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04 Gennaio 2011 ore 16:14 - NEWS Giardino |
In un mondo dove sempre piu' gli unici spazi accessibili alla vegetazione sono le pareti verticali, queste nuove soluzioni permettono di creare un piccolo benessere all'interno delle citta' caotiche.
Un ottimo esempio è il mur vegetal del Centro Commerciale Fiordaliso, inaugurato di recente nell'Hinterland milanese, che si pone come il più grande caso di parete verde in Italia.
Il giardino verticale, ideato dall'architetto Francesco Bollani, con lo studio Montpellier e realizzato da Peverelli, ha una superficie di 1250 mq per un'altezza totale di 8 metri ed è stato progettato, partendo dalle idee di Le Corbusier, sotto la scrupolosa attenzione del botanico Patrick Blanc.
Botanico e ricercatore del CNRS, Blanc ha studiato a lungo le strategie di adattamento messe in atto dalle specie vegetali che vivono nel sottobosco tropicale, proiettando le medesime tecniche anche in ambiente urbano. A partire dal 1998 ha creato e brevettato una serie di soluzioni, in grado di far entrare in ambienti diversi, una verticalità esotica e inconsueta.
Ospiti inattesi di questo tipo di giardini, anche cuscini di muschi e piccole alghe colorate, in grado di colonizzare in poco tempo gli spazi lasciati liberi tra arbusti e fiori, sfidando la gravità e rendendo il tutto ancora più naturale.
Per la vita delle piante la presenza della terra non è indispensabile: quello che conta è l'acqua.
Con un'attenzione particolare al clima milanese, questa installazione comprende 200 varietà di specie vegetali, miste di sempreverdi e fioriture, dalla grande varietà cromatica, che permette anche un sensibile approccio sostenibile.
Infatti il giardino vegetale contribuisce al bilanciamento termico dell'edificio: riduce infatti l'incidenza dei raggi solari e diminuisce il consumo energetico estivo. Le piante inoltre assorbono la CO2 per la fotosintesi, trattenendo le polveri sottili e garantiscono l'isolamento e l'assorbimento acustico data la loro densità, sfruttando il principio massa-energia, andando a ridurre i rumori ambientali.
Una scenografia spettacolare, inattesa, affascinante, composta da specie che non necessitano di potature; la struttura, sospesa o appoggiata alla parete, è composta da una lastra di metallo, una di PVC espanso di circa 1 cm e infine un feltro con tasche di poliammide, che non si disintegra nonostante la forza delle radici.
Coltivato e sperimentato per circa un anno prima dell'installazione, il giardino del Fiordaliso è facilmente smontabile e riutilizzabile e si pone come un nuovo modello di architettura sostenibile, tra asfalto e cemento.
Aggiungendo all'acqua di irrigazione la giusta dose di fertilizzanti, per la gestione si ha solo bisogno di un supporto adatto per la sistemazione in verticale; un buon materiale dalla buona capillarità, capace di mantenere a lungo l'umidità.
Blanc ha utilizzato feltro sintetico, tipo Aquanap, normalmente usato da fioristi e vivaisti come base d'appoggio per piante in vaso. Un tessuto-non-tessuto, di pochi millimetri, compatto, inalterabile, capace di mantenere la giusta quantità d'acqua, evitando alle piante pericolosi stress idrici. Il feltro è corredato da una serie di tasche per infilare le piante; inoltre, sotto di esso, ai piedi del muro, c'è una vasca per il recupero dell'acqua in eccesso.
Ma a Milano non è cosa del tutto nuova; già qualche anno fa, lo zampino di Blanc si è visto nell' Unexpected Garden del Cafè Trussardi in piazza della Scala. Un giardino sospeso nel vuoto, di circa 100 mq, nato dalla collaborazione dello studio Carlo Ratti e Associati con il botanico francese.
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