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Mobili del Settecento

Direttorio e Chippendale in Francia ed Inghilterra, Barocchetto Genovese e Piemontese in Italia e molto altro ancora: un po' di notizie sui mobili del Settecento.
Pubblicato il / Aggiornato il

Arredare una casa con gusto vuol dire anche saper fondere antico e moderno senza azzardare accostamenti quantomeno inusuali: è da un po' di tempo a questa parte che l'abbinamento antico/moderno fa tendenza, dunque può essere utile conoscere qualcosa in più riguardo i mobili d'antiquariato così da orientare meglio la propria scelta. Eccovi dunque un po' di notizie utili sui mobili del Settecento.


Mobili del Settecento in Europa


È la Francia la prima nazione che mi viene in mente quando penso ai mobili del Settecento: all'epoca infatti gli artigiani francesi erano i più richiesti dai numerosi nobili che li sommergevano di commesse per arredare i loro sontuosi appartamenti. Le forme un tantino eccessive, tipiche del Rococò, espressione dei fasti della corte del Re Sole, lasciano spazio a linee semplici e rigorose, quasi una sorta di reazione a tanto sfarzo.

Coppia di poltroncine proposta da Galleria VerdeQuesto nuovo stile, nato sotto il regno di Luigi XVI, era noto col nome di Direttorio ed era caratterizzato dalla presenza di elementi semplici quali scanalature delle gambe, delicate ghirlande e motivi floreali – di solito piccole rose – capitelli e nastri: tali elementi, contrariamente al gusto rocaille, venivano posti in maniera rigorosamente simmetrica, con un richiamo più che evidente alle forme eleganti della Roma antica.

Le dimensioni dei mobili sembrano altresì ridursi, complici le linee che hanno definitivamente perso la loro sinuosità: gli arredi più richiesti sono tavolini di diverse dimensioni e scrivanie, cassettoni e letti oltre che sedie, poltrone e divani. La foto illustra una coppia di poltroncine in mogano naturale, laccato e dorato, risalenti al 1795 proposto da Galleria Verde.

Cassettiera Chippendale esposta al Victoria & Albert Museum di LondraAnche in Inghilterra si risente di questo rigore e lo si reinterpreta attraverso arredi caratterizzati da una forte valenza pratica: scrivanie con alzate, credenze, tavoli e sedie realizzati utilizzando prevalentemente il mogano. I più noti artisti del settore spesso erano artigiani specializzati che progettavano e realizzavano da sé le loro opere ed il frutto di questo lavoro ha generato dei veri e propri stili: è il caso di Thomas Chippendale, designer ed ebanista inglese, che rielaborò in maniera molto personale lo stile neoclassico dell'epoca. La cassettiera della foto, realizzata da Chippendale, è esposta al prestigioso Victoria & Albert Museum di Londra.

Gli arredi in stile Chippendale sono caratterizzati da elementi ereditati dal Rococò, quali dorature ed ornamenti in bronzo, combinati ad archi a sesto acuto, forme ogivali e pinnacoli, tipici del neogotico: all'uso del mogano si affianca anche quello del palissandro, bosso e sicomoro. Molto diffusi sono i tavoli in stile Chippendale in cui si ritrova uno degli elementi tipici di questo stile, il piede a claw and ball: si tratta di una forma che riproduce la zampa di un animale poggiata sopra una piccola sfera.


Mobili del Settecento in Italia


Regno di Sardegna e Repubblica di Venezia, Granducato di Toscana e Repubblica di Genova, Stato Pontificio e Regno di Sicilia: ecco com'era suddivisa l'Italia nella seconda metà del Settecento – gli amanti della storia mi perdoneranno per l'estrema sintesi ed eventuali dimenticanze. Arte ed artigianato riflettevano appieno questa frammentarietà e dunque ciascuno stato era caratterizzato da proprie lavorazioni locali: vediamo le più note.


Barocchetto e Settecento Veneziano


Nella prima metà del Settecento in Italia era il Barocchetto lo stile nel quale venivano proposti gli arredi: il nome indica già che si tratta di una sorta di elaborazione del più noto Barocco francese, in cui le volumetrie sono volutamente più moderate mentre le forme aspirano ad una maggiore leggerezza.

Specchiera proposta da Officina AntiquariaRealizzati in legno di noce, con rivestimenti in mogano e palissandro, essi erano decorati utilizzando la tecnica della Lacca povera: si tratta di una tecnica che consiste nel decorare la superficie del mobile incollandovi carte stampate e acquerellate, praticamente quello che oggi conosciamo come decoupage. Il Barocchetto genovese e piemontese rappresentano le declinazioni più riuscite di questo stile.

Un discorso a parte meritano i mobili del Settecento Veneziano, tra i più belli di questa epoca, sia per la bravura degli artigiani che per la ricercatezza nelle forme. Laccature nei toni del verde, azzurro e giallo, e decorazioni raffinate che spesso rappresentavano fiori, temi orientali o scene di vita cittadina e campestre, rendono assai riconoscibili e richiesti questi mobili, in cui spicca la bravura degli artigiani.

Oltre al laccatore, infatti, figure chiave per la realizzazione del mobile erano l'indoratore – colui che si occupava della doratura degli elementi, per alcuni dei quali realizzata in oro zecchino – ed il depentore – artefice delle splendide decorazioni dipinte a mano. Un ottimo esempio è dato dala specchiera della foto, risalente al 1730, proposta da Officina Antiquaria.


Neoclassicismo


Cassettone proposto da Officina AntiquariaQuesta necessità di ridimensionare forme e volumi negli arredi trova il suo completamento nello stile Neoclassico, presente in Italia dalla seconda metà del Settecento: in questo caso le lavorazioni lasciano intravedere uno stile più omogeneo, perdendo dunque quei caratteri legati alle lavorazioni locali. Gli elementi che contraddistinguono questo stile rappresentano un omaggio alla sobrietà dell'architettura classica, in netta e voluta contrapposizione con l'opulenza tipica del Barocchetto: foglie d'acanto, modanature classiche, fregi e divinità sono gli elementi più utilizzati nelle decorazioni dei mobili.

Milano è uno dei maggiori centri in cui Il Neoclassicismo si sviluppa maggiormente: la nobiltà dell'epoca favorì la diffusione dello stile commissionando agli artigiani nuovi arredi per i loro appartamenti signorili che fossero espressione di sobrietà e raffinatezza. Tra gli artisti che meglio rappresentano il Neoclassicismo lombardo c'è sicuramente Giuseppe Maggiolini, maestro di intarsio ed ebanisteria. Nella foto, un cassettone in stile realizzato in noce, ulivo, acero e legno di rosa, disponibile presso Officina Antiquaria.

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