Piano casa puglia impugnato per la seconda volta
Il Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo (MIBACT) fa pressione per far impugnare, nuovamente, il Piano casa della Puglia e il governo risponde di sì, impugnandolo per la seconda volta.
A destare preoccupazione era soprattutto quel che riguardava l'art. 15 della legge regionale della Puglia n. 43 del 2020 perché ritenuto incostituzionale.
Il MIBACT sostiene che alcune disposizioni vanno in contrasto con la disciplina riguardante la tutela del paesaggio, violando l'art. 117, riportato in un comunicato con cui il CDM comunica di aver impugnato alcune norme della legge di bilancio pugliese tra cui appunto, il piano casa.
Inoltre, sottolinea sempre il MIBAC, ogni qualvolta la Regione Puglia arriva in giudizio ha sempre la peggio e che le proroghe concesse hanno determinato danni al territorio e praticamente zero trasparenza.
Cos'è che non funziona nel Piano casa Puglia?
Viene quindi imputato alla Regione di utilizzare come un cavallo di Troia la proroga della legge del 2009, semplicemente per poter aggirare il PPTR.
Sempre secondo il ministero, concedendo autorizzazioni a intervenire con gli aumenti volumetrici fino al 20% anche nelle zone soggette a vincolo paesaggistico, tramite solamente una delibera comunale, la legge avvia una variazione alle discipline di tutela previste dal piano paesaggistico del territorio regionale della Puglia (PPTR) e la revisione si può fare solo rispettando quanto stabilito dall'articolo 3, siglato il 16-01-2015 con lo stesso ministero.
Ricordiamo che il Piano casa della Puglia è stata introdotto nel lontano 2009. Nel corso degli anni ha subito svariate modifiche e il consiglio regionale l'ha comunque nuovamente prorogato fino al 30 dicembre passato.
Giusto sottolineare il fatto che non è la prima volta che il consiglio Regionale della Puglia va in contrasto con la tutela paesaggistica e ambientale. Solo per citare alcuni casi, le modifiche alla legge per il turismo rurale e le norme per l'istituzione del parco regionale della Costa Ripagnola.
A peggiorare la situazione purtroppo è la mancanza di un severo monitoraggio sugli eventuali effetti che il Piano casa ha sul territorio, nonostante Comuni dovrebbero approvare lo stato di attuazione della suddetta legge all'interno del territorio di competenza, trasmettendolo poi alla Regione.
La speranza è che il Consiglio regional,e per evitare altre situazione sgradevoli, cancelli tutto quello che è effettivamente diventato una pessima legge, causadi interventi al di fuori di qualsivoglia pianificazione.