Le banche potranno cedere il credito a non retail e sempre
Ancora una volta si torna a parlare di Superbonus 110%.
In particolare, si torna su uno degli argomenti più caldi e urgenti da risolvere. Quello relativo alla cessione del credito.
Nell'ultima bozza del Decreto Aiuti, al vaglio del Consiglio dei ministri del 5 maggio, si legge che, per risolvere la questione riguardante la cessione del credito per il Superbonus edilizio, con molto istituti bancari che rifiutano le domande, i predetti istituti di credito potranno cedere a non retail, ossia anche a soggetti qualificati.
Ma ripercorriamo un attimo i fatti. Per evitare frodi, si era arrivati a stabilire che la cessione dei crediti era consentita per un massimo di tre volte: la prima in maniera libera, mentre seconda e terza solo verso banche, assicurazioni e società finanziarie.
Nella legge di conversione del Decreto Bollette è stata poi prevista una quarta cessione del credito, possibile solo per le banche verso i propri correntisti, e soltanto in assenza di cessione prima del 2 maggio.
Ora, stando alla nuova bozza del decreto Aiuti, gli istituti di credito potranno cedere a non retail, ossia anche a soggetti qualificati.
Nella categoria rientrerebbero gli operatori aventi almeno due dei seguenti requisiti:
- fatturato di 40 milioni
- fondi propri per 2 milioni
- totale di bilancio di 20 milioni
Inoltre, è stata introdotta anche la possibilità di cedere sempre, e non solo per un numero di volte limitato, crediti ai clienti professionali privati che hanno stipulato un contratto di conto corrente con la banca stessa, o con la banca capogruppo, senza facoltà di ulteriore cessione.
E ancora, sembrerebbe altresì consentito agli istituti di cedere non tutto il credito in una sola volta ma di frazionare l'importo in più operazioni.
In pratica, con quest'ultima modifica, il meccanismo è stato reso più agevole.
D'altra parte, il credito è destinato a diventare più difficile fondamentalmente per due ragioni di ordine finanziario. Anzitutto, le banche hanno esaurito i plafond messi a disposizione. In secondo luogo, l'andamento del costo del denaro porterebbe le operazioni a essere meno remunerative per la clientela.