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Tutti noi siamo portati a pensare alla nostra casa come ad un posto sicuro, sano, confortevole, ma in realtà non è proprio così. Tutti i luoghi chiusi, cosiddetti confinati come le abitazioni, l'ufficio, i locali ricreativi, gli ospedali, le case di cura, le scuole ecc., racchiudono al loro interno diverse componenti che possono rivelarsi non sempre salutari per il nostro organismo.
Da uno studio condotto sugli stili di vita dei cittadini è emerso che le persone, nell'arco della giornata, trascorrono la maggior parte del proprio tempo, cioè circa l'80% della loro giornata, in ambienti chiusi, indoor, respirando per circa 22000 volte nelle 24 ore.
L'espressione indoor è riferita agli ambienti di vita e di lavoro non industriali e in particolare a quelli adibiti a dimora, svago, lavoro e trasporto.
Secondo questo criterio, l'ambiente indoor comprende:
• le abitazioni,
• gli uffici pubblici e privati,
• le strutture comunitarie (ospedali, scuole, caserme, alberghi, banche, etc.),
• locali destinati ad attività ricreative e/o sociali (cinema, bar, ristoranti, negozi, strutture sportive,
etc.)
• mezzi di trasporto pubblici e/o privati (auto, treno, aereo, nave, etc.).
Il ministero dell'ambiente definisce l'inquinamento indoor come la presenza nell'aria di ambienti confinati di contaminanti fisici, chimici e biologici, non presenti naturalmente nell'aria esterna di sistemi ecologici di elevata qualità.
Solo negli ultimi anni finalmente, grazie agli sforzi dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, la qualità dell'aria indoor compare tra gli obiettivi imprescindibili nella strategia di riduzione dell'inquinamento atmosferico in quanto riconosciuta come un diritto umano fondamentale, nonché tra i fattori principali per la nostra salute.
Sono noti a tutti l'impegno e gli sforzi che a livello europeo si stanno compiendo per ridurre il consumo energetico negli edifici e l'inquinamento in Italia, numerosi sono gli strumenti messi a disposizione affinché si vada in questa direzione, ma è opportuno considerare che il problema dell''inquinamento domestico non si risolve solamente riducendo l'inquinamento esterno.
Il tentativo di contenere i consumi per il riscaldamento e per il condizionamento ha imposto un migliore isolamento termico degli edifici, tale da spingere quasi a sigillare ermeticamente gli ambienti interni a discapito delle naturali modalità di aerazione e illuminazione.
A questo si è aggiunta una progressiva e rilevante modifica nell'utilizzo dei materiali sintetici per arredi, rivestimenti e strumenti di lavoro tale da rendere gli edifici insalubri e poco confortevoli per chi li abita. Sarebbe auspicabile, dunque, dotare di una normativa e di strumenti specifici anche il settore dell'inquinamento indoor, affinché in combinazione con le norme sul contenimento e risparmio energetico possa portare ad un controllo maggiore del fenomeno e a risultati migliori.
L'efficienza energetica è evidentemente un parametro prioritario nella concezione di un edificio, ma è indispensabile che questo non si contrapponga al raggiungimento di standard elevati in materia di qualità dell'aria indoor.
Gli inquinanti indoor sono numerosi e possono essere originati da diverse sorgenti.
L'atmosfera presente all'interno degli edifici è sostanzialmente simile, in termini di composizione, a quella esterna. La differenza è data ovviamente dal grado di concentrazione e dal tipo di fattori inquinanti le cui fonti sono presenti all'interno degli edifici.
È utile considerare, inoltre, che anche se a basse concentrazioni, la presenza di contaminanti negli ambienti confinati può avere un importante impatto sulla salute e sul benessere degli occupanti a causa di esposizioni di lunga durata.
Il rischio, infatti, più che alla concentrazione di inquinanti, che generalmente è molto bassa, è legato sostanzialmente all'esposizione, ovvero alla concentrazione integrata nel tempo.
L'associazione di questi elementi, infatti, unito a una scarsa ventilazione, a un inadeguato ricambio d'aria dovuto a errata collocazione delle prese d'aria ad esempio, e al tempo di permanenza nell'ambiente, influiscono fortemente sul comfort e sul benessere degli occupanti.
Vivere e trascorrere le proprie giornate in ambienti con una qualità bassa dell'aria rappresenta un rischio reale per la salute. Gli effetti dell'inquinamento dell'aria sulla salute sono molteplici, a volte non immediatamente individuabili e possono comportare reazioni diverse da individuo a individuo che vanno dal disagio sensoriale a conseguenze più gravi sullo stato di salute.
Vediamo di seguito alcune delle principali fonti di inquinamento domestico.
Un inquinante molto comune e diffuso nelle nostre abitazioni è la formaldeide, elemento base di alcune colle utilizzate ad esempio nei mobili in legno truciolato, nei pannelli isolanti e, in passato, anche nelle colle per tappezzerie.
A temperatura ambiente la formaldeide si trova in forma gassosa, è ha un tipico e inconfondibile odore, che a volte può risultare irritante per occhi, naso, gola e polmoni.
Da alcuni anni è stata inserita nell'elenco delle sostanze considerate cancerogene per la specie umana, perché la sua inalazione o ingestione possono essere nocive per il nostro organismo e perché il composto ha la capacità di interferire con i legami tra il DNA e le proteine.
Nelle vernici che ricoprono mobili e arredi, talvolta anche pareti, oltre alla formaldeide sono presenti anche altri solventi e sostanze organiche volatili, riconosciuti come cancerogeni, che proprio per la loro proprietà si diffondono molto facilmente.
Questi composti sono comunemente chiamati VOC, dall'inglese Volatile Organic Compounds, cioè composti organici volatili.
In alcuni tessuti e rivestimenti sintetici sono presenti dei polimeri che nel tempo si degradano, emettendo sostanze inquinanti, seppure in piccole quantità.
Tra gli inquinanti più diffusi c'è il fumo di tabacco, composto da un gran numero di sostanze diverse, molte delle quali sono riconosciute a livello mondiale come cancerogene.
Come è noto a tutti, gli effetti dati dal soggiornare in ambienti dove è presente fumo di tabacco riguardano non solo i fumatori, ma anche tutte le persone presenti che subiscono passivamente.
In presenza di persone più sensibili, bambini e anziani è stato dimostrato che il fumo passivo può aggravare malattie respiratorie e favorire la comparsa di allergie e asma.
Un'altra fonte di inquinamento molto diffusa e presente nelle nostre case è costituita dall'uso di detergenti, detersivi e altri prodotti per la pulizia. Gli effetti possono manifestarsi da subito con il contatto diretto o se usati in luoghi poco aerati, oppure a più lungo termine.
L'utilizzo di stufe per il riscaldamento degli ambienti può essere fonte di inquinamento domestico, dovuto alla diffusione dei gas da combustione. Il monossido di carbonio è un gas prodotto dalla combustione difettosa o incompleta che avviene nelle stufe; è un gas insidioso perché è inodore, incolore e insapore, quindi è praticamente impossibile accorgersi della sua presenza e miscelandosi bene nell'aria riesce a penetrare facilmente attraverso le pareti e il soffitto.
Ha la capacità di sostituirsi all'ossigeno nel sangue e forma un complesso con l'emoglobina molto più stabile di quello formato dall'ossigeno, provocando avvelenamento per anossia.
Oltre agli effetti immediati, può causare problemi di salute anche a lungo termini, dati dalla prolungata esposizione.
Tra le fonti di inquinamento citiamo anche la famiglia degli inquinanti biologici, costituiti da virus, batteri, muffe, acari. Negli ambienti confinati, come appunto abitazioni, uffici, supermercati, mezzi pubblici, la loro presenza deriva sostanzialmente dalla mancata pulizia e sanificazione di impianti di condizionamento/riscaldamento.
I sistemi di condizionamento dell'aria possono, infatti, diventare terreno di coltura per muffe e altri contaminanti biologici e diffondere tali agenti in tutto l'edificio.
I condotti e i filtri sporchi sono infatti il luogo ideale per batteri e muffe che sono causa di malattie anche importanti, come polmonite e legionella. Citiamo solo a titolo di esempio il dato acclarato circa l'aumento delle malattie allergiche polmonari e l'accrescimento della rapidità di diffusione di malattie infettive tra gli utilizzatori di uno stesso immobile.
Anche la presenza di tappeti, tendaggi pesanti e moquette non puliti e di ambienti poco aerati e umidi provoca il proliferare di microrganismi e soprattutto di acari, responsabili di molte forme allergiche. La presenza di animali domestici, infine, se non accompagnata da quotidiana pulizia e aerazione dei locali, è tra le fonti di inquinamento biologico poiché attraverso la perdita di peli, forfora, saliva, urine possono veicolare nell'aria agenti infettivi.
Vediamo ora in dettaglio quali sono gli accorgimenti utili che possiamo adottare in casa per ridurre le cause di inquinamento e cercare così di abbattere il carico inquinante per quanto più possibile. Queste misure diventano quanto mai indispensabili in presenza di anziani, bambini e soggetti deboli o malati e affetti da allergie di vario tipo.
- Il ricambio di aria quotidiano è la prima e più importante buona abitudine da adottare per disperdere gli inquinanti eventualmente presenti, ma anche a riequilibrare la temperatura e l'umidità interne.
- Effettuare con regolarità la manutenzione di caldaie e altri impianti di riscaldamento o refrigerazione.
- Evitare di fumare in locali chiusi.
- Qualora ci siano animali domestici è indispensabile garantire un costante ricambio di aria e una pulizia adeguati.
- È bene ricordarsi che tutti i prodotti per l'igiene e la pulizia della casa, devono essere sempre usati seguendo le indicazioni sulle etichette, avendo particolare cura nella scelta degli stessi, limitando ad esempio l'utilizzo dei deodoranti con spray propellenti e preferendo le confezioni no gas.
- Evitare sempre le miscele di prodotti diversi, come ad esempio candeggina con acido muriatico o ammoniaca, che combinati tra di loro sviluppano vapori tossici.
- Nel caso di lavori di pitturazione interna è sempre bene preferire pitture e vernici ad acqua ed evitare quelle che utilizzano solventi. In questi casi è necessario che gli ambienti vengano areati fino alla scomparsa dell'odore.
- Tutti gli indumenti e le tappezzerie lavate a secco vanno messi all'aria aperta prima dell'utilizzo.
- L'odore di mobili nuovi è invece indicativo della presenza di formaldeide, anch'essa cancerogena; anche in questo caso prima di soggiornare e fino alla totale scomparsa l'ambiente va areato spesso e più a lungo possibile.
- La formaldeide può essere presente anche negli spray contro la polvere, quindi per spolverare sarebbe meglio usare semplicemente un panno in microfibra inumidito, affinché raccolga polvere senza disperderla nell'aria, cosa consigliata soprattutto in caso di asma dovuta ad acari della polvere.
- È sempre bene aerare gli ambienti mentre si cucina, perché la fiamma consuma ossigeno e controllare periodicamente il buon funzionamento dei fornelli.
- È bene infine limitare l'uso di stufe a legna o a biomassa che durante la combustione emettono benzene, come pure le candele profumate e i bastoncini d'incenso.
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