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"C'era una volta...
— Un re! — diranno subito i miei piccoli lettori.
— No, ragazzi, avete sbagliato. C'era una volta un pezzo di legno.
Non era un legno di lusso, ma un semplice pezzo da catasta, di quelli che d'inverno si mettono nelle stufe e nei caminetti per accendere il fuoco e per riscaldare le stanze.
Non so come andasse, ma il fatto gli è che un bel giorno questo pezzo di legno capitò nella bottega di un vecchio falegname, il quale aveva nome Mastr'Antonio, se non che tutti lo chiamavano maestro Ciliegia” …..
... Ho pensato di fabbricarmi da me un bel burattino di legno: ma un burattino maraviglioso, che sappia ballare, tirare di scherma e fare i salti mortali. Con questo burattino voglio girare il mondo, per buscarmi un tozzo di pane e un bicchier di vino: che ve ne pare?”
È così che inizia il romanzo ottocentesco: Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino. Scritto nel 1881 da Collodi (pseudonimo dello scrittore Carlo Lorenzini) fu pubblicato nel 1883.
Il noto protagonista è un personaggio di finzione, il burlone Pinocchio: un burattino, simile ad una marionetta (corpo di legno articolato) che ha l'attitudine ad eclissarsi dietro facili frottole e a cui fiorisce il naso ad ogni bugia che pronuncia.
Pinocchio è una delle più belle favole mai raccontate ed affascina non solo i bambini del mondo intero, su di esso infatti, sono stati ricavati musical, testi teatrali, film, fumetti, album musicali ed allestimenti scenografici.
Il burattino va dunque spesso in scena, allora perché no esibirlo anche sul palcoscenico di casa nostra?
Non necessita servirsi del vecchio falegname Mastro Antonio, più noto come Mastro Ciliegia o Geppetto, per realizzare il nostro pinocchio domestico. Il burattino è difatti venduto sotto funzionalità diverse e soprattutto realizzato in diversi materiali, non solo in legno da catasta.
Se il Pinocchio di Collodi spende una vita intera alla ricerca affannosa di diventare un bambino di carne ed ossa, c'è chi a distanza di anni lo ha trasformato in un imbuto!
Stefano Giovannoni e Miriam Mirri, per Alessi, lo hanno realizzato in PMMA con tanto di naso lungo (quindi non in fase primordiale) da utilizzare per il travaso dei liquidi. Pino, l'imbuto dell'Alessi mette simpatia nel guardarlo, il suo sorrisino smagliante e l'occhietto vispo ci riportano all'infanzia trascorsa destando simpatia nel suo utilizzo.
Personaggio dunque di fama internazionale, lo ritroviamo simpaticamente sotto forma anche di stendibiancheria retrattile in materiale plastico.
F.Castiglione Morelli, lo ha realizzato per l'azienda Outlook Design Italia.
“Credo che ciascuno abbia un lato ‘bambino' e giocoso, un desiderio di spensieratezza che non può non essere assecondato”. Alberto Basaglia ideatore insieme alla moglie Natalia Rota Nodari della azienda Oulook Design Italia.
Geniale nella sua semplicità, Pinocchio è l'ideale per chi ha poco spazio, perché quando dice una bugia, Pinocchio si trasforma in un utilissimo stendibiancheria, al quale appendere infiniti indumenti, da un capo all'altro della stanza.
A volte c'è semplicemente bisogno di un sorriso per sentirsi meglio … o quasi …
Anche nei momenti difficili Pinocchio ci accompagna con la sua allegria. Nella nostra sala da bagno potrebbe difatti diventare un valido aiuto.
È con allegria che vi propongo un simpaticissimo oggetto disegnato da Raffaele Iannello per l'Italiana Viceversa: il Pinocchio toilet brus.
In questo caso chissà se il grande protagonista della favola collodiana sarebbe favorevole alla trasformazione in uno scopino da bagno!
In origine le avventure di Pinocchio si completavano nell'episodio dell'impiccagione, con la morte del burattino. Le opposizioni dei lettori del Giornale dei bambini convinsero però l'autore a proseguire il racconto, che si concluse definitivamente, con la trasformazione del burattino in bambino.
Chissà cosa sarebbe accaduto se la storia fosse terminata in modo diverso. Forse questo classico, che oggi indubbiamente oltrepassa i confini della letteratura per l'infanzia, non sarebbe stato uno delle favole più lette in assoluto e non avremmo deliziato i nostri occhi con oggettini così tanto carini.
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