Pannelli solari talmente sottili e leggeri che possono essere contenuti in un liquido e quindi direttamente pitturati o stampati sulle superfici degli edifici.
Un ulteriore passo avanti è stato compiuto dalla ricerca nel settore delle fonti di energia rinnovabile.
Pannelli solari talmente sottili e leggeri che possono essere contenuti in un liquido e quindi direttamente pitturati o stampati sulle superfici degli edifici, anziché richiedere pesanti e ingombranti strutture per essere installati: sono in arrivo dall'Australia, dove dei ricercatori li hanno messi a punto grazie a delle nanotecnologie che hanno permesso di realizzare delle celle grandi appena qualche milionesimo di millimetro e per le quali occorre solo l'1% dei materiali solitamente occorrenti per i pannelli convenzionali.
La ricerca è stata condotta nell'Università di Melbourne, da un gruppo di ricercatori coordinato da Brandon MacDonald, con il sostegno dell'ente nazionale di ricerca Csiro.
Secondo il professor MacDonald questa tecnologia contribuirà in maniera notevole a risolvere uno dei più grandi problemi delle energie rinnovabili: il costo, a volte troppo elevato, che invece sarà notevolmente ridotto grazie alla minore quantità di materiale necessaria.
La tecnologia brevettata è basata su inchiostri contenenti dei nanocristalli e la combinazione tra l'inchiostro e il materiale di supporto, sia esso plastica flessibile, lamine di metallo o lastre di vetro, permette di creare queste celle superleggere che in futuro potranno essere integrate direttamente negli edifici in costruzione, sulla loro superficie, o sui vetri delle finestre.
I nanocristalli sono particelle semiconduttrici di un materiale, il tellururo di cadmio, che ha la capacità di attirare fortemente la luce del sole. Grazie alle loro dimensioni microscopiche possono essere sospese nella soluzione ed essere applicate su qualunque materiale.
Asciugandosi, il liquido forma una leggere pellicola, che può essere resa più densa attraverso passaggi successivi che correggono eventuali imperfezioni dovute all'asciugatura. Si formano così i pannelli ultraleggeri.
Ma l'applicazione pratica dei nanocristalli non si limita soltanto alle celle solari, potrà essere infatti utilizzata per altri dispositivi elettronici, come diodi emittenti di luce, laser o transistor.
Lo studio è stato pubblicato su Nano Letters ed è valso a MacDonald ed ai suoi colleghi il premio DuPont Young Innovator 2010/11.