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Il Mercato Immobiliare Italiano, nonostante i dati non vadano tutti nella stessa direzione, nel medio periodo finalmente comincia a dare concreti segnali di ripresa. Il sondaggio, su base trimestrale, realizzato in collaborazione tra Agenzia, Banca d'Italia e Tecnoborsa, e pubblicato sul nuovo Supplemento al Bollettino Statistico della stessa Banca d'Italia, ha mostrato un quadro in chiaroscuro, in cui la parte scura è rappresentata ancora dal peso della crisi che in molte aree del Paese è piuttosto forte.
I prezzi degli immobili residenziali in Italia sono vicini alla stabilità: dopo anni di drastici cali, il secondo semestre 2016 ha segnato un calo dei prezzi dell'1,2%, l'oscillazione più contenuta rilevata dal portale negli ultimi tre anni.
Il risultato, ottenuto da un campione importante di agenti immobiliari sparsi, con valutazioni immobiliari sull'intero territorio nazionale, ha riguardato il primo trimestre del 2017, ma con attese favorevoli per il prosieguo dell'annata, un'analisi dei dati ha portato a definire una serie di aspetti importanti relativamente all'andamento del mercato immobiliare.
Si è verificato un miglioramento della domanda, con un deciso aumento dei potenziali acquirenti delle aree non urbane e non metropolitane, mentre le quotazioni e i prezzi delle abitazioni risultano ancora sotto tensione. Il trend rimane positivo rispetto all'ultimo trimestre del 2016 ma al di sotto dello stesso periodo dello scorso anno.
Da un'analisi fatta si è potuto riscontrare che verso la fine del 2016 il costo medio degli immobili residenziali in Italia si aggirava intorno ai 1.940 euro al mq, valore non costante ma differenziato nelle diverse aree del Paese. Infatti, la zona più cara è quella del Centro, con valori che arrivano anche a 2.341 euro al mq; meno costoso il Nord Italia che rileva un costo di 1.952 euro al mq, e per concludere il Sud che rimane l'area con costi meno elevati, orientativamente 1.629 euro al mq.
L'acquirentetipo rimane il lavoratore dipendente, pubblico o privato, che ha un contratto preferibilmente a tempo indeterminato.
La ripresa immobiliare è finalizzata all'acquisto prima casa finanziata con un mutuo ipotecario, a tasso agevolato, che copre per i ¾ il prezzo dell'abitazione, oppure si vende e si riacquista per sopraggiunte condizioni di necessità della famiglia (es.: la nascita di un figlio pone l'acquisto di una casa più grande, una separazione tra coniugi, ecc.).
Il taglio medio richiesto più frequentemente è il tre vani (massimo 70/75 mq.), con la possibilità del posto auto di proprietà, in una zona semicentrale e servita della città di riferimento o capoluogo di provincia.
È aumentato il numero delle agenzie immobiliari che hanno venduto una o più case nel primo trimestre di quest'anno. Sono in crescita anche i nuovi incarichi a vendere che, peraltro, hanno maggiori possibilità di successo in quanto il prezzo richiesto tiene conto delle difficoltà del mercato e una maggiore presa di coscienza del venditore.
Contemporaneamente, sono aumentati gli invenduti di vecchia data, che nonostante i dati oggettivi, tengono fede al prezzo iniziale. Non sono pochi, però, coloro che hanno rinunciato a vendere il proprio immobile, aspettando tempi migliori e auspicando una risalita dei valori immobiliari.
Il saldo, tra proposte e cessazioni di incarico rimane positivo.
La fine del 2016 ha visto una stabilizzazione dei prezzi degli immobili; il Nord è la zona che più delle altre rileva una riduzione minima circa 0,8% ,che diventa -0,5% su base trimestrale. Al Centro e al Sud il calo è più evidente anche rispetto alla media nazionale, arrivando rispettivamente al -1,7% e al -1,4%. Complessivamente però si può stimane alla fine del 2016 una riduzione dei prezzi pari allo 0,8%. Quindi un notevole incentivo per chi è in procinto di acquistare un nuovo immobile, situazione che si è andata incrementando nel 2017.
Altro dato rilevante del sondaggio è lo sconto applicato dal venditore in sede di trattativa che, anche se di poco, è lievemente aumentato attestandosi intorno al 12% rispetto alla richiesta iniziale. Il margine di sconto risulta in rialzo nelle aree urbane e metropolitane mentre è in calo nelle zone meno urbanizzate.
I valori di locazione, invece, sono rimasti mediamente stabili. Al segno meno del Sud e delle Isole si è contrapposto il buon risultato riscontrato nelle aree del Nord-Est e nelle zone non urbane del Centro Italia. Buone rimangono le prospettive sia nel breve che nel medio termine con un incremento deciso della richiesta entro la fine del 2017. Le preferenze tendono al bilocale che si fa preferire al trilocale per i minori costi di gestione (riscaldamento, condominio, ecc.).
Resta sempre ampia la forbice che da un lato vede i grandi centri urbani e dall'altro i piccoli centri. Infatti, per quei centri in cui sono presenti più di 250 mila residenti, il prezzo medio degli immobili al metro quadro è pari a 2.580 euro, invece per i centri con meno di 250 mila abitanti il valore medio scende a 1.695 euro. Guardando però alle variazioni dei prezzi, le due realtà si avvicinano e tendono alla stabilità in maniera praticamente identica, con un calo dei dello 0,9% nell'ultimo trimestre del 2016.
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