo è stato breve.
A maggio avrà infatti inizio la cosiddetta operazione termostato, che durerà dal 1° maggio 2022 al 31 marzo 2023.
Un emendamento approvato dalla Commissione Ambiente e Attività Produttive, che va a inserirsi nel decreto Energia e impone una stretta su termosifoni e condizionatori.
Il prossimo mese, partirà quindi il piano messo a punto dal Governo italiano per tagliare i consumi di gas e di elettricità.
L'obiettivo che l'esecutivo si è posto è quello di risparmiare 4 miliardi di metri cubi nel solo 2022.
La prima mossa da mettere in atto sarebbe quella di abbassare la temperatura negli uffici pubblici e nelle scuole, riducendo l'utilizzo dei condizionatori. All'interno delle strutture, la media ponderata delle temperature rilevata nei singoli ambienti non dovrà essere superiore ai 19° C in inverno (oggi la soglia è di 20), mentre in estate non dovrà scendere al di sotto dei 25°C.
Al momento, il provvedimento non coinvolgerà cliniche, ospedali né case di cura.
Per chi non rispetterà i suddetti parametri, violando di fatto le nuove norme, sono previste multe che vanno dai 500 ai 3mila euro.
La promotrice dell'emendamento, Angela Masi (M5S), ha spiegato che deve essere proprio la Pubblica Amministrazione a dare il buon esempio, tagliando gli sprechi e sensibilizzando così i cittadini a razionare i consumi.
Con grande probabilità, in un secondo momento, la nuova normativa verrà estesa anche nelle case degli italiani.
Secondo le stime, infatti, abbassando di un grado le temperature nelle abitazioni private, si potrebbe risparmiare il 7-8% circa sui consumi di gas. Ovviamente, la percentuale di risparmio dipende poi dalla zona climatica (10% per quella più fredda E, come la Lombardia, 5% per quella più calda B, come la Sicilia) ed inoltre anche da quanto la casa è isolata termicamente.
In pratica, la strategia del Governo per sganciarsi dalla dipendenza dal gas russo, passa anche dal termostato delle famiglie italiane.