Marche: nuovo agriturismo tra gli oliveti
A San Marcello, in provincia di Ancona, è sorto un nuovo agriturismo. La struttura ricettiva, ultimata nel 2020, è immersa in più di 10 ettari di oliveti di proprietà dell'azienda agricola e frantoio L'Olinda. Un luogo semplicemente idilliaco, dove trovare pace e tranquillità. Una posizione però anche strategica per esplorare lo splendido territorio delle Marche, tra paesaggi bucolici, architetture di rilievo ed eccellente enogastronomia. Il tutto, a due passi dal mare!
Considerando la forte presenza dell'elemento naturale, l'ingegnere Francesca Mazzarini dello studio Bilding, che ha firmato il progetto, ha optato per scelte progettuali ad hoc, con particolare attenzione, sensibilità e rispetto per l'ambiente.
Il progetto si fonda quindi sui principi di bioedilizia e sostenibilità ambientale.
Ci troviamo di fronte a un lavoro di ristrutturazione edilizia nell'accezione più ampia del termine. Per questo motivo, l'ingegnere ha voluto combinare insieme il nuovo al tradizionale, avvalendosi di forme e materiali delle più recenti tendenze ed evoluzioni architettoniche. Il faccia a vista, ad esempio, è stato realizzato con l'impiego esclusivo di mattoni provenienti dalla demolizione della casa rurale ottocentesca. Il tutto si abbina molto elegantemente al legno lamellare sbiancato di coperture e solai.
L'agriturismo è composto da 5 camere ognuna con caratteristiche proprie. Dalle superfici (dai 15 ai 24 mq), ai colori, alle carte da parati. Sono inoltre presenti arredi semplici ma ricercati e non manca, ovviamente, il connubio antico-moderno tra forme e dettagli puliti ed essenziali con mobili antichi ristrutturati. Ogni camera ha anche un nome proprio che riprende alcune varietà di olivi della tradizione locale: carboncella, coroncina, raggia, rosciola e mignola.
Al piano terra troviamo un'ampia sala per degustazioni dell'olio prodotto dall'azienda.
Nel corridoio del primo piano, l'accesso alle stanze è sottolineato dalla presenza di ECLISSE 40, che dà vita a un gioco chiaroscurale che dona dinamicità allo spazio. La strombatura e la chiara tonalità bronzea del telaio creano infatti una sorta di varco attraverso il quale accedere alla zona privata.
Dal punto di vista energetico, frantoio e agriturismo sono autosufficienti. Sul tetto del frantoio è stato infatti realizzato un impianto fotovoltaico di 21 kW. L'impianto di riscaldamento è alimentato a biomassa sfruttando la parte legnosa dell'oliva, il cosiddetto nocciolino.
Grande attenzione è stata poi dedicata all'isolamento dell'involucro edilizio. Non è un caso che l'edificio ha ottenuto il livello di certificazione A+. Infine, la gestione termica ed elettrica, che va a integrare l'irrigazione degli spazi circostanti, si basa su un impianto domotico accuratamente studiato.
