All'esame del Parlamento un disegno di legge per l'introduzione di un marchio di qualita' per gli edifici residenziali.
È iniziato in questi giorni l'esame al Parlamento di un disegno di legge denominato “Sistema casa qualità. Disposizioni concernenti la valutazione e la certificazione della qualità dell'edilizia residenziale”.
Lo scopo del progetto normativo è quello di determinare dei criteri di valutazione della qualità di un edificio residenziale, che tenga conto non solo degli aspetti legati al risparmio energetico, ma anche della sostenibilità ambientale e del benessere psico-fisico di chi lo abita.
Per quanto riguarda la certificazione energetica degli edifici, in attesa dell'entrata in vigore di Linee Guida nazionali in materia, in Italia restano in vigore il D. lgs 192/05, emanato in attuazione della direttiva 2002/91/CE e il D. Lgs 311/06 che ha reso obbligatorio l'attestato di qualificazione energetica per tutti i nuovi edifici per i quali sia stato rilasciato Permesso di costruire dopo l'8 ottobre 2005.
Per il patrimonio edilizio esistente, invece, sono stati introdotti dalla Legge finanziaria per il 2007, gli incentivi corrispondenti alle detrazioni Irpef del 55% per interventi finalizzati a migliorarne il rendimento energetico.
Ci sono state poi una serie di iniziative locali di Regioni e Province che, sulla scorta di quanto avviene nella Provincia autonoma di Bolzano con l'applicazione della severa certificazione CasaClima, hanno promosso linee guida per la valutazione della qualità energetica degli edifici.
Il fine della legge in discussione è quello di istituire un marchio di qualità che prende il nome di casa qualità, che, oltre a fornire agli utenti dei criteri di valutazione del comfort energetico ed abitativo del proprio alloggio, potrà costituire un interessante parametro di confronto nell'ambito del mercato immobiliare e degli affitti.
I riferimenti normativi per la determinazione dei requisiti necessari saranno quelli stabiliti dalla norma UNI 8289 per il processo edilizio della costruzione e dalla direttiva 89/106/CE per i prodotti da costruzione.
Il provvedimento legislativo in discussione avrà l'aspetto di una legge quadro, finalizzata ad armonizzare le varie normative regionali, mentre, in un secondo momento, verrà emanato un D.P.R. che detterà le linee guida per rendere unifori su tutto il territorio nazionale le norme per certificare la qualità dell'edilizia residenziale.
Il sistema proposto con il disegno di legge prevede di classificare le singole unità immobiliari con le categorie A, B, C e D e con le serie di qualità 1,2,3 e 4.
Le categorie tengono conto dell'efficienza energetica espressa in consumi annui per metro quadro, secondo i parametri stabiliti dal D. lgs 192/05 e dalla direttiva 2002/91/CE; le serie di qualità degli elementi dettati dalla norma UNI 8289 e dalla direttiva 89/106/CE.
Si pensa di introdurre anche un marchio casa qualità eco-compatibile, per quegli edifici costruiti nel rispetto di requisiti di ecocompatibilità, mediante l'utilizzo di materiali bio-compatibili e di energie da fonti rinnovabili.
Per ovviare agli alti costi di costruzione di un edificio di elevata qualità, il progetto di legge prevede anche l'introduzione di finanziamenti ed incentivazioni fiscali, oltre che l'introduzione di sconti sugli oneri di urbanizzazione.
Gli incentivi già esistenti, invece, saranno determinati in funzione della classificazione di qualità.