Video per attestare fine lavori e SAL: ecco la reazione di tecnici e professionisti
Sappiamo ormai tutti bene che la richiesta di sconto in fattura o cessione del credito relativamente a Superbonus o altri bonus edilizi va esercitata a fine lavori o ad un certo stato di avanzamento dei medesimi.
A tal riguardo, Deloitte, società che presta servizi di consulenza alle imprese, richiede la produzione di video che dimostrino la veridicità delle dichiarazioni.

In proposito, Deloitte ha fornito istruzioni ben specifiche. I video, di massimo 5 minuti, devono essere girati presso l'immobile oggetto dell'intervento, inquadrando anche il civico e il cartellone di cantiere.
Inoltre, deve essere inquadrato anche il tecnico munito di tesserino dell'Ordine e documento d'identità in corso di validità.
In tale video, il tecnico è chiamato a confermare gli importi e i relativi interventi asseverati, inquadrando le lavorazioni effettuate.
Qualora si trattasse di interventi riguardanti solo gli impianti (fotovoltaico, accumulo, caldaia) o gli infissi, il video potrà essere girato dall'installatore, il quale avrà cura di fornire i propri dati e qualifica, oltre al numero di matricola del macchinario installato.
Dal canto suo, l'asseveratore sarà poi chiamato a produrre un altro video per quanto concerne le sue competenze.
Ma come hanno reagito i tecnici, diretti interessati?
Inarsind, l'Associazione Sindacale di Architetti e Ingegneri Liberi Professionisti, si oppone a tale richiesta ritenendola offensiva e destinata ad avere un forte impatto sul Superbonus per le unifamiliari nonché sul meccanismo della cessione dei crediti.
Forte indignazione è stata mostrata anche da parte della Rete delle Professioni Tecniche (RPT), che ha preannunciato l'invio di una diffida alla società Deloitte e che sottoporrà il fatto alla Commissione di monitoraggio, alle forze politiche così come alle istituzioni.
Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (Cnappc) ha diffidato la società Deloitte dal proseguire tale iniziativa ritenendola offensiva e del tutto arbitraria, al di fuori di ogni norma di legge.
I rappresentanti del Cnappc hanno già dichiarato la loro volontà di agire in tutte le più opportune sedi.
Tutti, sono infine concordi sul fatto che si tratti di violazione della privacy.