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Mutuo tasso variabile: rate ancora più pesanti nel 2023

Pare che la BCE aumenterà di nuovo i tassi d'interesse. I mutuatari con un prestito a tasso variabile potrebbero quindi ritrovarsi a pagare rate ancora più care
Pubblicato il

Aumento rate mutuo tasso variabile: surroga e rinegoziazione due possili soluzioni


Si prevedono tempi assai duri per chi ha in essere un mutuo a tasso variabile.

Se la BCE confermerà un nuovo incremento dei tassi di 50 punti base, la rata di un finanziamento medio aumenterà di circa 35 euro nei prossimi mesi.

Facile.it ha fatto una simulazione pratica, prendendo come riferimento un finanziamento a tasso variabile, sottoscritto a gennaio 2022, per l'importo di 126.000 euro e della durata di 25 anni.

Mutui e finanziamenti a tasso variabile: si prevedono nuovi aumenti delle rate
A gennaio dello scorso anno (ovvero nel momento della stipula) il tasso (Tan) era a 0,67%, pari cioè a una rata di 456 euro.

Da luglio 2022, a seguito del progressivo aumento dei tassi stabilito dalla BCE, la rata è aumentata sempre di più fino ad arrivare agli attuali 619 euro (gennaio 2023).

Sulla base di questo andamento, se la BCE dovesse decidere di aumentare i tassi d'interesse di altri 50 punti base, e l'Euribor dovesse aumentare in maniera simile, la rata mensile arriverebbe a 653 euro, ben 197 euro in più rispetto all'anno scorso, ovvero il 43% in più rispetto a quella iniziale!

Ma le cattive notizie non finiscono qui. Si prevede infatti che la corsa dei tassi non finirà.

Analizzando le aspettative di mercato, gli esperti prevedono una ulteriore crescita degli Euribor a 3 mesi, con l'arrivo, a giugno 2023, al 3,4%.

Considerando valide queste previsioni, a giugno i mutuatari si ritroverebbero a dover pagare una rata di 711 euro.

Per non rischiare di affogare in un mare di debiti, i mutuatari possono far ricorso a due strumenti proposti dal Governo con la Legge di Bilancio: la surroga o la rinegoziazione.

La surroga consiste, in pratica, nella rottamazione del vecchio mutuo per sottoscriverne poi un altro - con la propria banca o un altro istituto di credito – a condizioni migliori.

Attualmente, però, la surroga è un'opzione poco scelta in quanto si basa sulle attuali condizioni di mercato. Conviene dunque nel momento in cui i tassi di mercato sono in discesa.

L'altra opzione consiste invece nel rinegoziare il proprio mutuo. In questo caso, il tasso dell'operazione è pari al minore tra Eurirs a 10 anni ed Eurirs di durata uguale a quelle del residuo del mutuo, più lo spread originario.

La rinegoziazione è possibile con 3 condizioni:

  • debito residuo non superiore a 200.000 euro
  • Isee non superiore a 35.000
  • nessun ritardo nei pagamenti


Infine, si ricorda che la Legge di Bilancio ha prorogato fino al 31 dicembre 2023 il Fondo sospensione mutui per l'acquisto della prima casa, introdotto in fase di emergenza Covid.

Si può aderire al Fondo in caso di invalidità, disoccupazione, licenziamento o inattività (anche temporanea) o riduzione delle ore lavorative.

Il Fondo, applicabile per mutui di max 400.000 euro, sostiene al massimo il 50% degli interessi che maturano durante il periodo di sospensione.

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Mutuo tasso variabile: aumento tassi e rate più pesanti nel 2023
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