Quando citiamo lo stile arabo, come in una fantastica favola, tutto si mescola senza tempo.
L'orientalismo racchiude tutte le ricerche e gli studi inerenti le culture extra-europee, convenzionalmente considerate a est dell'Europa stessa (cultura islamica, indiana, cinese, giapponese, tibetana, del sud-est asiatico e dell'Insulindia).
Ma quando citiamo lo stile arabo, come in una fantastica favola, tutto si mescola senza tempo.
Le prime figure che ci vengono in mente sono le affascinanti e sensuali odalische, schiave donate al sultano nei serragli dell'Impero Ottomano. Da lì l'immaginazione ci porta in un continente lontano dove tutto intorno è ricco di bagliori e luccichii e le figure ed i personaggi si confondono tra di loro annebbiati da profumi e setose stoffe.
Le piume dell'odalisca si liberano nell'aria e nell'harem dove tutto è magia.
Vivere in un ambiente dallo stile le mille ed una notte significa estraniarsi dal minimalismo moderno e recuperare le tradizioni orientali che hanno incantato Sharazad.
Ha inizio dunque il viaggio, non su tappeti volanti, ma comunque sospesi tra realtà e fiaba.
Un primo passo per creare un ambiente in stile arabo, mistico e sontuoso allo stesso tempo, è cercare i colori caratteristici di quella cultura.
Rosso ruggine come il colore delle mura d'argilla nella città di Marrakech, i blu della città Essaouria che si magnificano in corrispondenza nelle sfumature del cielo, il bianco degli Haiks indossati dalle donne (lunghi teli bianchi che avvolgono i corpi dalla testa ai piedi), ma anche il colore oro per catturare gli echi del passato e ricordare lo sfarzo dei sultani.
Tappeti, tende, cuscini e puoff tutti mescolati in un preciso disordine come in un teatro open air. Largo spazio ai dettagli come in un allestimento scenografico e dove la raffinatezza delle tecniche di tessitura, i motivi decorativi ed i ricami dorati sono i protagonisti.
Edra, l'azienda viaggiatrice ricca di cultura e di sapori orientali, propone diversi oggetti che ci ricordano la Persia, la Mongolia e la suggestione di quei paesi.
Odalisca, disegnato da Francesco Binfaré (2008), è una particolare versione di Sherazade.
Una seduta di forte ispirazione orientale come estratto dai quadri di Delacroix, quando fu chiamato nel 1831 dal re francese Luigi Filippo presso il sultano del Marocco, per poter osservare e disegnare donne algerine nella loro intimità.
Il tessuto di Odalisca è tagliato da una fenditura argentata, simile alla lama di una scimitarra.
Il complesso disegno orientale è trasferito su di un moderno telaio ipertecnologico con un duro lavoro di circa 300 ore. I filati di differenti mani e spessori, hanno sottilissimi lurex intrecciati nella ciniglia. Tutto è stato magistralmente prodotto con tecniche antiche, un tempo eseguite sui telai manuali, dal broccato a quella dei tappeti kilim.
Fantastico punto d'intersezione tra moderno e passato!
Lo zabuton, la sedia della tradizione giapponese, con il suo cuscino lo zafu, possono essere utilizzati per le sedute, per la meditazione come nei templi oppure semplicemente per corredare l'ambiente.
Di differenti colori sono riproposti sul sito www.karmashop.it dove è possibile acquistare l'oggettistica che ci trasporta in una dimensione favolistica, dove seduzione e magia possono divenire quotidianità.
Maschere, tamburi, oggetti vestiti di luce dalle trame dorate come gli stupendi mobili tibetani raffiguranti animali ci serviranno per continuare ad immaginare di essere in luoghi lontani.
L'aura del sogno piano piano si sta creando e prima di terminare dobbiamo occuparci dei tappeti, un arredo indispensabile per creare l'atmosfera!
Nella cultura orientale i tessuti vengono utilizzati in modo sacro e cerimoniale pertanto sono sempre sfarzosi. Differenti sono però le tecniche utilizzate a seconda del luogo in cui vengono realizzati.
Nell'isola di Giava per esempio si realizzano meravigliosi Batik. Il termine deriva dalle parole indonesiane amba (scrivere) e titik (punto, goccia), col significato ciò che si disegna. L'azione dell'artista per realizzarlo è detta membatik.
A Bali, Sumba, Sumbawa, Sulawesi, Sumatra invece sono note per la superba qualità dei loro Ikat (significato del termine è nuvola).
Il procedimento di tintura da il nome a questi tappeti diffusi oggi specialmente fra i popoli malesi ed indonesiani.
Si distingue un ikat semplice, nella quale la tintura è praticata sui fili dell' ordito ancora allineati sul telaio, e un ikat doppio, nel quale sono trattati con analogo procedimento anche i fili della trama.
Per scegliere il proprio Ikat www.indah.it
I tappeti orientali oggi conservano in gran parte una propria individualità a seconda della regione di provenienza.
Tappeti Anadöl o turchi, Tappeti Berberi, Tappeti del Caucaso, Tappeti Transcaspio, Tappeti Turkestan, Tappeti persiani, Tappeti indiani, Tappeti del Deccan, Tappeti cinesi.
Un tappeto orientale è dunque senza dubbio una cosa che non deve mancare mai. Una vasta scelta di la troviamo sul sito: www.tappeti.it
Naturalmente l'ambiente va ornato di candele, candelabri, incenso, narghilè e tutto ciò che occorre per ricreare le ambientazioni che ci hanno donato Eugene Delacroix e Jan Auguste Dominique Ingres nelle loro opere dedicate all'Oriente.
Frammenti di istanti e confronto costante con il tempo che passa.