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29 Ottobre 2012 ore 15:14 - NEWS Restauro edile |
Quando si tratta di intervenire in zone storiche o in un centro storico con riqualificazioni o ristrutturazioni di immobili, non è mai cosa semplice.
Cantieri, soluzioni e prodotti, che spesso devono fare i conti con ciò che c'era prima, con l'esistente e con le sue peculiarità.
Uno su tutti, nel mondo del restauro e della ristrutturazione , il problema dei materiali.
Questi infatti non solo devono essere performanti, ma devono riuscire a conciliare aspetti delle preesistenze, che non sempre vanno d'accordo con le soluzioni e le miscele che li compongono.
Quando si tratta di restauro, poi, il problema si amplifica e spesso devono essere adottate tecniche e materiali antichi, in modo da non inficiare sul risultato finale e sulla durata degli interventi.
Per operazioni e interventi edili in zone edificate e con una certa valenza storica, ad esempio, è stato creato da Leca Laterlite, un calcestruzzo leggero strutturale, premiscelato e fibrorinforzato, che si adatta perfettamente anche alle pose dirette di pavimentazioni e lastricati, avendo capacità di ritiro compensato e asciugatura controllata.
Tutte queste caratteristiche di Centro Storico, così si chiama il prodotto, permettono l'utilizzo di questo calcestruzzo, sia per la realizzazione di getti collaboranti su solai in legno, che per tipologie in laterocemento o calcestruzzo.
Ma anche getti affinché venga direttamente posata la pavimentazione, ottenendo sempre un prodotto leggero e particolarmente resistente.Il Calcestruzzo Centro Storico non richiede miscele e aggiunta di altri materiali, e anche a livello di cantiere riduce le operazioni di preparazione, in quanto è facilmente preparabile utilizzando betoniere classiche o impastatrici.
Perché il prodotto sia utilizzabile e abbia le caratteristiche giuste di consistenza è necessario impastare il premiscelato Centro Storico con alcuni litri d'acqua e aspettare che il tutto assuma una consistenza semi fluida.
I dosaggi indicati devono poi essere comunque adattati all'esperienza, anche in base al tipo di lavorazione alla tipologia del cantiere a seconda delle stagioni.
In estate ad esempio, potrebbe essere possibile, vista l'alta temperatura, aggiungere ed utilizzare una dosa maggiore di acqua per la composizione dell'impasto.
Operare sull'esistente significa anche dover intervenire su edifici di un certo peso storico, ovvero immobili antichi, dove l'uso idoneo dei materiali per il recupero e il restauro diventa una priorità.
La ricerca e le tecnologie sotto questo aspetto hanno fatto grossi passi avanti e il recupero del patrimonio esistente oggi si avvale di soluzioni che oltre alla non invasività, alla garanzia di un risultato ottimale, sono caratterizzate da eco compatibilità e rispetto dell'ambiente.
Uno degli aspetti più importanti degli interventi sull'esistente è la scelta dell'intonaco, un tempo eseguito a regola d'arte, con verifiche e adattamenti nel tempo alle condizioni esterne, e oggi ormai spesso testato con tecniche di invecchiamento artificiale, che non sempre si rivelano veritiere, visto che l'esposizione che questi materiali hanno è sempre più caratterizzata da agenti aggressivi e inquinanti, che un tempo non esistevano.
Una buona tecnica di intervento sull'esistente per opere di restauro e recupero è l'analisi dei materiali antichi utilizzati, scoprendone nuovi dosaggi e nuove possibili applicazioni. Come accade con i prodotti del marchio FASSA BORTOLO e la nuova linea Restauro Ex Novo.
Materiali antichi, come il coccio pesto o la calce idraulica, che, sono stati analizzati e riutilizzati per contribuire al mantenimento dell'esistente o anche al rifacimento di alcune parti come superfici murarie.
La calce idraulica in questione è quella naturale, la NHL 3,5, che viene utilizzata per una serie di prodotti specifici che vanno ad aumentare la resistenza.Ma tra i materiali antichi riproposti per questo tipo di interventi, troviamo anche il cocciopesto, un classico materiale edilizio di origine romana e fenicia, già descritto da Vitruvio, che un tempo veniva utilizzato come rivestimento o come pavimentazione e che era caratterizzato da frammenti di laterizi e malta di calce aerea.
Il cocciopesto riproposto, così come la malta di cocciopesto, permette nelle sue molteplici varianti, interventi ottimali per il risanamento delle murature umide, data la sua bassa permeabilità all'acqua.
Molti i prodotti della linea di Fassa Bortolo specifici per risanamento e restauro: si va dalla bio malta di allettamento, alla malta faccia a vista, specifica per soluzioni idrofugate.
Ma anche materiali secchi per operazioni di rinzaffo, leganti specifici per iniezioni e appunto, intonaci di cocciopesto, per la realizzazione del fondo delle murature, il tutto a base di calce-idraulica naturale.
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