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Il tetto rappresenta una delle chiusure orizzontali degli edifici.
Oltre ad avere una funzione strutturale, il suo compito è quello di isolare e riparare la struttura interna dagli agenti atmosferici, garantendone l'impermeabilizzazione dall'acqua nonché la protezione da vento, freddo e caldo.
Queste funzioni sono assolte dagli elementi di cui è composto il tetto che, a seconda della sua conformazione, è formato da diversi strati.
Essenzialmente un tetto è composto da elementi portanti come travi o capriate, da manti e membrane isolanti, da barriere al vapore e da tegole.
Proprio quest'ultime sono disponibili sul mercato con diversi aspetti e caratteristiche tecniche: il coppo, la tegola marsigliese, la tegola portoghese, quella canadese, etc.
La scelta nell'adozione di una piuttosto che di un'altra è dettata, oltre che da ragioni puramente estetiche, dalle condizioni climatiche del luogo: a seconda della piovistà o della nevosità è opportuno realizzare un tetto con falde molto spioventi e affidarsi a tegole più performanti, che facilitino meglio lo scorrimento dell'acqua.
Unitamente a queste funzioni standard, le tegole possono assolverne altre non strettamente legate alla protezione della struttura edilizia, ma volte al rispetto dell'ambiente.
Esistono infatti delle tegole dette antismog, perché riducono la percentuale di agenti inquinanti presenti nell'aria.
Vediamo insieme di cosa si tratta e come funzionano
Il problema dell'inquinamento atmosferico affligge da tempo le nostre città e negli ultimi anni la sensibilità ai temi ambientali è così aumentata da renderci, almeno sulla carta, tutti ecologisti.
Non è raro ascoltare notizie relative all'inquinamento dei centri abitati e alle conseguenti misure da adottare, quali targhe alterne, blocco del traffico, etc..
Ed ecco come, all'interno di un discorso legato a comportamenti eco-sostenibili, si inseriscono le tegole cosiddette antismog, perché contribuiscono alla riduzione delle polveri nell'ambiente.
Gli alberi, mediante la fotosintesi clorofilliana trasformano l'anidride carbonica rilasciando ossigeno, vitale per l'uomo.
Allo stesso modo, la superficie di queste speciali tegole trasforma i nocivi ossidi di azoto, principali componenti dell'inquinamento atmosferico, in comuni sali inorganici.
La composizione della tegola è la medesima della classica in calcestruzzo, ossia sabbia, cemento e ossidi di ferro, ma lo strato superficiale è composto da un cemento ad alta resistenza con l'aggiunta di un agente catalizzatore, il TiO2, biossido di titanio, una polvere cristallina incolore tendente al bianco, utilizzata comunemente come componente nei prodotti dell'industria plastica, tessile e cosmetica.
La fotocatalisi è un fenomeno naturale per il quale una sostanza, il fotocatalizzatore, se irradiata con adeguata intensità luminosa, accelera la reazione chimica di ossidazione delle sostanze organiche e inorganiche.
Poiché la fotocatalisi necessita di luce per compiersi, in caso di maltempo l'attività si riduce; è importante sottolineare che la pioggia si inserisce positivamente nel processo perché dissolve i sali inorganici prodotti dalla fotocatalisi.
Ad oggi, purtroppo, non sono tante le aziende italiane che producono le tegole mangia smog.
Tra queste segnaliamo l'azienda bolzanina Monier Wierer che realizza elementi edilizi per coperture.
In questo settore Auranox® produce una tegola garantita per 30 anni, con livelli prestazionali molto alti e certificati da test in laboratorio. La tabella mostra come l'agente inquinante NOx, inevitabile prodotto di ogni processo di combustione, viene introdotto all'interno della camera garantendo un flusso costante nel tempo.
L'accensione di una sorgente luminosa di adeguata intensità permette l'attivazione di Auranox®.
Dalle analisi condotte risulta che è possibile realizzare un abbattimento degli agenti inquinanti in 40 minuti.
L'attività fotocatalitica del TiO2 continua per tutto il tempo della vita della tegola senza alterarne la normale struttura.
Ciò permette di eliminare, nel caso di una copertura di circa 200mq, una quantità di agenti inquinanti pari alle emissioni di un'automobile di media cilindrata per un anno o a quelle di 2 caldaie impiegate per il riscaldamento di un immobile residenziale.
Si tratta inoltre di un prodotto riciclabile perché composto di materiali naturali, impermeabile all'acqua, resistente al disgelo e al carico di rottura a flessione, come le comuni tegole.
Un altro esempio ci viene fornito dall'azienda americana Boral che, per la linea Smog Eating Tile, produce Boral Pure, il cui funzionamento è identico a quello descritto in precedenza.
Probabilmente questi sistemi, se adottati in maniera sporadica, non contribuiscono in maniera determinante al miglioramento della qualità dell'aria che respiriamo.
E tuttavia, se in fase di ristrutturazione del tetto o di nuova costruzione, ci fosse l'impegno da parte di tutti ad applicare i nuovi ritrovati delle tecnologie più innovative, volte al rispetto per l'ambiente, i risultati positivi non tarderebbero ad arrivare!
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