Permesso di costruire per gazebo e porticati: cosa dicono i giudici
Per gazebo e porticati sono necessarie autorizzazioni?
Utilizzo, dimensioni e caratteristiche fanno la differenza. Secondo quanto affermato dai Tribunali amministrativi regionali di Toscana e Calabria deve essere richiesto il permesso di costruire quando i gazebo e i porticati sono di grandi dimensioni e non possono ritenersi, per la loro tipologia, delle opere precarie.
Il permesso di costruire da parte del Comune è necessario ogni qualvolta si sia in presenza di una nuova costruzione avente il carattere di definitività e stabilità, aspetto che si può dedurre dalle modalità di ancoraggio al suolo.
Che succede in caso di gazebo e porticati?
Non si possono applicare delle regole assolute, in quanto la situazione andrà esaminata di volta in volta. I giudici che si sono pronunciati sull'argomento hanno tuttavia stabilito dei precisi criteri. In particolare, per quanto riguarda i gazebo, il Tar della Toscana, con sentenza 55672018, ha ritenuto che le autorizzazioni sono richieste per quei gazebo destinati a soddisfare esigenze di carattere permanente.
Si è in presenza, in tal caso, di manufatti aventi la capacità di alterare lo stato dei luoghi e le caratteristiche urbanistiche. In questo caso, anche se si tratta di un gazebo pieghevole e smontabile sarà necessario il permesso di costruire da parte del Comune; le autorizzazioni non sono invece necessarie per i gazebo destinati a un uso transitorio e a fini stagionali.
Stesse considerazioni, vengono effettuate in caso di realizzazione di un porticato, da parte del Tar della Calabria, che con sentenza 887/2018, ritenevano necessario il titolo abilitativo per un manufatto adiacente al fabbricato esistente; nel caso in esame veniva realizzato un manufatto destinato ad attività commerciale, chiuso da un lato con pannelli in legno, vetro e plastica e dotato di copertura in legno e lamiera.
Secondo i giudici il carattere permanente o transitorio di una struttura non è connessa al tipo di materiali utilizzati (ad esempio plastica) o alle modalità di ancoraggio al terreno, bensì all'uso cui l'opera è destinata.