Superbonus e bonus casa: banche impossibilitate ad accogliere nuove domande
Il mercato delle cessioni del credito legato ai bonus fiscali (Superbonus 110% compreso) va verso il blocco totale, con l'impossibilità quindi di inoltrare nuove domande. Vari istituti di credito stanno rallentando gli acquisti dei privati e molti si sono già fermati del tutto.
La causa fondamentale di questa decisione è la pesante pressione di una massa gigantesca di crediti (oltre 40 miliardi circa di euro) che continua ad aumentare. Di contro, il numero dei soggetti che acquistano è sempre più esiguo.
A dare il la a questo blocco, la scorsa settimana, sono stati Intesa Sanpaolo e UniCredit. Ad oggi, la prima ha raccolto domande per quasi 20 miliardi di lavori, mentre la seconda per quasi 1,2 miliardi di euro. Ma l'elenco è ancora lungo.

Molte, infatti, sono le banche che hanno deciso di bloccare l'avvio di nuove pratiche non accettando ulteriori domande.
Banco Bpm, ad esempio, a poco meno di due mesi dalla ripresa dell'operatività, ha già raggiunto la capienza massima del plafond disponibile.
L'istituto procede con l'acquisto di crediti fiscali già contrattualizzati ma ha sospeso l'avvio di nuove pratiche.
Dello stesso avviso è anche Credit Agricole Italia che sta continuando a lavorare soltanto sugli impegni già presi.
Anche Credem, Deutsche Bank e al Cassa Centrale Banca stanno rifiutando le richieste dei clienti perché hanno ormai raggiunto i limiti delle loro capacità fiscali.
Stessa prospettiva sul fronte Banca Carige e Popolare di Sondrio.
Bper, Sparkasse e Mps, nonostante abbiano ancora un poco di margine per quanto riguarda la capienza fiscale, procedono in maniera molto cauta nell'accettare nuove domande.
Anche il Gruppo Bcc Iccrea sta rallentando. Attualmente, l'unica a procedere in maniera regolare è Banca Sella.
Questa situazione è assai grave: rischia di fermare completamente il mercato dell'edilizia. Il sistema bancario chiede quindi una modifica della normativa al fine di creare meccanismi funzionali. In primis, si richiede una semplificazione.
Oltre a ciò, si auspica l'estensione del periodo nel quale recuperare il credito nonché la revisione del meccanismo che vieta le cessioni frazionate.