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Il 16 dicembre prossimo scade il termine per il versamento della seconda rata dell'IMU.
L'IMU, lo ricordiamo, è l'Imposta Municipale Propria. Ovvero, è il tributo istituito dal Governo Monti nel 2011 con la manovra Salva-Italia. È una tassa che si paga a livello comunale per il possesso di beni immobiliari.
Operativa dal gennaio 2012, la normativa IMU ha subito varie modifiche nel corso degli anni. Fino al 2013, per esempio, veniva applicata anche sull’abitazione principale.
L'ultima novità sull'IMU è stata introdotta con la Legge di Bilancio 2020.
Fino al 2019, anche chi era in affitto, doveva corrispondere una quota delle imposte sulla casa, in particolare la TASI.
La percentuale che l'inquilino doveva pagare variava da un minimo del 10% a un massimo del 30%.
Con le predetta Legge di Bilancio, tale imposta è stata cancellata, o meglio, è stata accorpata alla nuova IMU.
Con questa manovra, è quindi venuta meno la ripartizione dell’imposta tra inquilini e proprietario della casa in affitto. Ne consegue pertanto che l’inquilino non è più obbligato a pagare alcunché in termini di IMU.
Dunque, l'IMU 2022 deve essere pagata solo ed esclusivamente dal proprietario. L'inquilino, nulla deve, in tal senso.
Riassumiamo dunque qui di seguito i punti salienti della normativa secondo cui i soggetti obbligati a pagare l'IMU sono:
Si specifica che, per gli immobili locati con contratto a canone concordato, l’IMU 2022 è ridotta al 75%. In pratica, nel caso suddetto, viene applicato uno sconto d'imposta del 25%.
Con apposite delibere, i singoli Comuni possono stabilire eventuali ed ulteriori agevolazioni in merito. Pertanto, è molto importante rimanere aggiornati su quanto previsto a livello locale per determinare in maniera corretta e precisa l’importo da corrispondere.
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