Imposte sulla casa escluse dalla rottamazione
La sanatoria per le imposte locali IMU e TASI, che fino a pochi giorni fa sembrava quasi certa, non si farà più.
Il venir meno della rottamazione delle imposte sulla casa è stata annunciata dal sottosegretario all'economia Massimo Bitonci.
La motivazione dell'esclusione dalla pace fiscale per IMU e TASI sarebbe la mancanza del parere favorevole da parte della Ragioneria.
Insomma, i conti non tornano e la misura fiscale pertanto non ha passato il vaglio del Senato.
Si mette così la parola fine all'iniziativa del governo di inserire nel decreto fiscale l'estensione ai Comuni della possibilità di prendere parte alla sanatoria. Il provvedimento auspicato avrebbe conferito agli enti comunali il potere di stabilire se far rientrare IMU e TASI nella cosiddetta rottamazione ter.
Il decreto fiscale che è stato approvato dalla Commissione Fiscale non contiene più alcun condono per i tributi relativi alla casa che restano fuori dalla pace fiscale.
Facciamo un passo indietro. La proposta era stata presentata dalla Lega con un emendamento al Decreto Fiscale (DL 119/2018), al fine di estendere il condono dei debiti con il Fisco anche alle imposte locali sulle abitazioni, Imu e Tasi, per poter agevolare i contribuenti in difficoltà.
La procedura si è conclusa con un nulla di fatto e nessuna misura verrà presa a favore dei cittadini inadempienti che non hanno provveduto a versare le imposte sulla casa secondo le modalità dovute.
Ricordiamo che ad ogni modo le novità relative alle imposte sulla casa non sono terminate.
Due emendamenti alla Legge di Bilancio sono stati presentati al fine di istituire un'impostaunica (IMU unificata) che assorba IMU e TASI.
L'ennesima revisione sulla tassazione relativa alla casa è stata avviata, con l'obiettivo di semplificare e agevolare il pagamento dei contribuenti senza pesare ulteriormente sulle loro tasche.