Superbonus 110% unifamiliari: resta fermo il requisito del 30% dei lavori al 30 settembre 2022
Possibili novità sul tema Superbonus 110% per le villette unifamiliari.
Nello specifico, per le case unifamiliari in cui, alla data dello scorso 30 settembre 2022, sono stati eseguiti lavori per almeno il 30% del totale complessivo dei lavori (compresi anche quelli non agevolati), la possibilità di usufruire del maxi incentivo al 110% potrebbe valere fino al 30 giugno 2023.
Una proroga dunque di 3 mesi rispetto all'attuale scadenza fissata al 31 marzo 2023.
Trattasi di una delle varie proposte di modifica al decreto legge Milleproroghe.
Ad avanzare la richiesta della proroga del 110 per le villette è un emendamento di Fratelli d'Italia, che porta la firma di Francesca Tubetti.
È in discussione anche l'emendamento relativo alla proroga delle agevolazioni del 110% per gli alloggi popolari fino al 2026.
Resta fissata invece al 110% l'agevolazione per i lavori di efficientamento energetico per quei condomini che hanno dato l'approvazione alla delibera assembleare entro il 18 novembre 2022, così come anche per quelli che hanno deliberato secondo specifici requisiti nel periodo compreso fra il 19 e il 24 novembre 2022.
In tutti gli altri casi, l'agevolazione passa dal 110% al 90%.
Relativamente alle varie modifiche proposte, le commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato si riuniranno per le ammissibilità circa gli emendamenti al decreto Milleproroghe e, già a partire dalla prossima settimana, partiranno le votazioni sulle varie proposte di modifica.
Il provvedimento dovrebbe approdare in Aula dopo il 14 febbraio.
Intanto, alla Camera è arrivato l'unanime via libera alla proposta di legge sull'equo compenso delle prestazioni professionali al fine di rafforzare la tutela del professionista e stabilendo che, per poter essere ritenuto equo, il compenso dev'essere proporzionato sia alle caratteristiche della prestazione professionale che alla qualità ed alla quantità del lavoro svolto.
Il Consiglio nazionale degli ingegneri reputa la proposta sull'equo compenso un atto che restituisce dignità al professionista e, al tempo stesso, difende il diritto dei cittadini a ricevere servizi di qualità.