Il giardino all'inglese

Importanti in Italia sono il Giardino inglese di Palermo, il giardino Treves de Bonfili, ma soprattutto il Giardino Inglese della Reggia di Caserta.
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Agli inizi del secolo XVIII nasce, in Europa, un nuovo modo di osservare la natura, secondo un atteggiamento di Empfindsamkeit (sensitività).

Giardino all'ingese: Reggia di Caserta
In Inghilterra, soprattutto tra l'aristocrazia, diversamente in Francia ed in Italia, si diffonde una nuova concezione uomo-natura, dove quest'ultima è intesa come incantevole forza da lasciare inalterata nella sua bellezza senza rinchiuderla in schemi geometrici da definire e circoscrivere in spazi.

Nel Grand Mistery of Godliness (1660) More scrive:
[…] i nostri occhi sono colpiti dalla luce abbagliante del sole, o se osservano la bellezza placida e calma della luna, o sono rinfrescati dalla dolce brezza dell'aria o infine sono rapiti nella contemplazione della scintillante luce delle stelle, o restano attoniti davanti alle cascate di qualche fiume imponente, come quelle de Nilo, o ammirano l'altezza di qualche insuperabile e inaccessibile vetta di montagna, o con piacevole orrore e brivido guardano una foresta silente.



Il filone di tale interpretazione, sfocia nella realizzazione di giardini chiamati all'inglese che troveranno ampia diffusione, nella seconda metà del secolo, nel resto dell'Europa.

La borghesia portatrice di ideali nuovi, di un nuovo concetto di bellezza e un nuovo modo di approcciarsi alla natura finanziarò e volle fortemente una progettazione bella e sublime.

I giardini inglesi saranno progettati come un territorio non dominato dall'uomo da artificiose riproduzioni di paesaggi.
Gli alberi, le piante e tutta la vegetazione riusciranno con tale progettazione a mostrare scenografie inaspettate e non programmate.

Stagni, isolette, siepi, gruppi apparentemente spontanei di alberi, colline e radure si mescoleranno con l'architettura (soprattutto gotica) e la scultura.
I percorsi sinuosi e gli effetti a sorpresa saranno progettati per emozionare.
Il giardino sarà dunque un luogo in cui la suggestione sarà artefice di forti emozioni.

Progettazioni regolari e selvagge di grandi parterre, mai incolti, si alterneranno con maestria ed eleganza, suscitando meraviglia soprattutto per la presenza di alberi e piante rare.

Bellissimo e raro esemplare Reggia di CasertaLe differenti emozioni malinconiche, piacevoli ed amene, verranno bilanciate dalle regolare non regolarità insita nella natura.

Lasciata come si presenta non verrà aggredita dall'uomo Humphrey Repton, uno dei maggiori architetti del paesaggio inglesi, sintetizza così la filosofia del giardino inglese:
Il migliorare la scena di una contrada, al fine di mostrarne le bellezze naturali, costituisce un'arte che ha origine in Inghilterra…ed io ho adoperato, per definirla, il termine di Landscape Gardening.

Già Lucrezio, nel De rerum natura II, 1-6, aveva descritto tale condizione:
È dolce, quando sul vasto mare i venti sconvolgono le acque, guardare dalla terra alla grande fatica altrui; non perché sia un dolce piacere il tormento di qualcuno, ma perché è dolce vedere da quali mali tu stesso sia privo. Dolce è anche contemplare i grandi scontri di guerra schierati nella pianura senza che tu prendi parte al pericolo.

Gli elementi arborei saranno dunque impiantati in modo da cogliere all'improvviso il passante con la magnificenza della natura.

Tre, seppur con concezioni differenti, saranno i grandi progettisti di tale architettura naturale: William Kent (progetto dei giardini di Chiswick House, Claremont e Stowe), Lancelot Brown (progetto dei parchi di Stourhead e Painshill) e Humphrey Repton (autore dei Red Books, libretti nei quali illustra ai committenti le fasi del "prima" e "dopo" dei progetti di trasformazione dei luoghi).


Importanti in Italia sono il Giardino inglese di Palermo, il gCedro del Libano, Giardino inglese Reggia di Casertaiardino Treves de Bonfili, ma soprattutto il Giardino Inglese della Reggia di Caserta, realizzato da John Andrea Graefer, dove al suo interno fu piantata anche la prima camelia.

Esso si sviluppa ortogonalmente rispetto al percorso d'acqua realizzato con una immensa cascata.

Voluto da Maria Carolina d'Austria, che volle rompere con la tradizione del giardino all'italiana, seguendo i suggerimenti di lord Hamilton, fece chiamare a Caserta, l'inglese Graefer, competente di botanica per realizzare il suo giardino in naturale libertà.

Il giardino fu adornato di piante rare, esso è ancora oggi arricchito da piante esotiche, tra cui anche un bellissimo Cedro del Libano che conduce alla fontana del Pastore antico sino al Criptoportico ed al bagno di Venere, luogo prediletto della massoneria nel quale attuavano il rito di purificazione del corpo.

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Il giardino inglese
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