Nuovi chiarimenti per fruire il Sismabonus 110% in centri storici!
L'Agenzia delle Entrate comunica che l'unità strutturale deve essere verificata da un professionista.
I lavori volti alla riduzione del rischio sismico nei centri storici possono fruire del Sismabonus 110%, se il tecnico incaricato accerta la presenza dei requisiti prescritti dalle norme sulle agevolazioni fiscali e dalle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2018). L'Agenzia delle Entrate con risposta numero 630/2021, ha spiegato che è responsabilità del tecnico accertare che l'intervento sia eseguito su un'unità strutturale o che si sia in presenza di un intervento di riparazione o locale.
L'Agenzia delle Entrate si è pronunciata, su un quesito posto da un contribuente, che intende realizzare un intervento di consolidamento sismico su un edificio ubicato in zona omogenea R1 (zona residenziale di impianto storico), che nonostante faccia parte di un aggregato edilizio più ampio, ha le caratteristiche dell'unità strutturale, come definita dalle Norme Tecniche per le Costruzioni.

L'istante richiede se può beneficiare del Sismabonus 110% anche se l'intervento riguarderà l'unità strutturale e non sarà eseguito sulla base di un progetto unitario. L'Agenzia delle Entrate, in base alla normativa in vigore, in diverse occasioni ha negato il Sismabonus 110%, per interventi edilizi che non fossero realizzati sulla base di un progetto unitario.
La Commissione di monitoraggio delle linee guida per la Classificazione del rischio sismico delle costruzioni, operante all'interno del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ha affermato che alla normativa può essere data un'interpretazione diversa, concludendo che i progetti devono riferirsi all'unità strutturale.
Le NTC 2018 stabiliscono che, l'unità strutturale deve avere continuità da cielo a terra, per quanto riguarda il flusso dei carichi verticali ed essere di norma delimitata o da spazi aperti o da giunti strutturali o da edifici contigui strutturalmente, ma almeno tipologicamente diversi.
La Circolare 7/2019 spiega che l'unità strutturale è caratterizzata da comportamento strutturale unitario nei confronti dei carichi orizzontali e verticali per cui, nell'individuarla, si terrà conto della tipologia costruttiva e del permanere di elementi caratterizzanti, anche al fine di definire interventi coerenti con la configurazione strutturale.
Gli interventi di riparazione o locali se ben realizzati, consentono la riduzione del rischio sismico, senza dover espletare la verifica sismica complessiva dell'intero aggregato o delle singole unità strutturali.
In conclusione, l'Agenzia delle Entrate, ha affermato che spetta al professionista incaricato valutare se gli interventi antisismici prospettati possiedano i requisiti per essere considerati interventi di riparazioni o locali, di individuare un'unità strutturale secondo le NTC 2018 e la possibilità di redigere progetti di intervento su una porzione di edificio in autonomia rispetto all'edificio considerato nella sua interezza.