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L'industrial design, nato negli anni '20 del secolo scorso nella storica scuola di arti e mestieri del Bauhaus, ha sempre prestato un'attenzione maniacale ai corpi illuminanti: la luce elettrica era infatti il simbolo tangibile del progresso tecnologico e doveva venire adeguatamente sottolineata con lampade particolari, esteticamente curate e di aspetto iper moderno.
Nel corso degli anni sono quindi nati lampadari, applique e abat jour per tutti i gusti e i costi, realizzati nei materiali più disparati come seta, vetro, metallo, carta, plastica o tessuto, di aspetto futuristico o più tradizionali e anche di dimensioni variabili, appesi o appoggiati.
Con l'introduzione della luce a led si è avuto il salto di qualità: non più una fonte luminosa bianca semplicemente da guardare o al massimo suggestivi coni d'ombra, ma un mondo di colori da cambiare e mescolare.
Le tendenze nel design dei corpi illuminanti seguono dunque diversi filoni:
- il primo di questi punta alla riedizione ironica e scherzosa delle vecchie lampadine a incandescenza con spessi filamenti, un ronzio di sottofondo, forma globosa o allungata, gambo di metallo e un grosso filo rivestito di tessuto.
Ecco dunque la collezione di Lampade Vintage della Casa delle Lampadine, vera e propria rilettura attuale dei classici bulbi di Edison: in stile Art Decò, Industriale o Vittoriano si caratterizzano per la luce calda e marcatamente giallastra delle atmosfere anni '30, ma prodotta da un sottile led a basso consumo travestito da antiquato filamento.
Vi insegnerò a produrre lampadari, disse invece Bruno Munari agli allibiti proprietari di una fabbrica di calze: e così avvenne, dando vita un vero e proprio capolavoro del design, la lampada Falkland di Danese, oggi commercializzata ad esempio da Pansini Arredamenti
Ispirata alle reti da pesca, è formata da un piccolo portalampade metallico su cui si innesta un lungo tubo bianco di tessuto elastico, interrotto a intervalli irregolari (ma disposti secondo una sequenza modulare ben studiata) da cerchi di metallo con varie dimensioni. Il risultato è un elegante complemento d'arredo dalle forme organiche e naturali sagomate dalla forza di gravità.
La lampada Tetris dell'azienda Paladone si ispira invece all'omonimo e intramontabile videogioco ideato da Aleksej Pazitnov nel 1984 e tuttora molto amato: sette pezzi detti Tetriminos, ciascuno a sua volta formato da quattro quadratini colorati, vanno incastrati sapientemente per completare delle linee. Una linea completata scompare dallo schermo abbassando i pezzi sovrastanti. Lo scopo del gioco è resistere a oltranza componendo più linee degli avversari.
Ma oggi i Tetriminos sono usciti dallo schermo e si sono fatti tridimensionali, planando su comodini e scrivanie: l'abat jour è infatti formata da sette pezzi, uno per categoria, nei colori vivaci ben noti a qualsiasi appassionato.
La lampada è assemblata dall'utente a proprio gusto e la disposizione può essere cambiata in un momento: l'insieme si illumina per contatto grazie al funzionamento a induzione e togliendo un elemento se ne provoca lo spegnimento. Un oggetto imperdibile, icona fashion per nerd un po' nostalgici.
Per i bambini appassionati di lettura o gli adulti amanti dei classici ecco invece Mobi della Casa delle Lampadine, che richiama anche nel nome il capolavoro di Herman Melville: una simpatica balena luminosa in materiale plastico, atossico e sicuro, con luce a led bianca o colorata, consente infatti di sognare le avventure del capitano Achab e l'epopea dei balenieri ottocenteschi.
L'azienda Mathmos si è specializzata nella produzione di lampade d'atmosfera, il cui scopo principale non è semplicemente illuminare un ambiente, ma soprattutto arredare con la luce e creare atmosfera con il sapiente uso di colori, luci soffuse e immagini in movimento.
La lampada-proiettore Space Projector, vero e proprio discendente high tech delle lanterne magiche a candela che hanno incantato schiere di bambini d'altri tempi, proietta infatti sui mobili, le pareti o il soffitto un fascio circolare di luce con il diametro massimo di un metro e mezzo: si può dunque animare la lettura della fiaba della sera con le ombre cinesi o creare effetti di luce molto interessanti con appositi vetrini venduti a parte come kit supplementare.
Il tutto riprende un esperimento di Bruno Munari per stimolare la creatività dei bambini, invitati a inventare mutevoli quadretti di luce con un semplice proiettore per diapositive, vetrini e materiali facilmente reperibili in casa come ad esempio garze, cellophane, schiume o bucce di cipolla.
Sono quattro le serie già lanciate sul mercato:
- Diapositive grafiche in due varianti: Fairy Tales ispirate al mondo delle fiabe e Celebrations dedicato alle varie ricorrenze. Le immagini sono statiche e molto dettagliate, l'effetto finale ricorda le ombre cinesi o il teatro giapponese.
- Dischetti grafici, simili alle diapositive ma con immagini in movimento. I soggetti disponibili si ispirano alla natura con intricate composizioni di rami, foglie, fiori e animali, allo spazio con razzi, stelle e pianeti, alla tecnologia con prese e tralicci elettrici, a metropoli famose (New York) o a un inesistente mondo immaginifico. Effetti supplementari si possono ottenere con vetrini colorati che vivacizzano lo sfondo.
- Ruote colorate, specificamente pensate per l'intrattenimento dei bambini con simpatiche scenette luminose sul muro della cameretta: porti, mucche panda, fattorie, città, montagne e mongolfiere in uno stile accattivante e colori riposanti.
- Vetrini a olio, piccoli contenitori sigillati contenti alcune gocce di olio colorato, che inseriti nel proiettore generano una composizione di bolle rotanti simili a quelle di una lampada lavica. Sette le possibili versioni: verde e azzurro, rosso e blu, giallo e verde, rosso e giallo, azzurro e viola, giallo e viola e infine rosso e viola.
Ma come dimenticare proprio lei, Lava Lamp, la vera star di casa Mathmos?
Lampada d'atmosfera per eccellenza, richiama la natura e più precisamente le forme fluide e armoniose assunte dalle colate laviche dei vulcani delle Hawaii.
É un oggetto semplice, formato da due parti principali: una base costituita da un contenitore di alluminio con una lampada alogena o a incandescenza, necessaria per l'illuminazione e per il funzionamento, e una bottiglia di vetro dalla tipica forma affusolata contente acqua distillata e alcune gocce di una speciale cera colorata.
Si basa sul principio della convezione: una volta accesa, la lampadina contenuta nella base scalda progressivamente l'acqua e la cera della bottiglia, modificandone la densità e generando dei moti verso l'alto simili a quelli di una pentola d'acqua in ebollizione.
La speciale composizione della cera permette inoltre il distacco di bolle molto fluide dalla base della bottiglia e il loro ritorno verso il basso una volta raggiunta la sommità: maggiore è la temperatura della lampadina, maggiori sono il numero e la velocità delle bolle in movimento.
Per entrare a regime una lampada lavica necessita quindi di un riscaldamento preliminare di circa tre quarti d'ora.
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