Riscaldamento: ecco quando bisogna spegnerlo
Nonostante siamo ormai nel pieno della primavera, in questi ultimi giorni, si è assistito a un repentino calo delle temperature, associato in alcune zone d'Italia a forti raffiche di vento molto freddo proveniente dal Nord Europa.
Tuttavia, come da tempo stabilito, è arrivato il momento di spegnere il riscaldamento.
All'inizio della stagione autunno-inverno 2022/2023, infatti, era stato stabilito un preciso calendario dove erano riportate, per le varie zone d'Italia, le date in cui poter accendere gli impianti e le date dello spegnimento.
Inoltre, erano stabilite, sempre tenendo conto delle diverse fasce climatiche, anche il numero totale di ore giornaliere.
Si era arrivati a ciò a causa dei gravi problemi relativi al rifornimento di gas e a causa del timore di un blocco da parte della Russia di tale materia, vista la situazione geo-politica ancora in essere.
Venerdì 7 aprile 2023, si dovranno spegnere i termosifoni nelle Zone D ed E, di cui, rispettivamente, fanno parte città come Genova e Roma, e poi anche Milano, Trieste e Bologna.
Le città appartenenti alle Zone A, B e C - di cui fanno parte, Sud e Isole, Palermo, Lampedusa, Siracusa, Napoli, Reggio Calabria, Taranto, Salerno e Cagliari – hanno già dovuto spegnere il riscaldamento, che poteva rimanere acceso tra le 5 e le 9 ore al giorno.
La scadenza per la Zona A era prevista lo scorso 7 marzo, mentre il 23 marzo cadeva il termine per le Zone B e C.
Infine, per quanto invece concerne la Zona F, non sono previste limitazioni.
Ad ogni modo, nel testo del decreto si legge che, al di fuori dei periodi e in caso di situazioni climatiche particolarmente avverse, le Autorità comunali, a mezzo di provvedimento proprio e recante apposita giustificazione, possono permettere l'accensione degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale per un numero di ore giornaliero inferiore alla metà di quella consentita in via ordinaria.