In Italia la prima tecnologia fotovoltaica galleggiante è stata realizzata a Solarolo, in provincia di Ravenna, grazie alla collaborazione tra gli studi di progettazione di Daiet e del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale.
Il primo impianto fotovoltaico sull'acqua a far notizia, per il grande rispetto verso il biomimetismo, è stato il Solar lily pad di Glasgow.
Le gigantesche foglie di ninfea, realizzate dallo studio ZM architecture, non sono invasive e per la loro conformazione sono un ottimo esempio di progresso tecnologico nel rispetto ambientale.
Le isole galleggianti, disposte lungo il Glasgow's River Clyde, dovrebbero sfruttare in modo del tutto naturale l'energia solare.
Vincitore dell' International Design Award 2008, Land and Sea, questo progetto ha dato il via ad ulteriori installazioni in tutto il mondo. Proposti ancora solo come prototipi, l'amministrazione municipale di Glasgow sta valutando l'idea di poterne installare i primi lungo il Clyde, il fiume che attraversa la città.
Ulteriori impianti fotovoltaici galleggianti sono stati realizzati nel mondo come ad esempio in California, nel 2008, presso l'azienda Far Niente produttrice di vino.
L'innovativa combinazione di pannelli solari ed acqua, battezzata Floatovoltaics, nasce dall'esigenza di contenere i costi energetici e soprattutto il consumo elettrico.
I proprietari, dopo aver studiato le varie soluzioni per l'alloggiamento dell'impianto, dopo aver scartato la collocazione all'interno delle vigne, in quanto sottraeva un pezzo di terreno alla coltivazione, hanno deciso di sfruttare lo stagno per sistemare l'impianto fotovoltaico galleggiante.
Sulle chiatte galleggianti, che fluttuano sul bacino, dal quale l'azienda attinge l'acqua per l'irrigazione dei vigneti, sono stati alloggiati mille pannelli solari fotovoltaici in grado di generare una quantità energetica elettrica capace di soddisfare l'intero fabbisogno aziendale.
In Italia la prima tecnologia fotovoltaica galleggiante è stata realizzata a Solarolo, in provincia di Ravenna, grazie alla collaborazione tra gli studi di progettazione di Daiet e del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale nell'ambito dell'iniziativa “Loto Progetto Energia” varato da ANBI (Associazione Nazionale Bonifiche, Irrigazioni e Miglioramenti Fondiari).
Battezzata il 2 dicembre, la struttura galleggiante, con dimensione di circa 25 metri di diametro ed una potenza di picco di 19,98 kWp, è formata da un unico modulo, insediato nel lago adiacente alla Centrale, che raccoglie le acque del bacino emiliano romagnolo (CER) e collegato in parallelo al lato Bassa Tensione dell'adiacente cabina elettrica di trasformazione, predisposta per il funzionamento della centrale di pompaggio.
Ispirato nella forma alla foglia del loto, la struttura è formata da elementi modulari galleggianti in materiale plastico (testati già da anni in ambiente marino, per la realizzazione di pontili mobili) e può essere impiegata in tutti gli acquiferi superficiali interni dove il moto ondoso risulti contenuto e dove vi sia la possibilità di scambio energetico (collegamento Enel).
Il sistema, organizzato in modo da poter accogliere qualsiasi tipo di pannello fotovoltaico oggi in commercio, è realizzato con 111 moduli da 180 Wp monocristallini di Shunda Italia.
Esso stato oggetto di brevetto dedicato ed è stato progettato in maniera tale che il movimento ondoso dell'acqua non provocasse la rottura dei vetri a protezione delle celle fotovoltaiche a seguito della torsione dei moduli, afferma l'ing Donato Olivieri Di Daiet Srl.
È stato inoltre necessario ancorare in più punti della terraferma la struttura a causa delle correnti presenti e, vista la vicinanza con l'acqua,l e connessioni elettriche sono state vulcanizzate e integrate in tubazioni in PVC che rendono il sistema completamente stagno. ing.Donato Olivieri
www.omstudios.co.uk
www.farniente.com
www.daiet.it