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Come restaurare un vecchio baule con la doratura

Come riportare a nuova vita un vecchio baule malconcio, con poche e semplici mosse fai da te. Scopriamo insieme la tecnica della decorazione con foglie dorate.
Pubblicato il / Aggiornato il

La doratura: una tecnica per il restyling di oggetti datati


Chi di noi non ha in soffitta o in un angolo riposto della casa un oggetto in disuso, scalfito dai segni del tempo? Non è raro che questi oggetti siamo accantonati ma non buttati perché graziosi o comunque legati a persone e ricordi.
Del resto, il rispetto di un'etica comportamentale che si attenga ai dettami dell'ecologia impone l'uso e il riuso delle cose fino a quando è possibile.
Vediamo allora insieme come trasformare in poche, semplici mosse un baule vecchio e un po' malconcio in un oggetto d'arredo utilizzabile, da esporre in bella mostra.


Il restauro del vecchio baule


Baule da restaurare

Per prima cosa è importante fare un'analisi adeguata dello stato conservativo dell'oggetto che vogliamo restaurare, valutandone eventuali cedimenti strutturali e crepe.
Nel baule in foto, l'oggetto mantiene ancora intatta la sua struttura ma riporta una serie di piccole lesioni che andranno riempite con delle semplici stuccature.

Il colore del fondo si presenta lacunoso e non è adeguato a un arredo in stile contemporaneo. Con il semplice riempimento delle lesioni, l'applicazione di foglie dorate e un finish opaco, ridoneremo al baule un aspetto nuovo e adeguato a qualsiasi tipo di arredo.

L'occorrente per questo progetto è:

-stucco per legno
-primer per legno o pareti
-missione per doratura
-foglie dorate
-gommalacca in scaglie
-alcool etilico al 99%
-vernice protettiva
-pennello piatto a pelo morbido
-spatolina
-carta abrasiva


Stuccatura del baule


Restauro baule: la stuccatura delle lesioni

Per correggere fori e lesioni superficiali basta riempire le parti vuote o mancanti di materia con dello stucco da falegname, spalmato in superficie con una spatola di piccole dimensioni, di quelle usate per la pittura a olio e acquistabili in un qualsiasi negozio di prodotti per belle arti.

Un tempo lo stucco veniva preparato in casa, unendo del gesso da falegname, detto anche gesso fradicio, con della colla di coniglio preventivamente sciolta a bagnomaria, aggiunta a caldo e nelle opportune proporzioni.
I più importanti restauratori di opere d'arte utilizzano ancora oggi una parte di questi metodi che sono stati tramandati nel tempo da generazioni di artigiani.
Per un semplice restyling casalingo, lo stucco da falegname già confezionato andrà benissimo, è economico e acquistabile dal ferramenta o nei negozi di hobbistica.

Particolare stuccatura durante il restauroUna volta spalmato nel punti in cui occorre, lo stucco deve asciugare per almeno 12 ore; successivamente andranno asportate le parti in eccesso e lisciato con della carta abrasiva, prima a grana grossa e gradualmente con quella più fine.

Bisogna considerare che una volta asciutto lo stucco può essere soggetto a ritiri e richiederà un eventuale doppio passaggio.

In ogni caso, per le lesioni più profonde si consiglia sempre di spalmare lo stucco in due mandate per consentire allo strato sottostante di avere un'adeguata asciugatura.


Preparazione della base per la doratura


Una volta stuccate e lisciate le lacune, bisogna dare omogeneità al fondo per prepararlo alla successiva fase di doratura. Basta acquistare una confezione di cementite o primer per legno e muro. Il primer va solitamente diluito in poca acqua, secondo le istruzioni riportate in confezione, oppure in solvente.

Vecchio baule da restaurare: la stesura del primer

Si consiglia l'uso di un prodotto all'acqua perché atossico, più semplice da applicare e perché non rovina i pennelli. Il primer va spalmato in maniera omogenea in superficie, fatto asciugare per 12 ore e lisciato con della carta abrasiva a grana grossa.
L'operazione va ripetuta due volte, utilizzando nel secondo caso anche la carta a grana fine per dare morbidezza alla superficie del baule.


Restauro baule rovinato: la doratura


La doratura è una tecnica antichissima che può essere effettuata con foglie d'oro zecchino o con foglietti di materiale dorato, detto orone.
Per realizzare una doratura con l'orone bisogna iniziare dalla preparazione della superficie da dorare con la missione, un collante specifico per questo tipo di tecnica, che viene steso e lasciato agire per circa 20-25 minuti, in modo tale da far presa.

Foglia dorata per il restauro

A questo punto si passa alla vera e propria doratura facendo adagiare i foglietti di orone sulla superficie collosa. Non bisogna allarmarsi se la foglia non è perfettamente liscia e se non aderisce completamente al supporto.

Una volta riempito tutto il baule con le nostre foglie dorate cerchiamo di farle aderire tutte effettuando una pressione leggera ma decisa con la mano, avendo però la premura di interporre un foglio di carta tra il palmo della mano e la superficie ricoperta.

Terminata l'operazione si attendono circa 30 minuti prima di procedere con l'asportazione del materiale in eccesso per mezzo di un pennello piatto a setole morbide o di un batuffolo di ovatta.
Laddove restino scoperte porzioni di superficie non dorate sarà necessario ripetere tutte le fasi della doratura relativamente a quei punti difettati.


Anticatura e verniciatura del baule da restaurare


Per conferire alle foglie un aspetto più anticato e soprattutto più rispondente al colore reale delle foglio d'oro zecchino, la superficie trattata è ultimata con una finitura a gommalacca.
Quest'ultima è acquistabile sia in formato già pronto per l'uso che in grani, bastoncini o scagliette solide da sciogliere in alcool puro al 99% secondo una proporzione di 100gr per ogni litro.

Vecchio baule restaurato

Preparata la gommalacca, la si passa su tutta la superficie dorata con l'ausilio di un batuffolo di cotone preventivamente imbevuto di questo liquido.
L'operazione va ripetuta due volte. Durante l'asciugatura potrebbero formarsi aloni di colore biancastro che tenderanno certamente a scomparire.

A questo punto non resta che terminare il nostro baule con la vernice protettiva, preferibilmente un prodotto a base di resina solubile in acqua.
Per garantire una protezione adeguata è consigliabile passare il protettivo a più riprese, almeno tre, a distanza di circa 12 ore l'una dall'altra o comunque seguendo le istruzioni riportate sulla confezione.


Restauro baule: variazioni su tema


Con lo stesso principio possiamo effettuare un restyling di scatole, vasi, cofanetti e oggetti di vario genere, optando per l'uso della foglia in argento o addirittura un'alternanza delle due, adeguando l'effetto finale allo stile della nostra abitazione.

Anche la scelta del finish può essere un valido strumento per personalizzare l'oggetto riportato a nuova vita.
Esistono in commercio vernici lucide, opache, con effetto glitter e craquelet. Ce n'è per tutti i gusti e per tutte le tasche. Non resta che ingegnarsi!

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Come restaurare un vecchio baule
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