|
La steviaRabaudiana è un'erbacea perenne originaria del nord est del Paraguay e di alcune zone montane del Brasile. Era già presa in grande considerazione dai nativi Guarani, che la chiamavano erba dolce, sia come pianta medicinale che come dolcificante.
Fin dai tempi pre colombiani utilizzavano le sue foglie per dolcificare il mate.
Nel XVI secolo i conquistadores spagnoli la scoprirono, ma venne poi descritta solamente nel 1899 da un naturalista paraguayano.
In Europa divenne nota solo agli inizi del '900 per il suo potere dolcificante.
Nel 1913 in Francia due chimici riuscirono a estrarre dalle foglie della stevia, una polvere bianca e cristallina estremamente dolce. Nel 1943, infine, venne ampiamente utilizzata in Inghilterra come alternativa allo zucchero a causa del blocco navale imposto dai tedeschi.
Per quanto riguarda la pianta, può essere coltivata sia in vaso che in terra.
Nel primo caso arriverà ad un'altezza di circa 50 cm, nel secondo potrà invece formare un cespuglio che potrà misurare fino a 1 mt.
È poco resistente al gelo e presenta delle foglie verde scuro di forma lanceolata o ellittiche.
I fiori biancastri sono molto piccoli e andrebbero recisi in modo da ottimizzare la produzione di oli essenziali nelle foglie.
La fioritura avviene nel periodo tardo autunnale nelle zone di origine, un po' più tardi alle nostre latitudini verso giugno.
Questa pianta è facile da coltivare ma è decisamente delicata: oltre a soffrire molto il freddo teme anche molto la siccità. Ama un terreno molto fertile e ben drenato.
Le sue esigenze nutrizionali sono estremamente elevate, soprattutto per quanto riguarda potassio e azoto. È da tenere presente che i piccoli semi di stevia sono molto delicati e di difficile germinabilità. Andrebbero preferibilmente conservati in luoghi asciutti e freschi, lontano dalla luce.
La semina inizia da marzo perché in questo periodo le temperature iniziano a mantenersi abbastanza costanti. Preparare in un vaso di coccio un substrato di argilla e di terriccio ben drenato.
Sistemare quindi i semi semplicemente appoggiandoli sul terreno senza coprirli.
L'innaffiatura in questa prima fase andrà effettuata grazie a un nebulizzatore facendo ben attenzione a mantenere il terreno sempre umido. Sono appena 10 giorni dovrebbero nascere le prime foglioline.
L'utilizzo dei semi per riprodurre la stevia è sicuramente il metodo più difficile vista la fragilità della pianta.
Per creare un ottimo substrato è consigliabile utilizzare la fibra di cocco.
Questa andrà sminuzzata fino ad ottenere una polvere. Bagnarla e amalgamarla bene senza aver paura di esagerare. Questo materiale assorbirà moltissima acqua andando a quintuplicare il proprio volume. Aggiungere quindi l'humus impastando bene.
Non ne servirà moltissimo, circa un decimo rispetto al volume totale della fibra di cocco perché in questa prima fase le piante non hanno bisogno di molto nutrimento.
Serve solamente a dare la componente organica al terreno; invece, mettendone troppo si rischia di avere l'effetto contrario, sovralimentando la pianta giovane.
La creazione di talee è preferibile effettuarla in primavera o in estate.
La talea di stevia radica abbastanza facilmente. Riempire quindi dei piccoli vasi anche di plastica (o addirittura bicchieri di plastica) e inumidire il terriccio. Tagliare quindi dalla pianta madre dei ceppi sani e vigorosi, di circa 10/15 cm con almeno un paio di serie di foglie.
Tagliare ora con l'ausilio di un taglierino quasi tutte le foglie e i fiori, lasciandone massimo una o due all'apice. Immergere infine la talea prima in acqua e poi nell'agente radicante e inserirla nel terreno.
L'esposizione alla luce deve avvenire in maniera molto graduale. Prima un paio di giorni al buio, successivamente una settimana circa di luce indiretta o penombra, poi qualche ora di luce diretta al giorno. Mantenere sempre umido il substrato nebulizzando spesso le talee.
Sopporta il caldo abbastanza bene ma dà il meglio di sé con temperature che oscillano tra i 20° C e i 25° C. Meglio quindi sistemare la pianta in una posizione semi ombrosa.
In inverno è preferibile metterla in un luogo riparato o se possibile, spostarla dentro casa (o in serra) soprattutto se la temperatura scenderà sotto lo zero.
Per facilitare l'emissione di nuove foglie bisognerà di tanto in tanto tagliare gli apici (al di sopra della gemma).
Questa è un'operazione molto facile perché la pianta è erbacea e potrà anche essere effettuata con le mani. Prima della fioritura andrebbero potate (quando avrà raggiunto un'altezza intorno ai 10/12 cm); la seconda potatura andrebbe invece effettuata dopo la fioritura (verso ottobre).
La stevia in polvere è molto utile come dolcificante in cucina per i diabetici e per chi ha problemi di peso. Questa infatti non contiene calorie ma ha un potere dolcificante addirittura superiore a quello del normale zucchero.
I contro dello zucchero di stevia sono il sapore che presenta un certo retrogusto di liquirizia a cui bisogna abituarsi e non si amalgama al meglio con altri ingredienti. Utilizzare la stevia per dolci e marmellate però può essere un'ottima alternativa ai dolcificanti classici e chimici.
La stevia fa male? Fin'ora sono stati effettuati studi su questo dolcificante naturale ma non se ne sa ancora moltissimo. C'è chi ipotizza che le notizie sulla possibile tossicità della Stevia siano legale alle lobby dello zucchero che non vogliono perdere il monopolio del mercato della dolcificazione.
In ogni caso l'Unione Europea dal'aprile 2010 ha approvato l'uso della stevia come Food Additive.
|
||